LA DIVISIONE DEI SINDACATI
L’incontro con il Governo sulla riforma delle pensioni fa emergere una nuova spaccatura tra i sindacati. Maurizio Landini, Segretario generale della Cgil, infatti, parla di “un incontro inutile”, perché “il Governo non ha nessuna volontà di aprire una trattativa sulla riforma delle pensioni e il ministro non aveva alcun mandato da parte del governo, perché non ha risposto nulla su quante risorse sono disponibili e sulle cose concrete da fare”. Sulla stessa linea Pierpaolo Bombardieri, leader della Uil, secondo cui “chiacchiere e distintivo non servono. Non hanno risposto se metteranno mano alla Fornero, non hanno detto se quota 103 sarà riconfermata”. Di segno opposto le parole di Luigi Sbarra, Segretario generale della Cisl, secondo cui è “un fatto estremamente positivo aver riallacciato il dialogo con il governo sulla riforma del sistema pensionistico”. Inoltre, “riteniamo molto importante in questo senso la volontà espressa dalla ministra Calderone di superare in modo definitivo le rigidità della Legge Fornero”.
IL TAVOLO DEI SINDACATI OGGI AL MINISTERO SULLA RIFORMA PENSIONI: RIALZO DELLE MINIME
Oggi pomeriggio i leader dei sindacati nazionali tornano a confrontarsi con il Governo Meloni nel tavolo sulla riforma pensioni 2023-2024: il vertice previsto con la Ministra del Lavoro Maria Elvira Calderone riparte dalle interlocuzioni di qualche settimana fa e dal progetto lanciato dal Governo di prorogare la Quota 103 anche per l’anno prossimo in attesa di una nuova legge strutturale che cancelli definitivamente la Riforma Fornero.
«Bisogna fare una riforma seria delle pensioni. Lavorare su Opzione donna, flessibilità in uscita, pensione di garanzia per i giovani, lavori gravosi. Bisogna che i tavoli con il governo funzionino», rileva Maurizio Landini, leader Cgil, alla vigilia del tavolo con il Governo. Gli fa eco Sbarra, segretario generale della Cisl: «È importante ragionare sulla separazione tra previdenza e assistenza, superare le rigidità della legge Fornero, restituire al sistema pensionistico flessibilità, sostenibilità e inclusività. C’è il tema della pensione di garanzia per i giovani e il tema delle donne con il ripristino dei requisiti precedenti di Opzione donna. Le nostre priorità sono note. Chiediamo alla ministra di entrare nel merito perché bisogna capire come ci si avvicina alla legge di stabilità, con quali risorse e provvedimenti». Nel frattempo una notizia è certa e arriva dall’Inps: a luglio arriveranno gli aumenti previsti dalla legge di Bilancio per le pensioni minime. Come rileva l’ANSA dall’Istituto, l’incremento è pari a 1,5 punti percentuali per l’anno 2023, elevato al 6,4% per i pensionati di età superiore a 75 anni, e di 2,7 punti percentuali per il 2024 senza distinzione di età, con riferimento all’importo mensile lordo dei trattamenti pensionistici complessivamente spettanti al beneficiario, che deve risultare pari o inferiore all’importo del trattamento minimo Inps vigente (563,74 euro). (agg. di Niccolò Magnani)
LE PAROLE DI GANGA
Ignazio Ganga spiega che “considerato che è ripreso il tam tam sui costi salati della previdenza dovrà quanto meno essere risolto il tema della separazione fra questa e l’assistenza, rispetto al quale è operativo da qualche settimana un Osservatorio ministeriale sulla spesa che ci auguriamo faccia chiarezza al più presto per stemperare l’attuale clima di difficoltà a varare misure sostenibili in materia previdenziale”. Nell’incontro tra Governo e sindacati sulla riforma delle pensioni, il Segretario confederale della Cisl evidenzierà ancora una volta la “necessità di dare risposte di maggior flessibilità in uscita dal mercato del lavoro; sostenere le donne con il ripristino delle regole della pensione con ‘opzione donna’; riconoscere previdenzialmente il lavoro di cura; trovare una soluzione strutturale per la previdenza dei giovani e dei lavoratori che svolgono attività gravose e usuranti. Infine non bisogna trascurare il rilancio della previdenza di secondo pilastro e la rivalutazione dei trattamenti in essere al costo della vita”.
RIFORMA PENSIONI, LE PAROLE DI PROIETTI
La Uil è pronta all’incontro odierno tra Governo e sindacati, dal quale intende “capire se finalmente il Governo intende fare sul serio una riforma strutturale della legge Fornero sulle pensioni. Si sono persi mesi preziosi e solo grazie alla mobilitazione di Uil, Cisl e Cgil, il Governo ha riaperto il tavolo di confronto”. Il Segretario confederale Domenico Proietti ricorda le rivendicazioni della Uil: “Noi chiediamo una flessibilità di accesso alla pensione intorno a 62 anni, in linea con la media europea, facendo riferimento ai lavori gravosi e usuranti. Occorre, poi, pensare oggi alle future pensioni dei giovani, penalizzati dalla precarietà, attraverso una pensione di garanzia. Si deve ripristinare Opzione donna nella versione originale, valorizzare il lavoro di cura ai fini della contribuzione previdenziale e riconoscere un anno di anticipo per ogni figlio”.
L’ATTESA PER LE RISPOSTE DEL GOVERNO
Secondo la Uil, “bisogna, inoltre, avviare una campagna istituzionale di informazione sui fondi pensione, per favorire le adesioni anche con incentivi fiscali. Per le pensioni in essere, infine, è necessario eliminare, per tutte, il blocco della rivalutazione ed estendere la quattordicesima alle pensioni fino a 1.500 euro”. Proietti sottolinea anche che “il Governo conosce, da tempo, la nostra piattaforma”. Per questo motivo, “ci aspettiamo risposte chiare ed esaustive. La Uil continua la mobilitazione nel Paese per far valere le ragioni dei lavoratori”. Tra i temi di cui forse si parlerà oggi c’è anche la sentenza della Corte Costituzionale relativa al pagamento del Tfs degli ex dipendenti pubblici.
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