Abbiamo visto in questi giorni che numerosi incontri al Ministero del lavoro con i sindacati e le parti sociali non hanno portato a nessun tipo di avanzamento sul fronte della legge strutturale del sistema previdenziale per gli anni a venire.

Infatti l’Italia non ha mai avuto una legge strutturale che potesse assicurare la pensione per tutte le categorie senza che si dovesse mettere mano nuovamente e ogni anno al sistema previdenziale come regolarmente avviene da 30 anni.



Riforma pensioni 2023: rivalutati gli assegni del 2024 con l’Irpef progressiva

A complicare le cose è stata poi l’inflazione che ha determinato un innalzamento dell’indice perequativo utilizzato per ricalcolare l’importo le pensioni. Tuttavia l’ultima legge di bilancio ha posto un freno proprio alla rivalutazione delle pensioni, in modo da ottimizzare le risorse. È stato Inoltre inserito un tetto massimo alle Maxi pensioni che non possono superare più di 5 volte il reddito minimo e dunque fissandosi a 2.841.



Ma quali aumenti ci saranno nel 2024 vista l’inflazione che continua ad aumentare e che sta per costringere sia la Fed americana che la Banca Centrale Europea ha un nuovo innalzamento dei tassi di interesse? Sicuramente l’equità orizzontale con l’IRPEF progressiva introdotta dalla legge delega approvata dal Consiglio dei Ministri che sta per cominciare un lunghissimo iter attuativo all’interno del parlamento che durerà almeno due anni, ciò determinerà ulteriori aumenti per gli assegni pensionistici del 2024.

Riforma pensioni 2023: il concetto di “equità orizzontale” è a beneficio dei pensionati?

L’unica buona notizia dunque che si può dare è che il concetto di equità orizzontale previsto all’interno della riforma fiscale 2023 potrà dare maggior respiro ai pensionati che hanno un assegno mensile minimo.



Per i pensionati si potrebbe andare incontro ad una revisione con relativo abbattimento dell’irpef.
Di sicuro possiamo dire che il lavoro del governo sulla riforma pensioni 2023 è arrivata a un punto morto e per questo si ipotizza un ulteriore proroga di quota 103 anche per il 2024. La proroga infatti potrebbe essere inserita all’interno della Nadef di settembre.