LA BUONA NOTIZIA PER ALCUNI DIPENDENTI PUBBLICI
Come riporta il sito del Messaggero, ci sono buone notizie per alcuni dipendenti pubblici, la cui “base pensionabile si allarga”. In buona sostanza, la loro pensione futura “sarà un po’ più consistente”. Merito dell’effetto “dell’’elemento perequativo’ che è stato introdotto come voce retributiva grazie ai contratti collettivi nazionali dei dipendenti pubblici, per il triennio 2016-2018, (erogato con cadenza mensile dal mese di marzo al mese di dicembre 2018, per periodi di lavoro superiori a 15 giorni). Questo elemento entra a far parta della base pensionabile e del Tfs/Tfr”. Non tutti i lavoratori pubblici “sono interessati da questa novità, ma solo alcune categorie”. Infatti, “l’elemento perequativo (distinto dalla retribuzione tabellare) era stato riconosciuto ai dipendenti impiegati nei comparti: Funzioni centrali; Istruzione e ricerca; Funzioni locali e Sanità”. In precedenza, l’elemento perequativo era “distinto dalla retribuzione e quindi non calcolabile ai fini pensionistici”.
TASSA EXTRAPROFITTI BANCHE, POSSIBILI AUMENTI PER LE PENSIONI
La norma approvata dal Governo ieri in CdM nel Decreto Asset, che prevede una tassa sugli extraprofitti delle banche al 40%, potrebbe finanziare nei prossimi mesi aumenti delle pensioni su scala nazionale: in attesa di capire quali siano le effettive risorse per la riforma pensioni 2023-2024 da adottare con la prossima Manovra di Bilancio, la mossa dell’esecutivo si dirige verso un “finanziamento” sull’anno in corso per l’aumento di stipendi, pensioni e taglio dei mutui sulla prima casa.
Nell’idea del Governo Meloni, le risorse recuperate dalla tassa del 40% sugli utili delle banche nazionali saranno destinate ad alzare le retribuzioni e ridurre il peso delle tasse di lavoratori e pensionati: sul tavolo anche la proroga eventuale del taglio dell’Irpef previsto dal luglio scorso fino al 31 dicembre 2023. (agg. di Niccolò Magnani)
LE PAROLE DI FERRARI (CGIL)
Secondo il Segretario confederale della Cgil Christian Ferrari, “con la definitiva approvazione della legge delega per la riforma fiscale, il Governo e la maggioranza non solo non danno alcuna risposta alle proposte contenute nella piattaforma unitaria presentata da Cgil, Cisl e Uil, ma prefigurano una riforma che va esattamente nella direzione opposta”, anche perché l’evasione fiscale “viene perfino ‘legalizzata’ con definizioni agevolate strutturali e con il concordato biennale preventivo; e con lavoro autonomo, impresa, rendite finanziarie e immobiliari che vengono tassati meno di lavoratori e pensionati, e tenuti fuori dal vincolo della progressività”. Sempre sulla riforma fiscale, il deputato del Partito democratico, Toni Ricciardi, come riporta Ansa, ricorda che “la fiscalità, le tasse sono necessarie in un Paese che eroga servizi pubblici per mantenere in piedi la sanità, l’istruzione, le pensioni, la cultura. Equità orizzontale non significa flat tax ma significa progressività per garantire a tutti diritti e servizi”.
LA MOBILITAZIONE DELL’USB PENSIONATI
Lo scorso fine settimana si è svolta a Cusano Mutri, in provincia di Benevento, una nuova tappa del tour organizzato dalla locale Usb Pensionati per diffondere le proposte di radicale riforma del “Sistema pensionistico e previdenziale italiano” e per l’introduzione del “Contratto Sociale dei Pensionati”. Come comunica lo stesso sindacato di base, “il dibattito incentratosi sulla piattaforma rivendicativa di radicale modifica del ‘Sistema Pensionistico e fiscalità della Pensioni’, ha riscosso unanime consenso, condivisione e apprezzamento tanto che i presenti hanno espresso la volontà di creare un gruppo di pensionati, lavoratori e cittadini, peraltro anticipando la loro adesione a ogni altra ed analoga iniziativa, oltre che di partecipare alla manifestazione nazionale che stiamo organizzando al Ministero del Lavoro – Roma – per il 22 del mese di settembre”. “Noi di Usb Pensionati ci siamo organizzati e mobilitati. ‘Chi lotta può perdere, chi non lotta ha già perso!’”, aggiunge il sindacato, ricordando che il tour proseguirà dopo Ferragosto.
RIFORMA PENSIONI, LE PAROLE DI CAPOBIANCO
Tra le cinque cause-pilota avviate dalla Uilp contro il blocco parziale delle indicizzazioni delle pensioni ce n’è una, come ricorda Oscar Capobianco, che è stata avviata in Lazio. Come riporta rietinvetrina.it, il Segretario generale della Uilp Lazio evidenzia che la misura inserita nella Legge di bilancio 2023 “sembra un vero e proprio scippo legalizzato che va fermato, perché è sbagliato accanirsi su chi ha lavorato per una vita, per tutti coloro che hanno versato regolarmente i contributi e che durante l’arco di una vita hanno pagato le tasse alla fonte. A queste persone non va limitato il diritto a soddisfare i propri sogni, desideri e a limitare i loro consumi, che tra l’altro contribuiscono alla crescita economica del Paese”.
LA BATTAGLIA DELLA UILP
Secondo il sindacalista, “le pensionate e i pensionati italiani non sono cittadini di seconda categoria: va rafforzato il concetto che la pensione non è un omaggio di Stato ma salario differito, e che questa nostra lotta non è a garanzia di un privilegio, ma l’affermazione di un diritto costituzionale, anche a tutela dei futuri pensionati”. Capobianco ricorda anche che “secondo le indicazioni tecniche della legge solo nel 2023 dai pensionati oggetto di questa mancata rivalutazione lo Stato accumulerà un tesoretto di oltre due miliardi e ciò accade in un periodo di forte crescita inflattiva. Neanche il Governo Monti depredò così le tasche dei pensionati e delle pensionate, visto che nel 2012 dal blocco delle indicizzazioni l’allora Governo riuscì a capitalizzare all’incirca 1,8 miliardi, in un periodo in cui però l’inflazione era al 3%”.
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