L’ANALISI DI BRAMBILLA

In un articolo pubblicato su L’Economia, l’inserto economico del Corriere della Sera, Alberto Brambilla ricorda che l’aumento dell’aspettativa di vita è “una grande opportunità anche per la società e per lo Stato. Certo oggi siamo impreparati e i politici si devono impegnare un po’ di più per preparare la transizione demografica più grande di tutti i tempi con programmi precisi: tra questi, prevenzione e screening, nuove protezioni tipo long term care, nuovi contratti di lavoro che permettano di allungare la vita lavorativa, formazione continua e, nel caso, aumento graduale dell’età di pensionamento. Ma ce la si può fare”. Secondo il Presidente di Itinerari Previdenziali, invecchiare può essere “un’opportunità economica”. Anche perché, “in tutte le grandi crisi economiche, da quella del 2008 al Covid, chi ha risentito meno delle difficoltà e ha mantenuto o addirittura incrementato il proprio reddito sono i pensionati e gli over 55. Del resto, sfiora i 300 miliardi il flusso annuo netto delle pensioni e delle assistenze . Che risentono meno dell’inflazione, vista la rivalutazione”.



PENSIONI, LO STRUMENTO DI RICALCOLO “RED” DA AGOSTO

Mentre qui sotto trovate tutte le ultime novità sul confronto Governo-sindacati circa la prossima riforma pensioni 2023-2024 – con il focus particolare sulle varie Quote in discussione – l’Inps nel messaggio 2638/2023 spiega di aver terminato tutte le verifiche con i redditi relativi all’anno 2020, acquisiti direttamente dai pensionati tramite i modelli Red dell’Agenzia delle Entrate.



Ciò significa che l’Inps stesso ha predisposto in vista di questa maxi campagna di ricalcolo i pagamenti a partire da agosto «con gli importi aggiornati delle pensioni, unitamente agli arretrati calcolati a tutto il 31 luglio. Eventuali conguagli a debito del pensionato, invece, avverranno a partire dal mese di ottobre, con piani di recupero fino a 72 rate mensili», spiega ancora l’istituto. L’operazione potrebbe «non comportare alcuna variazione della situazione del pensionato»; ciò si verifica, rileva l’Inps, dove i redditi «non hanno determinato alcun conguaglio per il passato, né alcuna variazione d’importo della pensione per l’avvenire». (agg. di Niccolò Magnani)



LE POSSIBILI QUOTE PER IL 2024

Come riporta Il Sole 24 Ore, solo a settembre si potrà capire quali delle misure di riforma delle pensioni si potranno inserire nella Legge di bilancio. Per allora, infatti, la Nadef fornirà un quadro più preciso delle risorse a disposizione. Per quanto riguarda Quota 103, “alla luce degli stretti spazi di finanza pubblica all’interno dei quali si dovrà muovere il governo, un suo prolungamento a tutto il 2024, magari con qualche ritocco, viene al momento considerata una soluzione abbastanza probabile”, ma non è da escludere l’adozione della Quota 41 “vincolata al ricalcolo contributivo dell’assegno. Che in questo caso si ridurrebbe del 10-15%”. Infine, “tra le varie ipotesi di ‘Quote’ in circolazione c’è anche Quota 96. Che garantirebbe l’uscita con 61 anni d’età (ma c’è chi ipotizza anche con 60 anni) e 35 di versamenti solo per alcune specifiche categorie. E tra queste dovrebbero essere comprese quelle dei lavori impegnati in attività gravose e usuranti”. Non resta che aspettare un paio di mesi per capire in quale direzione intende muoversi l’Esecutivo.

RIFORMA PENSIONI, LA STRATEGIA DI UIL PENSIONATI

La Uil Pensionati nei giorni scorsi “ha depositato una diffida all’Inps, completando la prima fase di quello che sarà un lungo percorso che è partito avviando cinque cause pilota contro il taglio della rivalutazione delle pensioni di importo superiore a 4 volte il Trattamento minimo Inps (pari a 2.101,52 euro mensili lordi) disposto dalla Legge di Bilancio 2023”.“Non è accettabile che in questo Paese si chiedano sacrifici sempre alle pensionate e ai pensionati – spiegano Alba Lizzambri, Marcello Notari, Mario Ghini, rispettivamente segretaria generale Uil Pensionati Liguria, segretario organizzativo Uil Pensionati Liguria e segretario generale Uil Liguria – Occorre andare a prendere le risorse dall’evasione fiscale perché i pensionati da sempre fanno la loro parte supportando le famiglie in crisi con le loro pensioni. Ed è sufficiente così”.

L’OBIETTIVO DELLE CAUSE PILOTA

L’impegno della Uil Pensionati è rivolto anche “alle pensioni di importo più basso, per le quali si chiede, ad esempio, l’ampliamento della quattordicesima e l’incremento delle somme per chi già la riceve, più una significativa riduzione delle tasse”. A settembre, la Uil Pensionati invierà la cause “ai diversi Fori competenti: Tribunale civile – Sezione Lavoro – nel caso dei pensionati del settore privato e Corte dei Conti nel caso dei pensionati del settore pubblico. L’obiettivo è quello di ottenere la pronuncia della Corte Costituzionale sulla illegittimità costituzionale dell’articolo 1, comma 309, della legge 29 dicembre 2022 n 197, cioè della legge di bilancio 2023 che ha previsto il taglio rivalutazione. Tutte le spese legali, giudiziali e amministrative saranno ovviamente a carico della Uil Pensionati”.

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