LO SCIOPERO DI CGIL E UIL DI DOMANI

Domani sciopereranno anche i lavoratori bancari iscritti a Cgil e Uil e la Fisac-Cgil Intesa Sanpaolo ricorda le ragioni della mobilitazione, che riguardano anche le misure di riforma delle pensioni contenute nella manovra: si andrà in pensione “più tardi prendendo meno, è l’effetto delle penalizzazioni su Quota 103 che, per i lavoratori privati sposta l’uscita a 7 mesi dalla maturazione del requisito contro i 3 attuali e l’importo dell’assegno verrà calcolato con il metodo contributivo anche per gli anni maturati nel retributivo. Le donne vengono poi penalizzate oltre ogni misura dalle restrizioni su Opzione donna, con l’allungamento delle finestre di uscita, il ripristino dell’adeguamento alle aspettative di vita e il taglio della rivalutazione delle pensioni in relazione all’inflazione”. La Cisl, invece, sarà in piazza sabato, ma senza contemporaneo sciopero, per chiedere cambiamenti nella Legge di bilancio, soprattutto per quel che riguarda la previdenza.



PENSIONI E ENTI DI PREVIDENZA, IL COMMENTO DI ALBERTO BAGNAI

Intervistato dal “Sole 24ore” il deputato della Lega Alberto Bagnai conferma come non vi sia al momento un’emergenza particolare sul tema degli enti di previdenza: in attesa di una riforma pensioni a più ampio raggio per l’anno 2024 (in Manovra sono infatti ben poche le risorse stanziate sulla previdenza), il leghista presidente della Commissione Parlamentare di controllo sull’attività degli enti gestori di forme obbligatorie di previdenza e assistenza sociale, informa sullo stato attuale del settore.



«Nel mondo delle Casse, allo stato attuale, c’è una situazione che con- sente di porsi di fronte al problema non in condizioni di emergenza ma di attenzione e prudenza», spiega Bagnai dettagliando in merito alla centralità di una crescita che garantisce «sostenibilità ed equità intergenerazionale». Come lavoro di prospettiva della Commissione sugli enti, gli obiettivi sono già stati fissati: «ci soffermeremo sulle politiche di investimento, in particolare alla luce del dibattito complessivo sulla sostenibilità. Ci interessa in particolar modo quale contributo le Casse stiano già dando alla crescita del Paese, anche perché senza crescita non ci sono sostenibilità ed equità intergenerazionale».



LE PAROLE DI EBNER

Nel commentare i dati diffusi nei giorni scorsi da Cgil e Spi sull’effetto del blocco parziale delle rivalutazioni delle pensioni,  il Segretario della categoria dei pensionati Cgil/Agb Alfred Ebner, come riporta Ansa, evidenzia che “in parole povere, per legge, si decide che non si possono garantire importi adeguati all’aumento del costo della vita. E lo si fa su quella parte della popolazione che ha lavorato per una vita e che ha sostenuto e sostiene il bilancio della Stato e il welfare di questo Paese”. Secondo il sindacalista, “la verità è sotto gli occhi di tutti: il Governo ha scelto di manomettere il meccanismo di rivalutazione per recuperare risorse dalle tasche dei pensionati, perché questa è la strada probabilmente più semplice ed evita discussioni con la propria base elettorale da sempre allergica alle tasse e ai contributi sociali. Anche questa volta si prosegue con il taglio delle pensioni invece di una lotta serrata all’evasione fiscale e contributiva”.

LE PAROLE DI FUMAROLA (CISL)

Come riporta Ansa, oggi al Senato Giorgia Meloni risponderà ad alcune interrogazioni, tra cui quella del Pd che “affronta il nodo pensioni racchiuso nell’articolo 30 della legge di bilancio su requisiti e condizioni di accesso alla cosiddetta Ape sociale, Opzione donna e Quota 103. Citando, tra gli altri, i rilievi espressi dalla Commissione europea nelle raccomandazioni sulla manovra e l’impegno della maggioranza a non presentare emendamenti, chiede ‘come intenda il governo sanare quelle che, agli interroganti, appaiono come plateali illegittimità delle norme introdotte’ e ‘come intenda far fronte all’esodo annunciato di migliaia di medici e altri lavoratori del pubblico impiego’”. Intanto la Segretaria confederale della Cisl Daniela Fumarola, come riporta siciliaogginotizie.it, evidenzia che nella manovra “non ci convincono gli aspetti previdenziali a partire dalle flessibilità in uscita, opzione donna, la parziale rivalutazione delle pensioni, né la parte relativa ai lavoratori del Pubblico Impiego e della Sanità”.

RIFORMA PENSIONI, L’IPOTESI DEL GOVERNO SULL’ART. 33

Secondo quanto riporta Il Sole 24 Ore, il Governo starebbe valutando di modificare l’articolo 33 della Legge di bilancio, riguardante il “ritocco” sulle future pensioni di alcune categorie di dipendenti pubblici, facendo in modo che non riguardi i medici e il personale sanitario e che, negli altri casi, mantenga i tagli solo in casi di anticipo pensionistico, lasciando invece invariato il loro importo per gli assegni di vecchiaia. Tuttavia, ancora non si sarebbe trovata una quadra sulle coperture di questa modifica. Intanto ospite di Radio24, Lilia Cavallari ha ricordato che la norma contenuta all’articolo 33 “equipara il rendimento di alcune categorie di dipendenti pubblici tra cui i medici ai rendimenti ordinari. quindi va nella direzione di correggere una disparità di trattamento”.

LE PAROLE DI CAVALLARI

La Presidente dell’Ufficio parlamentare di bilancio fa notare che la penalizzazione che ne consegue per le categorie interessate “può essere recuperata con un posticipo del pensionamento di 1 massimo due anni, possibile per coloro che hanno una anzianità non troppo vicino ai 67 anni. Questa potrebbe essere un’indicazione di applicazione della misura differenziata per chi è vicino alla pensione di anzianità o di vecchiaia”. Non resta che vedere quali saranno gli sviluppi della vicenda, tenendo conto che sul tema della previdenza le opposizioni presenteranno emendamenti non in comune e che la votazione in aula al Senato potrebbe tenersi prima del 15 dicembre. Il che non lascerebbe poi di fatto spazio a ulteriori modifiche alla Camera prima della fine dell’anno in modo da evitare l’esercizio provvisorio.

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