LE PAROLE DI APPENDINO

Chiara Appendino va all’attacco dell’Esecutivo sul fronte riforma delle pensioni. “Su Opzione Donna continua l’indecente balletto del Governo, fatto di promesse e rinvii che stanno privando migliaia di lavoratrici di un diritto”, afferma infatti in una nota, riportata da Ansa, la deputata del M5s, che ricorda anche: “Avevamo presentato, a mia firma, un ordine del giorno al decreto Milleproroghe per ripristinare la versione originale della norma, ma, com’è avvenuto durante la legge di Bilancio, il Governo lo ha bocciato. Stiamo parlando dello stesso Governo che diceva che, con il suo arrivo, la pacchia per l’Europa sarebbe finita e che ora cancella Opzione Donna per mere ragioni contabili, facendo cassa in nome dell’austerity. Dopo aver già tagliato sulla sanità, sulla transizione 4.0, sulla scuola, sul reddito di cittadinanza e sul superbonus. Eppure per finanziare le armi le risorse le trovano sempre. Continueremo a combattere, al fianco delle lavoratrici, per raggiungere l’obiettivo”.



L’IMPORTANZA DELL’ESTRATTO CONTO CONTRIBUTIVO

Nell’inserto speciale del Sole 24 Ore dedicato alle pensioni viene ricordata l’importanza di controllare periodicamente l’estratto conto contributivo in modo da verificare che i dati riportati siano corretti. Nel caso i contributi siano versati all’Inps è possibile segnalare eventuali anomalie, tramite l’area riservata, “indicando le informazioni utili, quali il periodo da correggere, la retribuzione imponibile, il datore di lavoro, se l’impiego è a tempo pieno o parziale”. Anche per questo, “è opportuno conservare tutte le buste paga riferite alla propria attività lavorativa, che tornano utili in situazioni come queste”. Va anche tenuto presente che l’estratto conto “ha carattere provvisorio e informativo, ma non ha valore certificativo. per entrare in possesso di un documento con valore certificativo ufficiale, sempre tramite sito Inps si può chiedere l’Ecocert, che viene elaborato e consegnato al richiedente”.



LO STUDIO DI PREVINDAI

Secondo uno studio realizzato da Previndai, con meno di un caffè al giorno, dopo 40 anni di vita lavorativa ci si potrebbe ritrovare con ben 120.000 euro con cui godersi più serenamente la pensione. Come riporta Ansa, lo studio spiega che con circa 27 euro al mese, ci si può costruire “una pensione complementare decisamente più generosa di quella che si otterrebbe versando al fondo pensione solo il Tfr (Trattamento di fine rapporto), oltre che un importo complessivo significativamente superiore al Trattamento stesso lasciato in azienda, e rivalutato secondo le norme di legge”. Intanto, come riporta Aise, la Senatrice del Pd Francesca La Marca ha presentato un’interrogazione “per chiedere al Governo di inserire la stipula di una convenzione di sicurezza sociale con il Messico tra i punti in discussione nella VI Commissione binazionale Italia – Stati Uniti Messicani che si celebrerà quest’anno a Città del Messico”.



I DATI DELLA FLP

La Federazione lavoratori pubblici e funzioni pubbliche (Flp) ha messo in evidenza che mediamente nelle pubbliche amministrazione c’è una carenza di organico pari al 35%. Si tratta di dati riferiti a fine 2021 e secondo il Segretario della Flp Marco Carlomagno la situazione potrebbe anche essere peggiorata, “perché i concorsi sono stati pochi e non sempre hanno raggiunto l’obiettivo: in ogni caso i pensionamenti hanno sicuramente superato le assunzioni”. Come riporta Repubblica, il sindacalista ha spiegato anche che “ci sono ministeri, come quello dell’Interno, dove l’ultimo grande concorso si è svolto nel 1985: se gli assunti di allora dovessero andare in pensione contemporaneamente gli uffici si svuoterebbero all’improvviso”. Il quotidiano romano aggiunge che “se dalle amministrazioni statali ci si sposta a quelle comunali la situazione non migliora: anche qui, in media manca oltre un terzo del personale previsto in organico, solo l’1% ha meno di 30 anni e oltre il 20% supera i 60, ed è quindi prossimo alla pensione”.

RIFORMA PENSIONI, L’INDAGINE DI EUROCONSUMERS

Euroconsumers, che riunisce le associazione dei consumatori di 5 Paesi, tra cui l’italiana Altroconsumo, ha sottoposto a un campione di cittadini tra i 25 e gli 80 anni un questionario per capire quanto si stia risparmiando in ottica del proprio futuro previdenziale che non si prospetta roseo. Come riporta il sito di Altroconsumo, “il primo dato che emerge è che solo un terzo (34%) dei rispondenti si sta preparando alla pensione e anche tra chi effettua investimenti solo il 60% lo fa. Questo è un errore e un problema che può avere seri risvolti sociali”. Infatti, “lo stato di salute delle finanze pubbliche italiane non garantisce che in futuro potranno essere mantenuti gli stessi livelli di trattamenti pensionistici – già bassi – odierni”.

LO SCARSO RISPARMIO PREVIDENZIALE

Dalle domande e dalle risposte ricevute, in sintesi, emerge che “ci si aspetta una bassa pensione e per di più non si potrà fare affidamento su nessun’altra entrata finanziaria, ma questo non risulta sufficiente per motivare le persone ad investire in ottica pensionistica, pur sapendo che potranno fare affidamento solo sulla pensione. Come si spiega questa incongruenza? Purtroppo, si spiega con alcune convinzioni, erronee, radicate nelle persone”. E “fra le maggiori motivazioni per cui non si investe per la pensione c’è quella di non avere soldi e di essere troppo giovani”. Si tratta però di motivazioni “non corrette nella realtà”. Infine, tra chi investe si evitano gli investimenti più rischiosi, ma questa è una pratica corretta solo quando l’orizzonte temporale del proprio investimento è breve.

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