LA BATTAGLIA PER QUOTA 41

Come riporta sestopotere.com, il Segretario provinciale dell’Ugl Pensionati Romagna Alberto Urizio è stato cooptato come componente del consiglio federale nazionale della categoria”. Urizio a fine giugno aveva fatto pervenire il suo contributo di idee al Congresso nazionale dei pensionati Ugl con un documento in cui sosteneva “la politica nazionale portata avanti dall’Ugl Pensionati in merito a quota 41”, ribadendo anche “come i pensionati da lavoro dipendente oggi siano fortemente penalizzati da incomprensibili politiche di tassazione che ne umiliano il loro status”. Il sindacalista ha ricordato anche il “no ai vitalizi, no ai privilegi, no al cumulo delle prebende e le pensioni da lavoro dipendente fino ad un limite di 50mila euro annui, che dovrebbero essere totalmente detassate” come emerso dal congresso territoriale della Romagna, soprattutto “perché tali importi sono il risultato dei nostri contributi che oggi ci ritornano non come redditi, ma come restituzione solidale di quanto abbia già versato durante la nostra vita lavorativa”.



PENSIONATI UIL DIFFIDA L’INPS SULLA RIVALUTAZIONE DEI PREZZI

Non da oggi i pensionati ritengono che Inps e Stato non stiano tutelando in questo contesto di forte aumento del costo della vita tramite l’inflazione: in attesa di capire se vi saranno conseguenze e aumenti importanti con la prossima riforma pensioni 2023, i pensionati della Uil – informa il quotidiano “Domani” – hanno depositato per conto di un gruppo di iscritti una serie di cause civili contro l’Istituto nazionale della previdenza sociale.



Il motivo? Si dicono fortemente penalizzati dal meccanismo di rivalutazione introdotto dal Governo Meloni che, per la prima volta, «non adegua gli assegni previdenziali all’aumento dell’inflazione, penalizzando soprattutto i redditi più alti». L’obiettivo della Uil Pensionati è quello di ottenere una pronuncia sulla illegittimità «dell’articolo 1, comma 309, della legge numero 197 del 29 dicembre 2022», ovvero la Manovra di Bilancio 2023. Nelle istanze-diffida, si legge che «il criterio e l’entità (inadeguata e insufficiente) dell’aumento per la perequazione automatica della pensione per l’anno 2023, calcolato ed erogato dall’Istituto, è manifestamente in contrasto con i princìpi fondamentali richiamati più volte dalla stessa Corte costituzionale». (agg. di Niccolò Magnani)



LE PAROLE DI ALLOTTA (PNFD)

Continua a far discutere la decisione di aumentare di 1.200 euro l’indennità dei capigruppo della Camera. Ettore Allotta, Segretario provinciale della Pnfd della Polizia di Stato di Catanzaro, come riporta lanuovacalabria.it, evidenzia che tutto questo avviene “mentre circa 7milioni di italiani vivono in povertà estrema, mentre milioni di pensionati percepiscono pensioni di 500 euro, mentre svariati milioni di invalidi devono vivere con vergognosi assegni mensili di circa 290 euro al mese, mentre i cittadini italiani sono sempre più attanagliati nella morsa degli aumenti sui prodotti di prima necessità, il caro bollette, il caro petrolio e quant’altro, mentre il contratto di lavoro della Polizia di Stato è scaduto da circa 500 giorni”. In sintesi, si è di fronte a “uno ‘schiaffo’ alle tante famiglie italiane che non arrivano a fine mese, ai milioni di pensionati che sopravvivono, al personale delle Forze di Polizia e delle Forze Armate che percepisco stipendi per niente adeguati con i tempi e, ai restanti cittadini italiani che fanno i lavori più umili e più rischiosi (vedasi le tante morti sul lavoro che, ricevono stipendi da fame”.

LE PAROLE DI PONTONIERO (UNISCA)

Come riporta antennatre.medianordest.it, la Cgil di Treviso ha dato vita a uno “slow mob” di otto ore, con microfoni aperti “per sollevare criticità e offrire soluzioni sulle questioni che attanagliano il confronto con il Governo”. È stata data “voce anche alla situazione dei pensionati, che chiedono un confronto vero sulla riforma della pensioni, ancora in attesa dell’ok da parte del Ministero del Lavoro. Da parte del sindacato le soluzioni ai problemi esistono. Dal Segretario generale, Visentin: ‘I fondi ci sono, basterebbe redistrubuire la ricchezza da chi fa extra profitti'”. Invece, su un articolo pubblicato dal Sole 24 Ore, Massimo Pontoriero, Presidente di Unisca, coordinamento delle associazioni di creatività, arti e spettacolo, evidenzia per l’indennità di discontinuità che dovrebbe garantire i lavoratori intermittenti nei periodi di pausa dell’attività live c’è un dettaglio di non poco conto: “il calcolo deve avvenire sulla base del reddito percepito e non delle giornate lavorate. Il che rappresenterebbe un vero e proprio cambio di paradigma che deve valere anche per pensioni, maternità e malattia”.

IL BILANCIO SOCIALE 2023 DELL’ENPAM

È stato presentato il Bilancio sociale 2023 dell’Enpam, dal quale emerge che l’ente previdenziale di medici e odontoiatri nel 2022 si è confermata la più grande cassa pensionistica privata d’Italia, con un patrimonio totale pari a oltre 25,3 miliardi. In crescita gli iscritti (371.038), come pure il numero di pensioni erogate (153.828). Il Presidente Aberto Oliveti spiega che “dobbiamo adattare il nostro ruolo al cambiamento, ma chiediamo anche alla politica e al mondo dell’economia di essere ascoltati. In questo senso, quindi, sta a noi raccontare in modo opportuno il nostro ruolo di Cassa di previdenza che dà attuazione a una mutualità intracategoriale nell’autonomia, anche attraverso questo Bilancio sociale”.

LE PAROLE DI JOE FORMAGGIO

Da evidenziare che, nonostante l’aumento dei pensionati, l’Enpam conferma la propria solidità e capacità di adempiere alla propria missione. Intanto, a proposito del calo demografico e dei suoi effetti, il Consigliere regionale veneto di Fratelli d’Italia, Joe Formaggio, spiega che “non dobbiamo pensare alla folle deriva ideologica della sinistra che la soluzione sia l’importazione degli immigrati, che ci pagheranno le pensioni, come dicono: niente di più falso, e i dati lo dimostrano”. Dal suo punto di vista, “come dice il Ministro alla famiglia e natalità Eugenia Rocella, bisogna mettere al centro la famiglia composta da mamma e papà, perché solo questo modello esiste, nient’altro, difendendo così la cultura della vita contro teorie gender e simili. Noi dobbiamo fare politiche per la vita”.

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