LE PAROLE DI SBARRA
Ospite della trasmissione “Il caffè di Radio 1”, Luigi Sbarra ha parlato della manifestazione della Cisl in programma il 25 novembre ricordando che “nella Legge di bilancio ci sono tante luci che tengono conto delle nostre richieste ma anche tante ombre. Non ci piace la stretta sulla previdenza e sulle pensioni: Quota 103 diventa ancora più penalizzante per le persone che vi ricorrono. È assolutamente sbagliata la misura che modifica aliquote e rendimenti per i futuri trattamenti pensionistici di medici, infermieri, personale degli enti locali, maestre d’asilo, ufficiali giudiziari. Si restringe ancora ulteriormente l’intervento su Ape sociale e Opzione donna e vengono alzati i coefficienti economici del trattamento pensionistico minimo per i lavoratori che intendono accedere all’anticipo pensionistico. Ecco questo ci sembra un intervento assolutamente errato”. Il Segretario generale della Cisl ha quindi aggiunto che “Governo e Parlamento hanno ancora tempo per cambiare e migliorare il testo”.
LA UIL SCIOPERA IN SICILIA: L’APPELLO AL GOVERNO SULLA RIFORMA PENSIONI
Pochi giorni dopo lo sciopero nazionale a Roma sul palco condiviso con la Cgil, il leader della Uil Pierpaolo Bombardieri torna a tuonare contro la Manovra e la riforma pensioni del Governo Meloni con il nuovo sciopero organizzato oggi 20 novembre 2023 in Sicilia. Sempre a fianco della Cgil, il segretario generale della Uil ribadisce la centralità del tema previdenza per l’immediato futuro.
«E poi c’è un tema che riguarda la sicurezza sul lavoro, il fisco, le pensioni. Invece di affrontare questi argomenti, il Governo ci attacca sul diritto di sciopero. La verità è che si continua a morire sul lavoro, le tasse continuano a pagarle sempre gli stessi e, ancora una volta, si fa cassa sulle pensioni, con risparmi a carico di lavoratori e pensionati di 68 miliardi», attacca dal palco il leader generale della Uil. Appena venerdì scorso aveva anche aggiunto in forte polemica contro il Governo se il Ministro dell’Economia Giorgetti avesse realmente spiegato i tagli sulle pensioni al suo leader di partito: «A lui (Matteo Salvini, ndr) che è andato davanti a casa della Fornero, Giorgetti faccia vedere qualche tabella, gli spieghi la differenza fra sistema misto e sistema contributivo. Se necessario, faccia qualche disegnino magari mettendo accanto i post elettorali fatti dalla Lega sulle pensioni e, visto che si trova, inviti anche la presidente del Consiglio, le spieghi cosa è successo con Opzione donna», concluse Bombardieri. (agg. di Niccolò Magnani)
L’ANALISI DI FORNERO
Ospite della trasmissione “Giù la maschera” in onda su Rai Radio1, Elsa Fornero ha evidenziato che “il sistema pensionistico reggerà solo se avremo invertito il trend demografico”. Come riporta Ansa, l’ex ministra del Lavoro ha infatti spiegato che “siamo nella situazione in cui i giovani, che numericamente scendono rispetto alla popolazione anziana, sono aiutati dai nonni che hanno pensioni” e “questa è una patologia del sistema, in cui le giovani generazioni per mancanza di adeguate occasioni di lavoro devono rifarsi alla ricchezza cumulata dagli anziani e anche al loro reddito. È inutile che ci giriamo intorno: il sistema pensionistico reggerà solo se avremo invertito il trend demografico, che oggi è fortemente in recessione. Oggi la popolazione italiana diminuisce e il peso della popolazione anziana sul totale cresce. Inoltre, i giovani devono avere la possibilità di svolgere un lavoro adeguato e un salario adeguato. Perché solo così si innesta un circolo positivo e possiamo salvare lo Stato sociale. Altrimenti lo Stato sociale muore perché non ci sono le basi per tenerlo in piedi”./
LE PAROLE DI GASPARRI
Emilio Didonè spiega che “per migliorare la manovra sabato 25 novembre i pensionati della Cisl saranno in piazza Santi Apostoli a Roma insieme alla Cisl e alle categorie”. Il Segretario generale della Fnp-Cisl sottolinea che “torneremo a chiedere al governo la detassazione delle tredicesime di pensionati e lavoratori, l’intera perequazione di tutti gli assegni pensionistici, la cancellazione dei tagli alle pensioni di medici e infermieri”. Intanto, come riporta La Sicilia, Maurizio Gasparri, vicepresidente del Senato, a margine di “Etna23” a Taormina, ha dichiarato: “Sulle pensioni si può lavorare in Parlamento, senza stravolgere la manovra. Noi abbiamo l’obiettivo delle pensioni minime a mille euro, perché vogliamo una politica sociale che aiuti i deboli e noni furbi. Quest’anno si prosegue con una politica di adeguamento delle pensioni ma bisogna arrivare a mille euro entro al fine della legislatura”.
RIFORMA PENSIONI, I DATI DELLA CGIA DI MESTRE
L’Ufficio studi della Cgia di Mestre evidenzia che “nelle regioni del Sud e delle Isole le pensioni pagate ai cittadini sono 7.209.000”, mentre i lavoratori sono 6.115.000, “un risultato preoccupante che dimostra con tutta la sua evidenza gli effetti provocati in questi ultimi decenni da tre fenomeni strettamente correlati fra di loro: la denatalità, l’invecchiamento della popolazione e la presenza dei lavoratori irregolari”. Di fronte a questo squilibrio, “soluzioni miracolistiche non ce ne sono e ancorché fossero disponibili i risultati li avremmo non prima di 20-25 anni. Tuttavia, con sempre meno giovani e sempre più pensionati il trend può essere invertito in tempi medio-lunghi solo allargando la base occupazionale”.
LA STRADA PER INVERTIRE IL TREND
Questo può essere fatto “innanzitutto portando a galla una buona parte dei lavoratori ‘invisibili’ presenti nel Paese. Stiamo parlando di coloro che svolgono un’attività in nero che, secondo l’Istat, ammontano a circa 3 milioni di persone”. “È altresì necessario incentivare ulteriormente l’ingresso delle donne nel mercato del lavoro, visto che siamo fanalino di coda in Europa per il tasso di occupazione femminile (pari al 50 per cento circa). Inoltre, bisogna rafforzare le politiche che incentivano la crescita demografica (aiuti alle giovani mamme, alle famiglie, ai minori, etc.) e allungare la vita lavorativa delle persone (almeno delle persone che svolgono un’attività impiegatizia o intellettuale). Da ultimo è necessario innalzare il livello di istruzione della forza lavoro che in Italia è ancora tra i più bassi di tutta l’Ue”.
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