LE PAROLE DI ZORN

Matteo Zorn ricorda che “il mese di maggio segna un -3,7% rispetto al maggio 2022 della produzione industriale, quarto mese di fila, proseguendo il calo iniziato nell’autunno dell’anno scorso; ad autunno finirà il ‘boost’ occupazionale dato dalla stagione turistica; il Governo è pericolosamente bloccato sia sulla realizzazione sia sul riscatto delle tranche dei finanziamenti del Pnrr; la finanziaria di fine anno parte con un debito di 9-10 miliardi che riguarda proprio la copertura della misura del taglio contributivo poiché bisogna tenere in equilibrio il sistema Inps, e promette di essere ‘lacrime e sangue’; infine da gennaio tornerà il Patto di stabilità dell’Ue probabilmente con un nuovo limite nel rapporto indebitamento-Pil”. Per il Segretario generale della Uil Friuli Venezia Giulia, come riporta il-meridiano.it, “se il Governo non darà priorità al lavoro, mettendo al sicuro il recente taglio contributivo, accompagnato da un taglio Irpef su salari e pensioni, a gennaio, invece del sostegno, i cittadini rischiano di ricevere una pesante ‘tegola’”.



LA PROPOSTA DI FON.TE. VERSO UNA PIENA RIFORMA PENSIONI

Nel “mare magnum” delle incognite sulla riforma pensioni 2023-2024, con gli unici elementi ormai certi che sembrano per il prossimo anno la proroga di Quota 103 e l’Ape Sociale, avanza il tema in discussione sulle pensioni complementari da affiancare a quelle “istituzionali”: intervenendo ad un convegno ne ha parlato Maurizio Grifoni, Presidente Fondo Fon.Te, invocando come essenziale «lo sviluppo della cultura previdenziale nei giovani».



Secondo il responsabile del fondo complementare Fon.Te., «È essenziale investire sull’economia sostenibile e sul lavoro a tutela delle generazioni più giovani per contrastare il fenomeno del calo delle nascite e del progressivo invecchiamento della popolazione. In tale contesto, urge una riforma del sistema previdenziale improntata sui criteri di equità». Come rilevato di recente dalla Commissaria Straordinaria dell’Inps, Micaela Gelera, prosegue Grifoni, «fondamentale sviluppare conoscenze nei cittadini promuovendo una cultura e un’educazione finanziaria adeguata e non dobbiamo dimenticare i giovani, garantendo loro un futuro previdenziale certo. Solo così si potrà rafforzare quello che chiamiamo ‘welfare’, basato sulla collaborazione tra Stato, imprese e persone. In quest’ottica la formazione continua e la diffusione di una cultura previdenziale diventano fattori prioritari e abilitanti per far comprendere l’importanza di pianificare in modo consapevole il proprio futuro pensionistico». (agg. di Niccolò Magnani)



L’INCOGNITA INFLAZIONE PER LE PENSIONI

La prossima settimana si terrà un nuovo tavolo tecnico, dedicato alla flessibilità in uscita, nell’ambito del confronto Governo-sindacati sulla riforma delle pensioni. Tuttavia, come riporta Il Sole 24 Ore, sulla Legge di bilancio 2024 “pende la spada di Damocle dell’inflazione, che per quest’anno viaggia attorno al 6%, come indicato dallo stesso ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti. E se proprio questo dovesse essere il tasso di indicizzazione delle pensioni, il costo delle perequazioni sarebbe molto elevato. Il Governo dovrà tra l’altro decidere se prolungare al prossimo anno l’aumento a 600 euro mensili dei trattamenti ‘minimi” degli over 75. E dovrà anche gestire un’altra patata bollente: l’impatto sui conti pubblici della sentenza della Consulta con cui è stato dichiarato incostituzionale il differimento del Tfs per i lavoratori pubblici. Per questo motivo, al momento, l’unico punto fermo nel cantiere pensioni e il rilancio della previdenza complementare, sui cui l’Esecutivo punta molto con nuove misure nella manovra, in aggiunta a quelle collegate alla delega fiscale”.

LE PAROLE DI DURIGON

Claudio Durigon, intervistato da affaritaliani.it, spiega che uno degli aspetti che “sarà al centro del nuovo sistema pensionistico sarà sicuramente un’azione per le donne. Ci sono diverse possibilità che resti Opzione donna, anche se è, a tutti gli effetti, uno strumento piuttosto invasivo, dato che prevede una decurtazione del 30% degli assegni. Stiamo studiando altre misure, ma su questo vanno battute diverse strade insieme alle parti sociali, con cui vogliamo avere un confronto continuo e costruttivo. Già nell’ultima Legge di bilancio, invece, abbiamo confermato ed incentivato una serie di misure a sostegno delle donne che rientrano nel mercato del lavoro”. Il sottosegretario al Lavoro aggiunge anche che i costi dei vari provvedimenti che dovrebbero far parte delle misure di riforma delle pensioni “sono in via di definizione. È chiaro che il carico sulla finanza pubblica va sempre letto anche come un forte incentivo al ringiovanimento del mercato del lavoro: gli ingressi devono essere superiori alle uscite”.

RIFORMA PENSIONI, LE PAROLE DI BARBAGALLO

La Uil Pensionati, tramite il suo Segretario generale Carmelo Barbagallo, chiede al Governo “un impegno chiaro e risposte concrete sulle nostre proposte come Sindacati dei pensionati, che sono parte integrante della piattaforma rivendicativa confederale sulla previdenza”, anche perché “presente e futuro dei giovani e dei pensionati sono strettamente interconnessi, perché con i contributi dei lavoratori di oggi si pagano le pensioni di oggi e si costruiscono le future pensioni. Giovani e anziani devono quindi mobilitarsi insieme per ottenere pensioni adeguate oggi e domani. Ai giovani dobbiamo garantire lavoro stabile, a tempo indeterminato e retribuito adeguatamente. E porre fine alla precarietà e all’incertezza che impedisce loro di costruirsi un futuro. In questo modo potranno anche costruirsi pensioni dignitose”.

LE PROPOSTE PER I PENSIONATI

L’ex Segretario generale della Uil evidenzia che ai pensionati si possono affidare “lavori a termine, con l’istituzione di un servizio civile, che permetta a chi lo desidera di mettere la propria esperienza al servizio della comunità e parallelamente di integrare la propria pensione”. Barbagallo aggiunge poi che “per incrementare il potere d’acquisto dei pensionati in essere, servono inoltre: una piena rivalutazione delle pensioni e la fine degli attuali tagli; l’ampliamento della platea della Quattordicesima e l’incremento degli importi per chi già la riceve; la riduzione delle tasse sulle pensioni. Di tutto questo vogliamo discutere con il Governo”. Vedremo quali saranno le risposte dell’Esecutivo, tenendo conto che finora la Uil non è parsa molto soddisfatta di come sta procedendo il confronto.

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