L’INIZIATIVA DI INPS LOMBARDIA

L’Inps Lombardia ha tenuto un’iniziativa a Brescia dal titolo “Cultura previdenziale e orientamento al lavoro”, rivolta a ad alcuni studenti. Come riporta adriaeco.eu, Roberto Ghiselli, Presidente del Civ dell’Inps, ha evidenziato che la giornata è stata importante perché “i giovani devono essere consapevoli dell’importanza della previdenza per dare tutele nei momenti di bisogno. Quindi i ragazzi e le ragazze, quando faranno le loro scelte di lavoro, dovranno anche valutare fino in fondo quali sono questi gradi di tutela per costruirsi una vita lavorativa e poi pensionistica il più possibile serena, con il sostegno che soltanto una grande istituzione pubblica come l’Inps può loro garantire”. Elio Rivezzi, Direttore regionale Inps Lombardia, ha spiegato che “la cultura previdenziale riguarda tutti noi e partire dalle scuole, iniziare a inculcare nei ragazzi l’importanza di conoscere concetti come protezione sociale, assistenza sociale e previdenza è fondamentale anche per orientare le loro future scelte al lavoro”.



LA RICHIESTA DELLA CIA

Il Governo ha fatto ripartire il confronto con le parti sociali su diversi temi e la Confederazione italiana agricoltori, in tema di pensioni, “chiede di partecipare al tavolo sulla riforma istituito presso il Ministero del lavoro. Uno degli obiettivi principali è la richiesta di aumento a 780 euro al mese delle pensioni minime degli agricoltori, che sono attualmente le più basse a livello europeo, riducendo allo stesso tempo il carico fiscale sulle stesse, che è superiore alla tassazione dei redditi di lavoro dipendente”. Riguardo “alla delega fiscale all’esame del Parlamento, Cia ne trova positivi gli obiettivi di riduzione della pressione fiscale, semplificazione burocratica e calo della conflittualità tra fisco e cittadini, con la definizione di un sistema sanzionatorio più equo. È altresì importante aver dato al settore agricolo un ruolo di rilievo, soprattutto nel sostegno allo sviluppo delle energie alternative nella prospettiva di un’autosufficienza energetica del Paese”.



LE PAROLE DI MONTI E GIACALONE

Come riporta Teleborsa, a margine del Festival dell’Economia di Torino, Mario Monti ha paragonato il tempo attuale con il 2011 e 2012 “quando con una rapidità che farebbe invidia al Presidente Macron, l’Italia ha fatto in velocità la riforma delle pensioni ed altre riforme”. L’ex Premier ha ricordato che allora le riforme “si sono dovute fare perché erano necessarie e per il bene dell’Italia a lungo termine, anche perché c’era l’emergenza finanziaria e non c’era alcun aiuto da parte dell’Europa”. Intanto su La Ragione, Davide Giacalone, commentando le Considerazioni finali di Ignazio Visco, evidenzia che il Governatore della Banca d’Italiana “non ha mancato di ricordare la crisi demografica, lapidariamente affermando che per i prossimi decenni ‘i giochi sono fatti’ (il che impone di tenerne conto quando si parla di pensioni, non per un futuro imprecisato ma per il presente in cui, invece, ancora si discetta di anticipi e agevolazioni)”.



LE PENSIONI “RECUPERATE” DAI PATRONATI

Collettiva.it racconta un’altra storia a lieto fine relativa ai diritti inespressi che consentono di avere somme in più rispetto alla propria pensione o addirittura, come nel caso di un settantenne, di una pensione vera e proprio nonostante un’anzianità contributiva di poco più di 15 anni, ma comunque inferiore ai 20 necessari per la pensione di vecchiaia. Grazie a una deroga prevista dalla riforma Amato del 1992 e all’aiuto del patronato Inca di Fidenza, “l’Inps ha liquidato la pensione e riconosciuto tutti gli arretrati per un importo di 32mila euro”. Luca Ferrari, Direttore Inca Parma, spiega che “casi simili, con importi diversi, ne abbiamo quotidianamente. Le tematiche previdenziali spesso sono molto complesse e a tal proposito invitiamo lavoratori e cittadini a rivolgersi con fiducia alle nostre sedi dove troveranno professionalità adeguata e la volontà di approfondire le singole situazioni personali al fine di recuperare tutti i diritti che è possibile fare valere”.

RIFORMA PENSIONI, LE DICHIARAZIONI AL DIRETTIVO DELLA UILM LARIO

In settimana si è tenuto il direttivo della Uilm Lario e, come riporta erbanotizie.com, il subcommissario Dario Esposito ha spiegato di vedere a livello nazionale “tanta fatica da parte della politica di sedersi ad un tavolo ed affrontare i temi della sanità, delle pensioni e dalla precarietà”. Enrico Azzaro, Segretario confederale della Uil Milano Lombardia, ha evidenziato la necessità di “contrastare le scelte sbagliate di questo esecutivo e parlare ai tanti lavoratori che hanno votato anche questa maggioranza e mostrare loro le contraddizioni. Delle pensioni a 41 anni non se ne parla più. Giustappunto Meloni dice ‘attenzione ai conti dell’Inps’. Parliamone, si apra il confronto serio e si separi l’assistenza dalla previdenza. Questa è una prima misura di trasparenza. Basta usare il carrozzone Inps come pretesto e bancomat”.

LA POSIZIONE DELLA CISL ROMAGNA

Gianluca Grassi, delegato Uilm all’azienda Dell’Orto di Cabiate, ha ammesso che “il tema delle pensioni ci inquieta, si parla di evitare una ‘bomba sociale’, non vorremo che si rimettesse mano (e peggio) alla legge Fornero”. In una nota riportata da Ansa, invece, la Cisl Romagna evidenzia che “in base ai dati forniti dal Mef nelle settimane scorse è possibile analizzare i redditi da pensione e vedere che in Romagna si registra nel 2021 un importo medio annuo di 18.208 euro contro i 19.959 a livello regionale  Anche per quanto riguarda le province della Romagna, i dati mostrano una situazione disomogenea”. Il sindacato ritiene quindi “che la riforma delle pensioni per il periodo 2023-2024 rappresenti un’urgenza che non può essere più rimandata”. 

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