VERSO LA RICONFERMA DI QUOTA 103
In un articolo pubblicato su La Notizia viene ricordato che lunedì prossimo ci sarà un confronto tra Governo e sindacati sulla riforma delle pensioni, ma il superamento della Legge Fornero “quasi certamente non ci sarà. Almeno non per il 2024, considerando che i soldi non ci sono per mettere in campo un anticipo pensionistico come la Quota 41”. Per l’anno prossimo, “quindi, si farà ben poco. L’ipotesi più probabile è una conferma della Quota 103 già messa in campo quest’anno” e “ci sarà poi da intervenire sull’Opzione donna, oggi rivolta alle lavoratrici con almeno 60 anni di età e 35 di contributi versati: possono andare in pensione con un metodo esclusivamente contributivo, ma solamente se rispettano alcuni requisiti molto stringenti (riguardanti l’invalidità o le crisi aziendali). I sindacati (e non solo) chiedono che torni il precedente meccanismo, a cui si è deciso di rinunciare quest’anno per i pochi soldi a disposizione”.
LA RICHIESTA PER IL PERSONALE DEL COMPARTO SICUREZZA
L’associazione pensionati Polizia di Stato “Roberto Antiochia” e l’Unione Sindacale Pro Pensionati Interforze della Polizia Penitenziaria domani mattina manifesteranno a Napoli, davanti alla sede dell’Inps, per “rivendicare parità di diritti e di trattamento economico e pensionistico rispetto alle altre forze di Polizia Italiane”. Come riporta Ansa, in una nota i due soggetti spiegano che “agendo insieme, possiamo fare pressione per una revisione equa e trasparente del sistema previdenziale, tutelando i nostri diritti pensionistici e garantendo una pensione dignitosa per tutto il personale delle Forze dell’Ordine appartenenti al Comparto Sicurezza per un equo, dignitoso e paritario trattamento Pensionistico”. L’Associazione Pensionati della Polizia di Stato “Roberto Antiochia” ha anche “intrapreso un’attività legale per ricostruire le nostre richieste e i nostri diritti. È di vitale importanza trascrivere l’udienza pubblica della Corte Costituzionale, dove l’avvocato dell’Inps ha fatto affermazioni surreali nei confronti della Polizia di Stato”.
RIFORMA PENSIONI, SI VA VERSO LA QUOTA 103 BIS
In attesa di una vera riforma pensioni che dal 2024 possa realmente sostituire la legge Fornero ancora in parte presente, il tema del prossimo tavolo tra sindacati e Governo lunedì 26 giugno sarà in primis la formulazione della Quota 103 bis che ormai sembra prevalere come soluzione “tampone” in vista della prossima Manovra di Bilancio.
Come riportano oggi le fonti del “Sole 24 ore”, l’ipotesi principale è prolungare di altri 12 mesi la riforma di Quota 103 con qualche lieve rivisitazione oltre a confermare ancora l’Ape Sociale. «È poi possibile un’estensione della platea dei lavoratori impegnati in attività usuranti che possono accedere a forme di uscita anticipata», rilancia il quotidiano economico. Una soluzione, quella della proroga di Quota 103, che non entusiasma i sindacati che invece puntano dritto su pensionamenti con 62-63 anni o, in alternativa, con 41 anni di contribuzione. (agg. di Niccolò Magnani)
L’USB SI PREPARA ALLA MANIFESTAZIONE NAZIONALE
L’Usb si prepara alla manifestazione nazionale in programma sabato a Roma. Come riporta pisatoday.iy, l’Unione sindacale di base ha lanciato sul territorio un appello per invitare ad aderire alla mobilitazione spiegando che “”tutte le misure che il governo Meloni sta assumendo da quando è in carica seguono un unico e coerente disegno: accodarsi alle decisioni della Nato, proseguendo nel coinvolgimento dell’Italia nella guerra in Ucraina, e sostenere le richieste delle grandi imprese per far ricadere i costi sociali sui lavoratori e i settori popolari. Mentre i fondi per l’avventura militare crescono, i salari e le pensioni rimangono fermi e si approvano nuove misure che allargano la precarietà del lavoro”. Oggi pomeriggio a Napoli si terrà invece un’assemblea generale, in preparazione della manifestazione, cui parteciperà anche la Usb Benevento “che, oltre ad illustrare la piattaforma rivendicativa di modifica del sistema pensionistico e fiscale delle Pensioni, esporrà tutte le criticità che attengono al salario e ai redditi, alla Sanità, oltre che tutte le questioni sul caro vita, caro energia, ecc.”.
RIFORMA PENSIONI, LE PAROLE DI DISTILLI
Si continua a discutere di previdenza complementare. Stefano Distilli, recentemente ospite del Forum in masseria ha ricordato che l’obiettivo della Cassa dei commercialisti di cui è Presidente è quello di usare le risorse per “creare rendimento per pagare le future pensioni, ma soprattutto a creare sviluppo, perché non c’è sviluppo e non c’è sostenibilità, nemmeno delle pensioni, se non ci sarà per il nostro Paese un’ottica di volano negli investimenti, nella crescita”. E, “in quest’ottica, al di là della nostra missione previdenziale di pagare le pensioni, stiamo anche investendo notevolmente”. “Abbiamo investito nel corso del 2022 oltre 21 milioni di euro, nel 2023 abbiamo messo a budget oltre 23 milioni di euro”, ha aggiunto in un colloquio con Il Giornale d’Italia.
LE MOSSE PER PAGARE LE FUTURE PENSIONI
“Cerchiamo di investire sul welfare di categoria, perché noi come tutte le categorie, così come il sistema, dobbiamo cercare, uno, di sviluppare competenze, di sviluppare anche nuovi accessi alla nostra professione e risorse che siano in grado di superare i problemi endemici che soprattutto a sud sono più sentiti, quello della conciliazione famiglia-lavoro, quello di avere nuove prospettive di crescita professionale e quindi missione principali per i prossimi anni, investitori pazienti e prudenti per pagare le future pensioni, ma soprattutto anche investire sulla crescita nel nostro caso della nostra professione, dell’accesso, dello sviluppo di competenze”, ha detto ancora il Presidente della Cassa dei commercialisti.
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