LE PAROLE DI FORNERO
Come riporta Ansa, Elsa Fornero, ospite di un convegno organizzato dall’Università di Udine, ha evidenziato la necessità di “un riequilibrio tra pensioni e welfare in Italia, spostando più risorse dalle pensioni verso la cura di cui gli anziani hanno bisogno, per un riaggiustamento dell’equilibrio tra generazioni che si è sbilanciato”. L’ex ministra del Lavoro ha anche detto che la sua riforma delle pensioni “aveva come obiettivo questo riequilibrio, e le misure degli anni successivi che hanno rappresentato una retromarcia hanno comportato un aumento delle spese dell’Inps, ma non hanno prodotto gli effetti auspicati dai proponenti in termini economici e di scambio tra generazioni”. Fornero ha parlato anche della riforma delle pensioni voluta da Macron, spiegando che le sembra “abbastanza ragionevole, la situazione economica e demografica di quel Paese è diversa dalla nostra, ma il Presidente l’ha presentata come misura preventiva perché il sistema non si trovi tra qualche anno in una situazione di insostenibilità”.
LA RIFORMA PENSIONI QUOTA 97.6, LE SCADENZE E I REQUISITI
Con il messaggio numero 1100 del 21 marzo 2023 l’INPS ha posto l’accento su una imminente scadenza per la particolare “riforma” pensioni di Quota 97.6: si tratta della misura previdenziale per chi compri 61 anni e 7 mesi nel 2024, con scadenza fissata al prossimo 1 maggio 2023 per completare la prima parte della domanda (così da non dover posticipare poi eccessivamente il pensionamento).
Come ribadito anche dall’INPS, la misura di Quota 97.6 permette l’accesso alla pensione con requisiti agevolati a coloro che svolgono attività usuranti ai sensi dell’articolo 1 del decreto legislativo n. 67 del 2011: si tratta, nello specifico, di «coloro che svolgono lavori in galleria, cava o miniera oppure nelle cave; chi opera in cassoni ad aria compressa o ad alte temperature; i palombari; coloro che lavorano con il vetro cavo oppure in spazi ristretti o anche per asportare l’amianto», riporta Sky TG24. Potenziali beneficiari della riforma anche i lavoratori notturni (ma solo quelli che lavorano eno 6 ore consecutive nell’intervallo da mezzanotte alle 5:00 e per almeno 64 notti l’anno). Requisiti fondamentali fissati dall’INPS sono: anzianità contributiva di almeno 35 anni; 61 anni e 7 mesi; se autonomi pari a 62 anni e 7 mesi (con però Quota 98.6). (agg. di Niccolò Magnani)
LA POSIZIONE DELL’ANIEF
Come spiega orizzontescuola.it, Marcello Pacifico, Presidente nazionale dell’Anief, dalla sua pagina Facebook chiede il riscatto gratuita laurea e una “finestra specifica per la scuola, maternità, burnout, lavoro gravoso”. “In Francia, la nuova età di 64 anni è stata introdotta nel 2023, 12 anni dopo dell’Italia dove nel 2011 si è innalzata subito l’età di vecchiaia a 67 anni, ancorandola alla speranza di vita” aggiunge il sindacalista. Secondo Anief, “è arrivato il momento di rivedere la riforma, dopo l’ultimo triennio di deroghe (quota 100, 102, 103) e di eccezioni penalizzanti (opzione donna es.), con la nuova Quota 41 di contributi si può anche discutere ma bisogna riconoscere: una finestra specifica per il personale della scuola rispetto al resto della PA; il carattere gravoso a tutti gli insegnanti anche della secondaria; delle agevolazioni per il burnout; il riscatto gratuito degli anni universitari; delle facilitazioni per la maternità”. Vedremo se questa rivendicazioni verranno in qualche modo accolte dal Governo.
LE PAROLE DI PAGLIUCA
Luigi Pagliuca, Presidente della Cassa di previdenza dei ragionieri e degli esperti contabili, fa sapere, come riporta Teleborsa, che “il processo di armonizzazione delle imposte tra fondi pensione e casse di previdenza, annunciato dal Vice Ministro Maurizio Leo, è stato accolto positivamente. L’iniziativa del Governo avrebbe un impatto diretto sulle pensioni dei professionisti, consentendo un incremento delle somme erogate. Inoltre, questa misura potrebbe anche favorire una maggiore equità tra i diversi sistemi previdenziali, riducendo le disparità esistenti tra lavoratori dipendenti e professionisti”. Pagliuca spiega che “gli esperti del settore sottolineano che l’equiparazione fiscale tra fondi pensione e Casse previdenziali private rappresenterebbe un passo importante verso la modernizzazione e l’adeguamento del sistema previdenziale italiano alle esigenze di un mercato del lavoro in continua evoluzione. Tuttavia, è importante notare che la realizzazione di questo progetto richiederà un impegno significativo da parte del Governo e delle parti interessate. Saranno necessari negoziati e confronti tra le diverse istituzioni previdenziali”.
RIFORMA PENSIONI, LA SCADENZA DEL 1° MAGGIO
L’Inps, tramite il messaggio 1100/2023 ha reso noto, come ricorda Italia Oggi, che “chi è occupato in attività faticose e pesanti e intende mettersi a riposo il prossimo anno 2024 con i requisiti agevolati (c.d. lavori «usuranti») ha tempo fino al 1° maggio per fare la domanda di riconoscimento del diritto al prepensionamento”. La domanda vera e propria di pensione si potrà quindi presentare nel 2024 dopo aver ricevuto il “placet” dell’Inps. I requisiti richiesti, che devono essere maturati l’anno prossimo, sono 35 anni di contributi e 61 anni e 7 mesi d’età. “La scadenza interessa i lavoratori che hanno svolto o ancora stanno svolgendo lavori oppure attività usuranti, cioè caratterizzate da mansioni faticose o pesanti.
IL TRATTAMENTO DIFFERENZIATO PER I LAVORATORI DELLA SCUOLA
Va ricordato che “l’eventuale presentazione della domanda di riconoscimento del diritto oltre il 1° maggio comporta il differimento della decorrenza della pensione (anticipata) di un mese, se il ritardo è contenuto in un mese; di due mesi, se il ritardo è superiore a un mese e inferiore a tre mesi; tre mesi, se il ritardo è di tre mesi o più. Va peggio al personale del comparto scuola e alta formazione artistica e musicale (Afam): non si applica il differimento mensile e la pensione non può avere decorrenza prima, rispettivamente, del 1° settembre e 1° novembre dell’anno di maturazione dei requisiti. A tali soggetti, l’eventuale presentazione della domanda di riconoscimento del beneficio oltre il termine del 1° maggio 2023 comporterà il differimento della pensione al 1° settembre e 1° novembre dell’anno successivo a quello di maturazione dei requisiti”.
— — — —
Abbiamo bisogno del tuo contributo per continuare a fornirti una informazione di qualità e indipendente.