RIFORMA PENSIONI, L’ANALISI DI MAURO MARINO
In un articolo pubblicato su pensionipertutti.it, Mauro Marino fa un punto sulle misure previdenziali adottate nel 2023, non certo all’altezza delle aspettative che si erano create in tema di riforma delle pensioni. Tra l’altro, ricorda l’esperto previdenziali, “sono usciti i report dell’Ocse (Organizzazione per la Cooperazione e lo sviluppo economico) che evidenziano come il costo della previdenza in Italia sia troppo alto e rappresenta il 16,3% del Pil che arriverà addirittura nel 2035 fino al 17,9% per poi decrescere e i dati Istat che certificano quello che si temeva con una popolazione italiana in costante diminuzione e che alla fine del 2022 è scesa, nonostante gli stranieri, sotto i 59.000.000 di individui”.
LE PROSPETTIVE PER IL 2024
Si tratta di “numeri sicuramente non confortanti in un sistema a ripartizione che assieme a un debito pubblico che si avvicina pericolosamente a 2.900 miliardi di euro allontanano anche nel 2024 la riforma strutturale che tutti i cittadini italiani aspettano da oltre un decennio. Oltretutto ‘rumors’ fatti filtrare da fonti di palazzo Chigi fanno intendere che un’eventuale flessibilità di cui si parla da anni potrà essere attuata solamente optando che tutto l’assegno previdenziale sia calcolato col sistema contributivo e mantenendo l’ossatura della legge Fornero che in questi anni ha fatto risparmiare all’Erario oltre 100 miliardi di euro. Sicuramente non è un quadro edificante quello che si presenta per l’anno prossimo anche in considerazione di una espansione economica che stenta ad arrivare”.
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