RIFORMA PENSIONI, LE IPOTESI PER IL POST-QUOTA 103

Come spiega Il Sole 24 Ore, “andare nel 2024 oltre Quota 103, in attesa di configurare Quota 41 in versione secca prima della fine della legislatura, non sarà semplice per il Governo”. Secondo il quotidiano di Confindustria, “una delle ipotesi che potrebbe essere valutata nelle prossime settimane è quella di aprire subito la strada a Quota 41 soltanto per alcuni casi specifici o per qualche categorie. Un’altra opzione è quella di estendere la platea dei lavori usuranti e dei lavoratori impegnati in attività gravose. Ma il ministero del Lavoro guarda con attenzione anche allo strumento della staffetta generazionale, che consentirebbe di rendere agevole l’uscita anticipata favorendo l’occupazione di giovani e senza gravare troppo sui conti pubblici”.



LA DENUNCIA DEL SILP-CGIL

Intanto, come riporta radioroma.it, Antonio Patitucci, Segretario generale del Silp-Cigil di Roma e del Lazio, evidenzia che “i poliziotti romani a fine carriera, raggiunta l’agognata pensione, invece di godere di un po’ di serenità, si ritrovano a vivere l’inizio di un incubo. Passano i mesi e l’emolumento pensionistico non viene accreditato sul conto corrente: non parliamo di eccezioni ma della negazione di un diritto soggettivo, garantito dalla legge, che spesso si protrae per 5/6 mesi, a volte anche per un intero anno”. Il sindacalista aggiunge che “questo scandalo dura da diversi anni e l’Inps di Roma Eur si limita a trincerarsi dietro il muro burocratico della mole di lavoro. Spesso vengono sbagliati anche i conti. Ex pubblici ufficiali di ogni ordine e grado si vedono così costretti a chiedere un prestito per curarsi, pagare il mutuo, le bollette o arrivare a fine mese”.



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