RIFORMA PENSIONI & MANOVRA
Lunedì dovrebbe essere approvata la Legge di bilancio e secondo quanto riporta Il Sole 24 Ore, “alcune tessere di quello che si annuncia come un mini-pacchetto previdenza, a causa delle scarse risorse a disposizione ma anche dell’andamento in crescita della spesa pensionistica, sembrano aver trovato una loro stabilità. Oltre al prolungamento di un anno di Quota 103 e Ape sociale, probabilmente in formato leggermente allargato, appaiono quasi certe altre due misure: la nuova fase di silenzio assenso ‘volontario’ per la destinazione del Tfr alla previdenza integrativa e la sostituzione di Opzione donna con una sorta di Ape donna in versione ‘mobile’”. Di fatto alcune categorie di lavoratrici, “che abbiano maturato 61 anni d’età (o forse 62) e 30 anni di contributi (29 con un figlio e 28 con due) avrebbero ora la possibilità di beneficiare fino alla soglia di vecchiaia di un sussidio (probabilmente non superiore ai 1.500 euro lordi) per 12 mensilità e comunque svincolato dal ricalcolo contributivo. L’indennità sarebbe garantita anche alle lavoratrici impegnate in mansioni gravose”.
LE TESI DI DEMENY
In un articolo pubblicato su Avvenire vengono ricordate le tesi del demografo Paul Demeny, tra cui quella di “agganciare le prestazioni pensionistiche future alle scelte di fertilità attuali”, di cui ci sarebbe “qualche labile eco nelle scelte pubbliche. Pensiamo alla discussione recente sulla possibilità di ridurre i requisiti pensionistici per le donne che hanno avuto figli, prevista da Opzione Donna. Rispetto a questa iniziativa, l’intuizione di Demeny suggerisce di non guardare alle scelte di fertilità passate, sulle quali non si può più incidere, ma alle scelte prossime, in vista di pensioni future. Inoltre, le scelte di fertilità riguardano entrambi i genitori, pertanto l’incentivo dovrebbe essere offerto a entrambi, a fronte di un impegno duraturo nel tempo rispetto alla crescita dei figli. Questa prospettiva fa salve le finanze pubbliche nell’immediato, perché nessun incentivo deve essere speso, perché se l’incentivo è efficace, una più alta fertilità permetterà di sostenere il sistema pensionistico”.
LA PROPOSTA DI CENNICOLA (FORZA ITALIA)
Come riporta fremondoweb.com, Fiorenza Ceniccola, coordinatrice Forza Italia Giovani per la provincia di Benevento, ha sottoposto ai partecipanti all’Assemblea Regionale Anci Campania alcune proposte, anche in tema di pensioni. Dal suo punto di vista, in attesa di aumentare le minime a 1.000 euro al mese, “con la prossima Legge di bilancio si potrebbe incominciare innanzitutto con l’azzeramento della trattenuta Irpef sulle pensioni basse dei nostri nonni, allineandoci almeno alla Germania dove la no tax area per i pensionati è fissata a 16mila euro. In Italia, attualmente è fissata a 8.174 euro/annuo. È insopportabile che i nonni italiani debbano pagare le tasse più alte d’Europa: su una rendita pensionistica annua di 20mila euro, qui in Italia si paga il 20.5%, contro l’8,7% del Regno Unito, l’8.3% della Germania e il 7,3% della Francia. Un nonno pensionato da 1500 euro al mese, da noi paga 600 euro di tasse. In Germania paga appena 60 euro. E, per tale motivo, migliaia di nonni sono costretti a ‘scappare’ dall’Italia per andare a morire in altri Paesi dove il prelievo fiscale sulle pensioni è più basso”.
LE PAROLE DI TIANI (SIAP)
Giuseppe Tiani, Presidente del Siap Polizia, evidenzia che “il Sindacato ha ben chiare le criticità che derivano da una manovra di bilancio in deficit e dal riflesso negativo e drammatico, prodotto dalle guerre e crisi internazionali sempre più preoccupanti: le immagini trasmesse dai media toccano il cuore di tutti per la violenza inaudita delle azioni barbariche che fanno strage di vite innocenti. Ciononostante il potere di acquisto dei nostri stipendi e delle pensioni va tutelato, anche attraverso l’effetto che può produrre l’abbassamento delle aliquote Irpef e il rinnovo contrattuale, che per le cifre e misure anticipate dai giornali non sanerà quanto i poliziotti, i lavoratori e le famiglie hanno già perso rispetto alla qualità della vita. L’impoverimento delle retribuzioni e gli elevati costi degli interessi per i mutui, affitti e costo dei beni energetici ha reso asfittiche le economie familiari”.
RIFORMA PENSIONI, LE PAROLE DI BOMBARDIERI
Oggi è in programma un incontro tra Governo e parti sociali in vista dell’approvazione della Legge di bilancio. Pierpaolo Bombardieri, Segretario generale della Uil, come riporta umbrianotizieweb.it, ha spiegato che si terrà a partire dalle 19:00 e durerà un’ora. Considerando che sono state convocate 17 sigle, “vuol dire che avremo tre minuti a testa per illustrare le nostre posizioni e parlare della manovra. Noi ascolteremo. Ci aspettiamo una risposta sui salari, a partire dal mantenimento del cuneo fiscale, che, però, non aumenta il salario ed è una misura che dura solo per un anno. Abbiamo chiesto anche la detassazione degli aumenti contrattuali e della contrattazione di secondo livello e aspettiamo risposte sulla riforma del fisco e delle pensioni e sulla sanità”.
LE PAROLE DI ZANELLA (AVS)
Intanto vanno registrate anche le dichiarazioni di Luana Zanella, secondo cui “la Nadef 2023 annuncia generici obiettivi programmatici senza avere il coraggio di politiche adeguate alla pesante realtà economica”. Per la capogruppo di Alleanza Verdi e Sinistra alla Camera, come riporta Adnkronos, “anche sul fronte previdenziale, archiviati i proclami elettorali di superamento della legge Fornero, le uniche risorse che si profilano saranno destinate all’anticipazione per l’anno in corso dell’adeguamento Istat delle pensioni previsto per il 2024”. Zanella ricorda che il suo partito ha presentato una risoluzione che chiede un pacchetto di impegni sui fronti sociali e ambientali più urgenti”, tra cui una “ flessibilità pensionistica in uscita, dai 62 anni di età o con 41 anni di contributi a prescindere dall’età anagrafica”.
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