RIFORMA PENSIONI, LA NOTA DEI SENATORI M5S
In una nota i senatori del M5s della commissione Bilancio Orfeo Mazzella, Barbara Guidolin ed Elisa Pirro, spiegano che “l’emendamento con cui il Governo intende modificare il contestatissimo articolo 33 della Manovra assume la forma di un gioco delle tre carte. Come si evince dalla relazione tecnica, difatti, l’equilibrio nei conti non viene cambiato: ciò significa che, come già avvenuto nella scorsa legge di bilancio, l’esecutivo continua a usare la previdenza come un bancomat da cui prelevare risorse a suo piacimento”. Secondo i pentastellati, con le scelte relative alle pensioni dei medici si crea “una toppa peggiore del buco messa da un Governo di finti ‘sovranisti’ che si conferma più rigorista di Schäuble e Dombrovskis”.
IL RISCHIO PER I GIOVANI
Nei giorni scorsi il Movimento 5 Stelle aveva anche criticato la scelta della maggioranza e del Governo di affossare il ddl sul salario minimo, ricordando che in molti casi per i lavoratori “i salari sono totalmente insufficienti ad affrontare la quotidianità; non a caso, secondo Eurostat il 63% delle famiglie italiane fatica ad arrivare a fine mese. Tale dinamica ha un impatto negativo tanto sul presente quanto sul futuro di questi lavoratori, che in questo modo viene pregiudicato. Secondo il Censis, a causa dei bassi salari che percepiscono oggi, 5,7 milioni di giovani precari e working poor rischiano di avere nel 2050 pensioni sotto la soglia di povertà”. I pentastellati hanno anche spiegato che “la nostra battaglia per dare all’Italia questa misura di dignità proseguirà, dentro e fuori dal Parlamento”.
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