RIFORMA PENSIONI, LA DECISIONE DELLA CGIL
La Cgil “per dare risposte concrete ai bisogni delle persone che per vivere devono e hanno dovuto lavorare, ha deciso di organizzare nei mesi di settembre ed ottobre 2023, una consultazione straordinaria certificata delle lavoratrici, dei lavoratori, delle pensionate, dei pensionati e delle e dei giovani. Per questo saranno convocate assemblee in tutte i luoghi di lavoro e sul territorio chiedendo a tutte e a tutti di prendere direttamente la parola e di votare sulle proposte dirette al Governo e alle controparti datoriali. Tra le prime, anche alcune riguardanti la previdenza, come l’introduzione dell’indicizzazione “automatica all’inflazione reale delle detrazioni da lavoro e da pensione (cosiddetta restituzione del fiscal drag) e l’estensione della quattordicesima mensilità per i pensionati”.
LE RIVENDICAZIONI SULLE PENSIONI
La Cgil rivendica anche “una vera riforma delle pensioni che superi la Legge Monti-Fornero introducendo la flessibilità in uscita da 62 anni di età o 41 anni di contributi (altro che quota 103!), la pensione contributiva di garanzia per i giovani, precari e discontinui, il principio che i lavori non sono tutti uguali a tutela di quelli gravosi e precoci, il riconoscimento del lavoro di cura e della differenza di genere e la piena tutela del potere d’acquisto delle pensioni in essere: basta fare cassa sulle pensioni delle lavoratrici e dei lavoratori dipendenti!”. Il sindacato guidato da Maurizio Landini chiede anche di “sostenere il reddito da lavoro e da pensione a partire dalle rivendicazioni prima richiamate, allargare la base imponibile dell’Irpef ai redditi oggi esclusi, rafforzare il principio della progressività e della capacità contributiva contenuti nella nostra Costituzione”.
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