L’ANALISI DI NAPOLETANO

In un articolo pubblicato sul Quotidiano del Sud, il direttore Roberto Napoletano ricorda che per la prossima Legge di bilancio non sarà facile far quadrare i conti, considerando le spese obbligate tra cui quelle per la rivalutazione delle pensioni. Una questione non di poco conto visto il pressing per varare misure tra cui quelle di riforma delle pensioni. “Il punto cruciale è che la Meloni dovrà fare i conti con gli appetiti dei suoi compagni di viaggio e degli uomini del suo stesso partito che chiederanno tutti qualche bandierina da esibire ai loro clienti prima del voto alle europee. Tutti cercheranno mance da distribuire per vincere le elezioni e le opposizioni soffieranno sul fuoco dicendo che si lesina sulla ricostruzione in Emilia-Romagna per fare i favori agli amici. Questa è la spirale perversa che la Meloni deve rompere subito in estate spegnendo il fuoco della polemica politica e facendo capire a tutti che non basta più, come ha egregiamente fatto fino a oggi, non rompere il giocattolo dell’economia seguendo le orme di Draghi, ma che bisogna ora proseguire sulla stessa strada premendo l’acceleratore”, scrive Napoletano.



I DATI DEL BAROMETRO IPL

L’edizione estiva del Barometro dell’Istituto per la promozione dei lavoratori Ipl contiene alcuni numeri interessanti, riportati da Ansa. “I lavoratori dipendenti appaiono decisamente più preoccupati della propria pensione e del futuro lavorativo dei propri figli piuttosto che di perdere il posto di lavoro”. In particolare, “dall’indagine emerge che la più grande preoccupazione dei lavoratori dipendenti riguarda la pensione: l’82% afferma infatti di essere molto o abbastanza preoccupato che la propria pensione futura non sia sufficiente per vivere dignitosamente”. Il Presidente dell’Ipl, Andreas Dorigoni, evidenzia che “il dato relativo alle pensioni deve far riflettere. L’andamento demografico attuale e il sistema contributivo portano maggiore preoccupazione per le pensioni, le quali rischiano di non essere sufficienti per una vita dignitosa”. Al secondo posto tra le maggiori preoccupazioni viene indicato il futuro lavorativo dei propri figli o dei giovani in generale, mentre al terzo il timore di vedere svalutati i propri risparmi.



LE PAROLE DI TAJANI

In un intervento pubblicato sul Giornale, Antonio Tajani ha ricordato che Forza Italia continuerà a essere indispensabile al Governo, “per questo le idee di Berlusconi riguardano il futuro e non il passato. Dobbiamo farlo tutti insieme, ben consapevoli, io più di ogni altro, che nessuno può pensare di prendere il posto di Berlusconi, di ereditarne il carisma, l’autorevolezza, la capacità di parlare agli italiani e di comprenderne i bisogni, le speranze, le paure”. “Dobbiamo continuare le battaglie del nostro leader, caratterizzando la nostra presenza al Governo”, aggiunge Tajani, ricordando “la battaglia per la riduzione della pressione fiscale, quella contro la burocrazia, quella per una giustizia giusta – i fatti di questi giorni confermano quanto sia urgente intervenire, non contro qualcuno, ma per valorizzare la parte sana della magistratura e ampliare le garanzie per i cittadini – quelle per il lavoro dei giovani e per pensioni dignitose per gli anziani”.



LA DIFFICOLTÀ DEI GIOVANI SUI FONDI PENSIONE

In un articolo pubblicato sul Mattino, Marco Barberi evidenza che la previdenza complementare sarebbe necessaria per giovani, “ma solo il 18% degli iscritti ai Fondi pensione ha meno di 35 anni. Vuol dire sì e no un milione e mezzo di individui. Ma visto che circa il 30% degli iscritti alle forme di previdenza complementare non versa i contributi, sono poco più di un milione gli under 35 che si stanno costruendo una pensione di secondo pilastro. Ma è giusto ricordare che Millennials (under 40) e Generazione Z (18-26 anni) hanno una contribuzione pro capite inferiore di circa il 40% rispetto a quella delle fasce di età centrali (35-54 anni). Accumulano briciole? Non basta. La congiuntura finanziaria ha aggiunto un altro fattore di criticità per la pensione complementare: i rendimenti sono crollati, non solo nello scorso anno, ma anche nella media degli ultimi dieci anni si registrano performance inferiori alla rivalutazione del Tfr. Tranne che nelle linee più aggressive, cioè i Fondi con una forte base azionaria”.

RIFORMA PENSIONI, LE PAROLE DI CORBELLO

Come spiegato dal Presidente Sergio Corbello, “Assoprevidenza chiede che il trattamento fiscale della previdenza complementare italiana sia reso omogeneo con quello degli altri Paesi europei, in particolare con l’eliminazione della tassazione sui rendimenti dei fondi pensione e con l’aumento del limite alla deducibilità dei contributi, ancora fermo all’equivalente di 10 milioni di vecchie lire”. Come riporta Labitalia, tra le altre proposte di Assoprevidenza c’è anche quella del “riconoscimento agli iscritti della possibilità di percepire il montante finale, senza prelievo fiscale, in Btp decennali al tasso cedolare corrente all’atto della conversione. I Btp dovrebbero essere inalienabili per 10 anni ma andrebbero regolarmente in successione con le regole ordinarie”.

L’ANALISI DI BERNASCONI

Restando in ambito di previdenza complementare, Bruno Bernasconi, in un articolo pubblicato sul sito di Itinerari Previdenziali, spiega che “dalla lettura dei dati Covip non può che emergere la necessità di studiare soluzioni di lungo termine per incentivare quanti più lavoratori possibili a iscriversi a un fondo per la pensione complementare, con misure ad hoc come ad esempio un ulteriore potenziamento degli sconti fiscali per i versamenti contributivi, oggi deducibili fino a 5.164,57 euro annui. L’altro tema sembra quello dell’informazione, da incentivare con campagne che mirino a favorire le conoscenze del grande pubblico in un Paese in cui il livello di educazione finanziaria è sempre stato storicamente più basso rispetto alla media dei Paesi Ocse”.

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