LA DICHIARAZIONE DI SAVINO

Sandra Savino, Sottosegretaria all’Economia, nonché esponente di Forza Italia, spiega che “il nostro impegno quotidiano proseguirà, forse in modo ancora più intenso ed incisivo di prima, per garantire il raggiungimento dei molti obiettivi che il Presidente Berlusconi e Forza Italia si erano dati, per migliorare la qualità della vita dei cittadini, abbassare la pressione fiscale, alzare le pensioni minime. Molto della realizzazione del nostro programma, inevitabilmente, passa dal ruolo centrale che il MEF, nel nostro sistema democratico e di Governo, ha nella definizione della politica economica per il nostro Paese. Sono sempre stata onorata del fatto che il Presidente Berlusconi abbia indicato me, quale rappresentante di Forza Italia, al Ministero dell’Economia e delle Finanze. Oggi lo sono ancora di più, sento il dovere di portare avanti la sua visione politica, in sinergia con i colleghi di Governo e Parlamentari”.



LE PAROLE DI TAJANI

Oggi si è tenuta la prima conferenza stampa di Forza Italia dalla morte di Silvio Berlusconi, Come riporta today.it, Antonio Tajani ha spiegato che “le nostre priorità politiche saranno la riforma della giustizia e la riduzione della pressione fiscale con il taglio del cuneo. Continueremo a batterci in Parlamento per le pensioni minime a mille euro, per le riforme istituzionali rispettando la volontà del nostro leader. Quindi proseguiremo con la riforma della burocrazia, per la difesa dell’ambiente con una visione pragmatica e non ideologica così come affermato da lui in una delle ultime interviste”. Il ministro degli Esteri ha aggiunto: “Sosterremo lealmente e costruttivamente il Governo di centrodestra per portare a compimento i progetti dello stesso Berlusconi”. Dunque dal vicepremier arriva un messaggio molto chiaro rispetto a uno degli impegni che Berlusconi aveva ribadito in diverse occasioni: portare, entro la fine della legislatura, le pensioni minime a 1.000 euro al mese.



L’ANALISI SU BERLUSCONI

In un articolo pubblicato su L’Opinione delle libertà, Claudio Romiti scrive: “Io che ho spesso criticato con una certa durezza alcune scelte dei governi guidati da Silvio Berlusconi, oggi, in una lettura retrospettiva della sua lunga vicenda politica, debbo rilevare che c’è stata una questione la quale, durante il suo primo e sfortunato Esecutivo, è probabile che abbia modificato considerevolmente il suo modo di agire, rendendolo ancor più ‘concavo o convesso’ rispetto a quanto già sosteneva di poter essere (mi riferisco alla tentata riforma delle pensioni del 1994, a poche settimane dal suo arrivo nella stanza dei bottoni). E che, incontrando una fierissima opposizione interna da parte della Lega Nord, contribuì in modo determinante alla caduta di un Governo che nasceva all’insegna di una rivoluzione liberale tutta da inventare”. Romiti ricorda che la Lega, preoccupata dall’esito delle elezioni europee, “prese a pretesto soprattutto il tema delle pensioni per sfiduciare il primo Governo di centrodestra della cosiddetta Seconda Repubblica”.



DATI SULLE PENSIONI

Come riporta Ansa, da un seminario organizzato dall’Inps a Trento è emerso che le pensioni sono “sostanzialmente stabili in Trentino: nel 2023 le prestazioni della gestione privata hanno registrato, rispetto al 2018, un +0,8%. Le pensioni sono passate da 129.033 a 130.018, con l’incremento del reddito medio di circa il 20%: 965 euro nel 2018 e 1.165 euro nel 2023”. Intanto, come riporta piacenzasera.it, Claudio Malacalza è stato eletto Segretario generale dello Spi-Cgil locale e nel suo discorso ha annunciato iniziative “per avere la perequazione automatica totale delle pensioni” e per combattere l’erosione del potere di acquisto delle pensioni. Nella relazione annuale della Covip, come riporta mornigstar, si legge invece che “le verifiche in materia di trasparenza delle forme pensionistiche complementari hanno costituito un importante profilo di attenzione da parte dell’Autorità, al fine di consentire agli iscritti di avere la piena consapevolezza delle proprie scelte sia in fase di adesione sia nel corso del rapporto di partecipazione”.

RIFORMA PENSIONI, LE PAROLE DI AIELLO

Alla Camera è iniziata la discussione delle mozioni sulle pensioni minime che verranno votate la prossima settimana. Come riporta Ansa, Davide Aiello ha detto in aula che “come rappresentanti del M5s, abbiamo un impegno ineludibile verso i cittadini che hanno dedicato la loro vita al lavoro e ora si trovano in una fase della loro esistenza in cui meritano sicurezza economica e dignità” e per questo il suo partito ha presentato “una mozione per chiedere al Governo di prendere degli impegni chiari al fine di contrastare gli effetti negativi delle tensioni inflazionistiche, rispettando pienamente il principio costituzionale di adeguatezza dei trattamenti previdenziali”. E, in primo luogo, “chiediamo al Governo di garantire che il trattamento minimo del regime generale dell’Inps sia almeno pari a 1.000 euro netti al mese”.

LE MOSSE OLTRE L’AUMENTO DELLE MINIME

Allo stesso tempo, ha aggiunto il deputato di M5s, “proponiamo l’introduzione di una detrazione dell’Irpef progressiva, fino a determinate soglie di reddito, per i pensionati. Inoltre, riteniamo necessario riorganizzare e armonizzare le detrazioni per i redditi da pensione, estendendo le misure già previste dalla legge n. 234/2021. Un altro punto cruciale che solleviamo è la necessità di adottare un diverso indice per la rivalutazione delle pensioni. E ancora: riteniamo opportuno valutare l’opportunità di separare contabilmente la spesa per le pensioni maturate a fronte dei contributi versati dalla spesa di pura assistenza. Questo potrebbe comportare la ricostituzione della Commissione tecnica incaricata dello studio sulla classificazione e comparazione, a livello europeo e internazionale, della spesa pubblica nazionale per finalità previdenziali e assistenziali”.

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