LE PAROLE DI DAMIANO
Secondo Cesare Damiano, la riforma strutturale del sistema pensionistico annunciata dal ministro del Lavoro Marina Calderone “è la condizione di partenza per superare la legge Fornero, che non è mai stata cancellata, al di là delle dichiarazioni propagandistiche e delle promesse elettorali”. Dal suo punto di vista, “la chiave di volta è quella di introdurre un criterio universale di flessibilità nell’uscita dal lavoro verso la pensione, mano a mano che, con il passare del tempo si restringe, fino a scomparire, la platea dei lavoratori cosiddetti ‘retributivi’. Il modello di flessibilità deve tener conto, ovviamente, della diversa condizione dei lavori gravosi e usuranti”. Per Damiano occorre anche “assicurare ai giovani una pensione di garanzia dignitosa, nonostante la discontinuità del lavoro, valorizzando i loro contributi: ad esempio, attraverso il riconoscimento dei periodi formativi; di riconoscere il lavoro di cura ai fini contributivi, in particolare quello delle donne; infine, di tornare a valorizzare e rilanciare la previdenza complementare, anche attraverso un nuovo periodo di silenzio assenso per l’iscrizione ai Fondi”.
IL NUOVO SIMULATORE INPS
Come riporta Ansa, l’Inps ha reso disponibile sul proprio sito web una nuova versione del simulatore “Pensami – Pensione a misura”, con il quale i cittadini possono calcolare le proprie prospettive pensionistiche anche senza essere registrati al portale. “Facendo una simulazione sulla base delle regole attuali risulta che un lavoratore nato nel 1990 andrà in pensione a 70 anni se avrà almeno 20 anni di contributi, a 74 e tre mesi se ne avrà meno di 20 e con 45 anni di contributi a prescindere dall’età se vuole andare in pensione anticipata. Potrà andare a riposo con 66 anni e 10 mesi di contributi se avrà maturato un assegno di pensione pari ad almeno 2,8 volte l’importo minimo di pensione ed avrà almeno 20 anni di contributi”, evidenzia l’agenzia di stampa, spiegando anche che “il simulatore sarà presto aggiornato rispetto alle ultime novità legislative previste dalla legge di Bilancio per il 2023. È stato inoltre previsto il rilascio prossimo di una versione App per dispositivi mobili”.
RIFONDAZIONE COMUNISTA E IL RICHIAMO ALLA FRANCIA
Secondo Maurizio Acerbo, Segretario nazionale del Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea, le manifestazioni in Francia contro la riforma delle pensioni che vuole alzare a 64 anni l’età pensionabile dimostrano “che si può dire no alle controriforme neoliberiste”. “I sindacati francesi, come noi di Rifondazione Comunista e Unione Popolare, rivendicano il diritto di andare in pensione a 60 anni e difendono il sistema retributivo che a noi è stato rubato dalle riforme di centrosinistra e centrodestra”, aggiunge Acerbo, secondo cui “le lotte francesi sono un esempio che va seguito in Italia qualunque sia il Governo in carica”. Intanto, come riporta Ansa, da Davos Mark Rutte, Premier olandese, evidenzia la necessità di fare “riforme strutturali, in particolare delle pensioni, se si guarda all’Italia, alla Francia e altri spendono dal 10 al 15% del Pil nelle pensioni”, togliendo risorse che potrebbero aiutare le famiglie contro l’inflazione. Il ministro del Lavoro Calderone ha invece annunciato alle parti sociali la volontà di ripristinare permanentemente il Nucleo di valutazione della spesa previdenziale.
LA POSIZIONE DI CGIL E SPI
Nella relazione con cui si è aperto il congresso provinciale della Cgil di Ragusa, come riporta ztl.live, si è parlato anche della Legge di bilancio, spiegando che “il saldo delle risorse previsto dal governo sul capitolo pensioni non mente: si sottraggono al sistema ben 3,7 miliardi di euro tra taglio della rivalutazione delle pensioni in essere (-3,5 miliardi solo nel 2023) e abrogazione del fondo per l’uscita anticipata nelle PMI in crisi (-200 milioni)”. Restando in Sicilia, come riporta messinatoday.it, la nuova Segretario generale dello Spi-Cgil di Messina, Pina Teresa Lontri, ha detto: “Continueremo nella nostra azione di rivendicazione, di iniziativa per migliorare le condizioni di pensionate e pensionati, promuovere il benessere con una forte contrattazione sociale territoriale facendo sentire la voce della popolazione anziana, sulla non autosufficienza, sul diritto alla salute e sulla sanità sempre meno universale, sui confronti già avviati e da intraprendere, sull’invecchiamento attivo, sulla mobilità urbana, sulle politiche abitative, sulle politiche di genere, sulla riduzione delle tasse, sulle crescenti povertà”.
RIFORMA PENSIONI, LA NOTA DI AIELLO E MAZZELLA
Davide Aiello e Orfeo Mazzella in una nota spiegano che “visto com’è andata in legge di Bilancio, con Quota 103 e Opzione Donna estremamente penalizzanti per le lavoratrici e il taglio delle rivalutazioni che porterà 1.300 euro l’anno in meno nelle tasche del ceto medio, sul fronte delle pensioni non ci aspettiamo granché da questo Governo”. I due parlamentari di M5s auspicano però che si arrivi al varo della pensione di garanzia per i giovani, “una proposta per cui il M5S si è battuto già nella scorsa legislatura, senza però trovare il sostegno delle altre forze politiche” e che intende evitare che, come evidenziato dal Censis, nel 2050 5,7 milioni di persone abbiano assegni pensionistici sotto la soglia di povertà.
I CHIARIMENTI SULLA STAFFETTA GENERAZIONALE
Il Sole 24 Ore intanto ricorda che tramite i fondi di solidarietà bilaterale è possibile attivare una staffetta generazionale tra lavoratori cui mancano al massimo tre anni per raggiungere i requisiti pensionistici e giovani under 35 con contratto di lavoro di durata non inferiore a tre anni. Il ministero del Lavoro ha però chiarito con una circolare che “la staffetta generazionale con i fondi bilaterali di solidarietà può essere attuata anche con part time, con una riduzione massima dell’orario di lavoro del 50 per cento”. Dunque il lavoratore più anziano potrà rimanere al suo posto. Un chiarimento importante arrivato dal ministero riguarda poi il contratto di assunzione degli under 35 che deve essere a tempo indeterminato o di apprendistato.
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