RIFORMA PENSIONI, LA SITUAZIONE FRANCESE
In un articolo pubblicato su Econopoly, blog del sito del Sole 24 Ore, il think tank Tortuga spiega che la riforma delle pensioni francese, che alza l’età pensionabile, “era una mossa probabilmente necessaria, per assecondare l’aumento dell’aspettativa di vita e soprattutto l’aumento del numero di anni in cui si prevede che una persona continui a vivere in condizioni di salute”. Tuttavia, la Francia ha “un grosso vantaggio rispetto all’Italia in termini di sfida demografica. Grazie a un tasso di fertilità più alto ottenuto tramite politiche di welfare familiare più generose e un’immigrazione più consistente, la Francia può contare a oggi su una piramide della popolazione più ‘rettangolare’ di quella italiana, che assume invece la forma di una ‘piramide rovesciata’”.
LA DIFFERENZA CON L’ITALIA
In particolare, “questo consente alla Francia di avere un rapporto tra la popolazione anziana e quella in età da lavoro del 37% contro il 40% dell’Italia. In entrambi i Paesi, i giovani che stanno entrando nel mondo del lavoro non stanno riuscendo a compensare numericamente la coorte di persone tra i 60 e i 64 anni che ne sta uscendo, ma mentre questo porterà a una perdita della popolazione in età da lavoro dello 0,8% in Francia, in Italia questa perdita sarà del 3% nei prossimi 5 anni, con evidenti ricadute sulla sostenibilità del sistema pensionistico”. Il punto è che “la combinazione di bassa natalità e alta aspettativa di vita sta rendendo l’Italia un paese non solo sempre più vecchio, ma anche sempre meno pronto ad affrontarne le conseguenze economiche”.
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