LE PAROLE DI SBARRA

Intervenuto alla presentazione del nuovo libro di Giuseppe Sabella “L’energia del salario”, Luigi Sbarra ha detto che “salari e pensioni perdono costantemente potere d’acquisto per effetto di una inflazione alta. Bisogna rinnovare tutti i contratti pubblici e privati: mancano all’appello contratti per milioni e milioni di persone”. Come riporta Il Dubbio, il Segretario generale della Cisl ha affrontato anche il tema della riforma delle pensioni, spiegando che “occorre affrontare in maniera prioritaria il tema di una pensione contributiva di garanzia per giovani e donne, incentivare l’adesione alla previdenza complementare, rendere strutturale e allargare l’Ape sociale, contrattare misure di flessibilità in uscita dal mercato del lavoro, allargare il bacino della quattordicesima mensilità, assicurare la piena indicizzazione delle pensioni, restituire al sistema pensionistico e previdenziale italiano profili di equità, flessibilità, sostenibilità e stabilità delle regole”. La prossima settimana è in programma un nuovo tavolo tecnico tra Governo e sindacati sulla pensioni. Vedremo cosa emergerà.



LE PAROLE DI PESANTE

Come riporta Italia Oggi, Antonio Pesante, membro del Comitato Nazionale di Coordinamento dei Pensionati di Federmanager, “sono più di venti anni che in un modo o nell’altro, per ben otto volte, chi è al Governo, che sia di destra, di sinistra o un tecnico, attacca le pensioni del ceto medio. Se fino a ieri il danno derivante, anche se inaccettabile, era limitato data l’inflazione bassa, questa volta oltre a essere percentualmente insensato, riveste una notevole importanza in termini di valore data l’inflazione”. Dal suo punto di vista, “la scelta fatta dal Governo di aumentare le pensioni minime finanziando tale costo con un notevole taglio a tutte le pensioni medie o medio-alte, è una grave decisione anticostituzionale. Sostenere giustamente una categoria debole economicamente si chiama assistenza, questo lo deve fare tutto il Paese usando l’unico sistema universale che è l’Irpef, non una parte di una singola categoria”.



IL POST DI FRATOIANNI

In un post pubblicato su Facebook, Nicola Fratoianni, evidenzia che “l’inflazione si mangia i risparmi delle famiglie italiane, la spesa al supermercato è diventata un problema, la pizza fuori il sabato un lusso e sulle bollette energetiche le compagnie hanno fatto extraprofitti mostruosi”. Il Segretario nazionale di Sinistra Italiana e deputato dell’Alleanza Verdi Sinistra, aggiunge, quindi: “Ecco, ricordando tutto ciò, una semplice domanda: cos’ha fatto il Governo Meloni per aiutare queste famiglie di fronte agli aumenti di questi mesi? E no, com’è evidente qualche decina di euro al mese di taglio del cuneo fiscale o della carta per i generi alimentari non bastano, non bastano affatto. Servirebbe una cosa semplice: aumentare stipendi e pensioni, introdurre il salario minimo e tornare alla scala mobile. Ma la destra ha un solo obiettivo: difendere i suoi da indagini e figuracce imbarazzanti”. “Occorre fare di tutto per mandarli a casa, al più presto”, conclude Fratoianni.



L’ODG APPROVATO DALL’ASSEMBLEA GENERALE CGIL

L’Assemblea generale della Cigl, riunita ieri, ha approvato un ordine del giorno in cui si spiega che “il percorso di mobilitazione che continua nelle prossime settimane ha bisogno del massimo impegno di tutta la Cgil nell’allargare il confronto sulle nostre proposte a sostegno dei diritti costituzionali, per il lavoro stabile e sicuro, per l’aumento dei salari ed il rinnovo dei contratti, contro la precarietà del lavoro, per un fisco giusto e giuste pensioni, per la sanità pubblica, la scuola pubblica, politiche nazionali di sistema per il turismo e per la cultura, politiche industriali per un nuovo modello di sviluppo e a salvaguardia dell’occupazione”. È stato quindi deciso di avviare tra settembre e ottobre “una consultazione straordinaria certificata delle lavoratrici e dei lavoratori, dei pensionati e delle pensionate sulle nostre proposte alternative alle politiche economiche e sociali del Governo e per chiedere l’impegno alla mobilitazione fino allo sciopero generale”. Alla Segreteria è stato dato mandato “di discutere la proclamazione e la collocazione nel rapporto con Cisl e Uil”.

RIFORMA PENSIONI, L’ANALISI DI CAMILLERI

Tra i temi del confronto sulla riforma delle pensioni tra Governo e sindacati c’è anche quello del rilancio della previdenza complementare. Michaela Camilleri, in un articolo pubblicato sul sito di Itinerari previdenziali, spiega che in materia “ciò di cui forse non si discute ancora abbastanza è come incentivare la contribuzione: il tema è fondamentale perché dall’importo dei versamenti contributivi dipende inevitabilmente l’ammontare della prestazione pensionistica integrativa che verrà poi erogata dal fondo pensione” e “il fenomeno della mancata contribuzione potrebbe dipendere dalla discontinuità delle carriere professionali che caratterizza l’attuale mercato del lavoro e che, di conseguenza, si riflette sulla capacità contributiva degli iscritti alla previdenza complementare”.

LE MOSSE PER INCENTIVARE LA PREVIDENZA COMPLEMENTARE

Per Camilleri, “sarebbe quantomeno auspicabile una maggior informazione da parte dei fondi pensione rivolta agli iscritti non versanti al fine di incentivare una partecipazione attiva” e, come ricordato da Salvatore Padula, Presidente della Covip, “una proposta in questa direzione potrebbe essere quella di valorizzare schemi di incentivazione fiscale dei contributi che prevedano la possibilità di riportare ad anni di imposta successivi i benefici che non si sono utilizzati in una fase di incapienza fiscale, rivedendo le disposizioni già presenti nell’art. 8 del Decreto lgs. 252/2005 ed estendendone l’ambito di applicazione, attualmente limitato soltanto ai lavoratori di prima occupazione”, che possono dedurre dal reddito, nei 20 anni successivi al quinto anno di adesione, i contributi eccedenti il limite di 5.164,57 euro.

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