L’IPOTESI DI DI FILIPPO
Carmine Di Filippo, un lettore e sostenitore del Fatto Quotidiano, in una riflessione sul sistema pensionistico avanza l’ipotesi di eliminare “il ‘previdenziale’ contributivo”. “Se si pagasse a tutti con le entrate fiscali una pensione pari alla soglia minima di povertà, o qualcosa di più, come viene determinata dall’Istat? Il travaso da Erario a Inps c’è già: non sono casse distinte. Chi si vuole garantire una pensione più alta può ricorrere alla formula già esistente di pensione integrativa, che l’Inps potrebbe gestire. Naturalmente va fissata l’età di decorrenza del diritto alla pensione, con una anticipazione per i lavori usuranti e per l’inabilità non coperta dall’Inail”, scrive Di Filippo, evidenziando che ovviamente “va ridimensionata la tassazione, per compensare il mancato introito contributivo”, ma sia “evita la beffa che oggi subisce chi versa contributi obbligatori per una vita e muore dopo aver percepito una sola rata di pensione”.
ALLARME CONFARTIGIANATO SARDEGNA SULLE PENSIONI
Una soluzione nella prossima Manovra di Bilancio dovrà essere trovata per cercare di far fronte all’emergenza inflazione che pesa e non poco anche sulle tasche dei pensionati: dopo le richieste dei sindacati è anche Confartigianato Sardegna a richiedere interventi diretti che magari anche prima della riforma pensioni strutturale possano invertire la rotta dei rincari con perdita d’acquisto.
«L’inflazione, il caro prezzi e l’aumento esponenziale delle bollette elettriche stanno letteralmente umiliando gli anziani», denuncia come allarme il report diffuso dall’Ufficio Studi di Confartigianato Sardegna. Le cifra sono impietose: «In media i pensionati italiani percepiscono 13.753 euro all’anno, che equivalgono a circa 1.146 euro al mese; e sono circa 4 i milioni di over 65 che vivono soli: il 70% sono pensionati con meno di mille euro e il 17% con pensioni di appena 500 euro». Secondo Paola Montis, Presidente Regionale dell’ANAP Sardegna, l’Associazione dei Pensionati Artigiani di Confartigianato, quella già presente è una vera e propria “bomba sociale”: «Sappiamo che tantissimi anziani pensionati sardi sono costretti a vivere con un assegno mensile che non raggiunge nemmeno i mille euro significa condizione di povertà, anche secondo i parametri ufficiali». E così, chiosa Montis, serve cambiare rotta al più presto cominciando ad adeguare le pensioni: «per noi è fondamentale che gli anziani non vedano eroso il proprio potere d’acquisto quindi l’adeguamento delle pensioni all’inflazione deve essere una priorità e su questo fronte non si possono più chiedere sacrifici ai pensionati, come successo troppo spesso negli anni passati». (agg. di Niccolò Magnani)
LE PAROLE DI SALVINI
Matteo Salvini, come riporta Adnkronos, durante la scuola politica della Lega ha ricordato che l’Europa “ci ha spiegato che la flat tax non la dobbiamo fare, noi sottovoce non glielo abbiamo detto ma ce lo diciamo qua, sovversivi in questa domenica mattina, che c’è già la flat tax quindi a Bruxelles silenzio che sennò magari ci mandano i caschi blu”. Il leader del Carroccio ha aggiunto: “Però la flat tax c’è, arriva fino agli ottantamila euro di fatturato per le partite Iva, e aggiungo che noi vogliamo portare almeno a centomila il tetto per le partite Iva per questa tassa piatta al quindici per cento ed estendere questo trattamento fiscale equo a lavoratori dipendenti, pensionati e famiglie”. Da ricordare, come fa Il Giornale, che il progetto della Lega per questa legislatura, in tema di riforma delle pensioni, prevede l’introduzione della Quota 41, per consentire l’ingresso in quiescenza con 41 anni di anzianità contributiva a prescindere dall’età anagrafica.
RIFORMA PENSIONI, LE PAROLE DI LANDINI
Alla vigilia dell’incontro tra Governo e sindacati, Maurizio Landini, intervistato da Repubblica, spiega: “Andremo e ascolteremo, dopo l’ultimo incontro propagandistico sul decreto Primo Maggio. Abbiamo letto i temi scritti nella convocazione. Vediamo che si torna a parlare di pensioni. C’è anche l’inflazione e la produttività, ma sono titoli: cosa significano? In questi cinque mesi il Governo è andato avanti su tutto senza mai discutere con nessuno: delega fiscale con la flat tax, decreto lavoro con la liberalizzazione dei contratti a termine e l’estensione dei voucher, i dodici condoni della legge di bilancio. Con Cisl e Uil confermeremo le nostre proposte della piattaforma unitaria. E faremo notare quel che manca: sanità, rinnovo dei contratti, precarietà, subappalti, Pnrr. E che si continua a morire sul lavoro”.
LE RICHIESTE AL GOVERNO
Il Segretario generale della Cgil evidenzia anche che la partecipazione molto ampia alle manifestazioni unitarie sindacali di maggio “ha confermato il sostegno alle nostre richieste di aumentare salari troppo bassi, superare la precarietà, cambiare un fisco diseguale che tratta come un bancomat pensionati e lavoratori dipendenti e premia l’evasione e la rendita, potenziare i servizi sociali”. Riguardo all’evasione fiscale, Landini sottolinea che “questo Governo la tollera e l’avalla con i condoni e la soglia del contante. E non interviene sulle rendite finanziarie e immobiliari, tassate meno di salari e pensioni. Le tasse vanno pagate tutte, in proporzione a quello che prendi e che hai. Non è più tollerabile avere 100 miliardi evasi ogni anno. E tagliare risorse su sanità, scuola, servizi sociali”.
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