LE PAROLE DI LANDINI
A margine del congresso della Fiom a Padova, Maurizio Landini, come riporta Ansa, ha parlato anche di riforma delle pensioni, spiegando che “da due mesi stanno dicendo che c’è un piccolo problema che si chiama risorse. Non lo hanno ancora risolto. Un problema che non c’è solo per Opzione Donna, ma riguarda anche la riforma delle pensioni”. Il Segretario generale della Cgil ha aggiunto che “a oggi con questo Governo di trattative vere non se n’è aperta neppure una. Negli incontri che abbiamo avuto stanno facendo solo chiacchiere. Vengono, ascoltano e non si capisce che cosa facciano. Quando prendono decisioni lo fanno senza discutere con nessuno”. Parole molto dure, che seguono quelle pronunciate dalla ministra del Lavoro Marina Calderone volte a rassicurare l’impegno dell’Esecutivo a risolvere il problema di Opzione donna. C’è da dire che ci si attendeva una proposta del Governo già in questi giorni, dopo l’incontro di inizio settimana con i sindacati, ma non è ancora arrivata.
LA REPLICA DI CAMUSSO
Susanna Camusso, nell’interrogazione alla ministra del Lavoro nell’aula del Senato, ha detto, come riporta Ansa: “Abbiamo chiesto alla ministra se ci sia una seria intenzione di avviare un confronto immediato all’interno del Governo, e in particolare con il ministero dell’Economia, per rivedere, nel prossimo provvedimento legislativo, le norme che disciplinano l’uscita pensionistica tramite ‘Opzione donna’, ripristinando le condizioni previste nella formulazione precedente alla legge di bilancio 2023. La risposta della ministra ci pare assolutamente insufficiente: non crediamo che una riforma previdenziale complessiva, come quella paventata, sia realizzabile nel breve”. La Senatrice del Partito democratico ha aggiunto che “per questo riteniamo necessario uno specifico intervento a breve per correggere gli errori compiuti dal governo nella Legge di bilancio” e ha ricordato che il suo partito aveva presentato un emendamento al Decreto milleproroghe per prorogare il regime previgente della misura, ma “il Governo non ha accettato di confrontarsi”.
LE PAROLE DI CALDERONE
Nelle ultime settimane si sta discutendo molto, in tema di riforma delle pensioni, di Opzione donna. Il Governo ha promesso di presentare una propria proposta per “rimediare” alla versione della misura uscita dalla Legge di bilancio, ma finora non c’è stato nulla di concreto. Tuttavia, durante il question time al Senato, Marina Calderone, come riporta Radiocor, ha detto: “Voglio assicurare la sensibilità mia e del Governo e il mio impegno a dare una risposta certa, non solo temporanea, ma di sistema il prima possibile. Il mio impegno è convinto ed è per questo che ho offerto anche la disponibilità a concorrere e a sostenere in parte gli oneri finanziari dell’intervento con risorse presenti nel bilancio del ministero del Lavoro. Io lavoro affinché la soluzione sia approntata nei tempi più brevi possibili”.La ministra del Lavoro ha anche detto che si impegna “affinché tutte le circolari e gli atti interpretativi necessari all’accesso per quelle persone che si trovano nelle condizioni per poter usufruire già dell’intervento così fatto in Manovra siano immediatamente disponibili”.
I NUOVI CONTRIBUTI PER I LAVORATORI AUTONOMI ISCRITTI ALLE GESTIONI INPS
Come riporta pensionioggi.it, l’Inps ha pubblicato una circolare con cui sancisce un aumento dei contributi per i lavoratori autonomi iscritti alle gestioni Inps. “Commercianti ed artigiani dovranno sborsare oltre 300€ in più quest’anno per assicurarsi la copertura previdenziale sul minimale di reddito. Il conto da saldare raggiungerà, infatti, i 4.208,4€ per gli artigiani e i 4.292,42€ in luogo dei 3.905,76€ e 3.983,73€ rispettivamente versati per il 2022”. Va anche ricordato che “gli aumenti non sono dovuti ad un incremento delle aliquote contributive, pari al 24% della retribuzione imponibile (più uno 0,48% dovuto dal 2022 dai commercianti per sostenere la stabilizzazione della cd. rottamazione delle licenze) ma per l’improvvisa impennata dei prezzi che lo scorso anno hanno fatto registrare un +8,1%”. L’Inps “conferma anche nel 2023 lo sconto contributivo per i lavoratori autonomi che hanno aderito al cd. regime forfettario”, “che consente loro, su base volontaria, di pagare un contributo ridotto del 35% rispetto alla contribuzione ordinaria INPS dovuta ai fini previdenziali”.
RIFORMA PENSIONI, LE PAROLE DI PORTA
Fabio Porta evidenzia la necessità di “rinnovare l’accordo bilaterale tra Italia e Brasile, e non solo, sul riconoscimento dei contributi pensionistici per chi emigra all’estero e ha lavorato per un periodo in Italia”. Il deputato del Pd eletto all’estero, come riporta Askanews, spiega infatti di aver ricevuto segnalazioni da docenti universitari italiani che insegnano “preoccupati per i loro futuri diritti” e che “per denunciare il problema e sensibilizzare il Governo italiano hanno scritto ai ministeri degli Affari esteri, dell’Economia e delle Finanze e dell’Università” senza però ricevere “riscontri positivi alle loro rivendicazioni”. “Abbiamo a che fare con una discriminazione alla quale lo Stato italiano, ritengo, deve assolutamente porre rimedio, nonostante i costi che ciò potrebbe comportare”, aggiunge Porta.
L’INVITO AL GOVERNO MELONI
Considerato “che non è giuridicamente possibile introdurre una legge nazionale ad hoc per ovviare al problema perché le convenzioni bilaterali sono strumenti giuridici internazionali concordati dai soli Paesi contraenti con accordi bilaterali specifici e sovranazionali che devono essere approvati dai Parlamenti dei rispettivi Paesi, l’unica soluzione è la modifica delle singole convenzioni bilaterali”, spiega ancora Porta, sottolineando che “nel caso del Brasile sono necessari interventi politici anche da parte di noi parlamentari eletti nella Circoscrizione estero per sollecitare il Governo italiano e i ministeri competenti a riprendere i negoziati – iniziati e poi abbandonati – per il rinnovo della convenzione tra i due Paesi (convenzione oramai obsoleta per svariati motivi)”.
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