LA NOTA DELLA UIL PENSIONATI
La Uil Pensionati ricorda che la quattordicesima, per chi compirà 64 anni dopo il 30 giugno, verrà erogata solamente a dicembre. Inoltre, la quattordicesima “è riconosciuta in via provvisoria ai soggetti per i quali sono disponibili i dati reddituali nelle banche dati dell’Inps. Viene successivamente verificata dall’Inps, sulla base dei redditi consuntivi, non appena disponibili. Dopo le verifiche reddituali, in caso di somme eventualmente non dovute, l’Inps effettua il recupero degli indebiti. L’Inps invia ai pensionati per i quali risultano somme da recuperare apposita comunicazione”. Il sindacato spiega anche che “se a luglio non si riceve la Quattordicesima e: si hanno 64 anni di età; si ha una pensione da lavoro o di reversibilità; si ha un reddito individuale complessivo annuo inferiore a 15.161 euro. Attenzione! Si potrebbe averne diritto! È bene rivolgersi alla Uilp o al Patronato Ital Uil per verificare se si ha diritto alla quattordicesima e per presentare la eventuale domanda di ricostituzione”.
LA RICHIESTA DELLA FAI-CISL
Onofrio Rota, intervenendo a Roma al convegno “Lavoratori agricoli cercasi”, organizzato da Confagricoltura, ha detto che “l’agricoltura è un asset strategico per il nostro Paese, ma non viene riconosciuta come tale: ciò si ripercuote sui lavoratori in termini di stipendi, garanzie e pensioni. È necessario intervenire e implementare il valore lungo tutte le filiere”. Il Segretario generale della Fai-Cisl, come riporta l’agenzia Sir, ha poi spiegato che “il lavoro agricolo va reso più attrattivo, con l’applicazione dei contratti, redditi più alti e maggiori tutele”, perché “anche le pensioni sono di conseguenza troppo basse: difficile fare una media a causa delle differenze provinciali, ma secondo le nostre stime siamo sui 16 mila euro l’anno, ed è chiaro che rischiamo di avere nuovi poveri dopo una vita di fatiche: il lavoro agricolo va considerato come usurante per consentire a chi fatica nei campi e nelle serre di uscire dal mercato del lavoro prima e a condizioni dignitose”.
LE PAROLE DI FERRARI E SBARRA
Christian Ferrari, Segretario confederale della Cgil, come riporta collettiva.it, sottolinea che “nonostante l’impegno della Presidente del Consiglio, non è stato aperto alcun confronto sulla delega fiscale e si procede con decisioni unilaterali che ignorano del tutto le richieste sindacali, a partire da quelle espresse unitariamente nel corso delle audizioni parlamentari”. In particolare, il “Governo non ha ancora risposto su due proposte precise: rendere strutturale nella prossima legge di Bilancio la decontribuzione e introdurre l’indicizzazione automatica all’inflazione delle detrazioni da lavoro e da pensioni, per difendere il potere d’acquisto di lavoratori e pensionati”. La Cisl, tramite il Segretario generale Luigi Sbarra, esprime però parere opposto sulla scelta del Governo di emendare la Legge delega fiscale, spiegando che “la leva fiscale è uno strumento decisivo per difendere salari e pensioni colpiti da un’inflazione pesantissima, costruire una nuova politica dei redditi, rilanciare coesione e sviluppo”.
LE PAROLE DI TRIASSI
Intervistata dal Mattino, Maria Triassi, Presidente della Scuola di medicina dell’Università Federico II di Napoli, ricorda che “abbiamo una grave penuria di personale: da un lato medici relativamente giovani, neoassunti o al massimo 40enni, dall’altra colleghi alle soglie della pensione. Nelle aree critiche delle reti dell’emergenza poi lo spopolamento è aggravato dalla fuga di giovani e meno giovani che, appena possono, vanno nel privato o in altre discipline meno gravose e più gratificanti”. Tutti “gli sforzi fatti per allargare la platea degli accessi a medicina e alle specializzazioni e quelli prodotti per garantire una maggiore attrattività di queste discipline richiedono tempo. I pensionati per qualche anno potranno garantire la continuità della formazione sul campo colmando i vuoti”. Triassi evidenzia anche che “spesso un primario che va in pensione è all’apice delle sue conoscenze, ma non fa in tempo a formare e guidare i nuovi allievi”.
RIFORMA PENSIONI, LE PAROLE DI EBNER
Secondo Alfred Ebner, “bisogna urgentemente adeguare le pensioni tenendo conto dei reali consumi delle persone anziane”. Come riporta Ansa, il Segretario della categoria dei pensionati Cgil/Agb evidenzia che “visto le diseguaglianze in crescita, una volta riconosciuto il problema, ribadito non solo dal sindacato, ma ora anche dalla Banca d’Italia, serve aprire un confronto utile a migliorare la situazione a livello locale”. In particolare, va migliorata la situazione pensionistica affrontato il caro spesa delle bollette energetiche e tariffe dei servizi pubblici e calmierare i prezzi dei beni di consumo indispensabili. Per il sindacalista, una parte delle maggiori entrate fiscali dovute all’aumento dei prezzi potrebbero essere destinate a prestazioni sociali allargate a fasce di popolazione finora escluse.
LE PAROLE DI PIRAS
Secondo Ebner è necessario “aprire un tavolo sul potere d’acquisto nel suo insieme con la politica, le parti sociali e le associazioni coinvolte a partire da quelle dei consumatori”. Restando in ambito sindacale, Daniela Piras, Segretaria generale della Uiltec, come riporta Adnkronos, a conclusione dei lavori del consiglio territoriale della Uiltec di Frosinone, svolti ad Anagni, ha evidenziato che la sua federazione sarà “al fianco della Uil che ha deciso di continuare la mobilitazione e lo facciamo perché, nel merito, non abbiamo ricevuto risposte adeguate rispetto ai grandi temi che ci stanno a cuore: il fisco, le pensioni, il lavoro ma soprattutto le politiche industriali che in questo momento non ricevono risposte adeguate”.
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