IL PUNTO DI FERRARI (CGIL)
Il giudizio di Christian Ferrari sull’incontro tra Governo e sindacati è piuttosto netto: “Non abbiamo avuto risposte a partire dalla prima questione, che avevamo sollevato già al primo incontro, il ripristino di Opzione donna. Non perché riteniamo che quella sia una soluzione, ma il punto di partenza per rendere credibile un percorso che metta le donne e i giovani al centro. Questa risposta non c’è ancora, è una mancata risposta ad oggi nei confronti di 25mila donne che mediamente utilizzano questo strumento ma è soprattutto un segnale politico che non fa ben sperare rispetto alla serietà e alla credibilità di un percorso che avrebbe ben altra ambizione rispetto al solo ripristino di una misura parziale. Se non riusciamo nemmeno a ritornare alla casella di partenza su Opzione donna come potremmo dare una risposta vera alla condizione previdenziale delle lavoratrici d’Italia?”. Il Segretario confederale della Cgil ritiene poi fondamentale “il contrasto alla precarietà” per aiutare il futuro previdenziale dei giovani.
LE PAROLE DI BOMBARDIERI
Durante l’incontro con i sindacati sulla riforma delle pensioni “il Governo ha messo sul tavolo una prima intenzione di modificare la norma su Opzione donna. Ma non ha spiegato se sarà una ulteriore modifica o il ripristino” della forma ante-legge di Bilancio. Lo ha detto, come riporta Ansa, Pierpaolo Bombardieri. Il Segretario generale della Uil ha aggiunto che l’Esecutivo “si è impegnato a modificare l’attuale norma e a darci risposta nelle prossime ore, nei prossimi giorni perché si stanno confrontando tra ministero del Lavoro e Mef. Quindi aspettiamo di avere qualche notizia”. Stando a quanto riporta l’agenzia di stampa, “al netto di Opzione donna, per la riforma complessiva delle pensioni il governo valuta l’ipotesi di estendere i quattro mesi di anticipo per ogni figlio (già previsti dalla riforma Dini solo per chi è nel contributivo pieno) a tutte le forme pensionistiche per le donne”. Va detto che i “quattro mesi di anticipo equivarrebbero a 700 milioni di spesa in più” e anche per questo “sono in corso valutazioni tra tecnici del Lavoro e Mef”.
NON SOLO OPZIONE DONNA
Nell’incontro tra Governo e sindacati in programma oggi si tornerà a parlare di Opzione donna, ma non solo, visto che all’ordine del giorno c’è anche il futuro previdenziale dei giovani. Ezio Cigna spiega, infatti, che con i requisiti oggi esistenti l’inflazione rende ancora più critica la situazione perché innalzandosi l’assegno sociale aumenta anche la soglia minima dell’importo della futura pensione necessario per lasciare il lavoro a 64 anni con almeno 20 di contribuzione. “In sostanza anche se le retribuzioni reali non crescono, le soglie continuano a alzarsi e quindi molte più persone faranno fatica a raggiungere quegli importi minimi e dunque saranno costrette a pensionarsi più tardi”, sono le parole del responsabile Politiche previdenziali della Cgil nazionale riportate da collettiva.it. Per questo la Cgil chiede una pensione di garanzia “da inserire all’interno delle logiche dell’attuale schema contributivo”, insieme alla valorizzazione per i periodi degni di tutela, come la formazione, le politiche attive, gli stage, i tirocini, i periodi di inoccupazione”.
LE PAROLE DI FERRARI
Oggi è in programma l’incontro tra Governo e sindacati sulla riforma delle pensioni e Christian Ferrari evidenzia che “per garantire l’equilibrio e la sostenibilità a lungo termine del sistema pensionistico sono necessarie politiche finalizzate alla creazione di nuova occupazione, al contrasto della precarietà e all’aumento dei salari”. Come riporta collettiva.it, secondo il Segretario confederale della Cgil, “bisogna quindi superare la precarietà che ormai da anni è presente nel nostro Paese e affligge in particolare le giovani generazioni. La strada esattamente opposta a quella intrapresa nell’ultima legge di bilancio, con l’allargamento dei voucher, e confermata dall’annuncio di una prossima, ulteriore deregulation dei contratti a termine”. Per il sindacalista, “è necessario rafforzare il patto intergenerazionale, soprattutto in un sistema previdenziale a ripartizione come il nostro, dove i contributi dei lavoratori attivi servono a pagare gli assegni di chi si trova già in pensione”.
RIFORMA PENSIONI, LE PAROLE DI BOCCARDO
“Nel bilancio del Sistema previdenziale italiano i giovani sono sempre più penalizzati. I molisani ancor di più perché qui, soprattutto loro, hanno un elevata precarietà contrattuale ed è per questo che chiediamo da tempo per loro una pensione contributiva di garanzia”. È quanto spiega, come riporta primonumero.it, Tecla Boccardo, Segretaria generale della Uil Molise. La sindacalista evidenzia che, “come ripetiamo da tempo, senza lavoro e dignitoso non c’è pensione dignitosa e la priorità quindi deve essere un lavoro stabile e di qualità e non un lavoro povero, sottopagato o peggio, come accade spesso in particolare nella Pubblica amministrazione, precario”. E “se trovare un lavoro è un problema, pensare alla pensione è un’utopia”.
LE PROPOSTE SINDACALI PER I GIOVANI
Come ricorda Boccardo, “le proposte del sindacato indicano la necessità della creazione di una pensione contributiva di garanzia, collegata ed eventualmente graduata rispetto al numero di anni di lavoro e di contributi versati, che consideri e valorizzi in ambito previdenziale, anche i periodi di disoccupazione, di formazione e di basse retribuzioni, per assicurare a tutti un assegno pensionistico dignitoso, anche attraverso il ricorso alla fiscalità generale. Bisognerebbe, inoltre, rilanciare le adesioni alla previdenza complementare negoziale, da anni sostanzialmente stagnanti, rendendola effettivamente accessibile anche a chi lavora nelle piccole imprese e ai giovani, in quanto questa rappresenta la possibilità di un apporto economico che diventa sempre più significativo”.
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