Il presidente dell’INPS Pasquale Tridico ha nuovamente riproposto la sua idea: quella della pensione ha due velocità, uno strumento flessibile sostenibile per le casse dello Stato con una pensione anticipata a 63 anni.

Riforma pensioni 2023: Tridico rilancia la exit a 63 anni

La Riforma pensioni 2023 non procede e c’è chi rilancia le vecchie posizioni per ricordare che la soluzione è dietro l’angolo. Lo ha fatto il Presidente dell’INPS, Pasquale Tridico con la sua vecchia idea di una “pensione a due velocità“. Della proposta se ne era già parlato ampiamente nel 2022, cioè quando dai tavoli di lavoro con il Ministero dell’Economia e delle finanze e il Ministero del Lavoro i sindacati cercavano di avanzare le proposte di pensione anticipata. Mentre in Francia si sta lottando ancora per eliminare la proroga di due anni dell’età pensionabile, in Italia si registra il problema opposto: con la riforma Fornero l’età in cui un lavoratore avrebbe potuto sperare di uscire fuori dal mercato del lavoro era a 67 anni per tutti, ma l’età fissata dalla legge Fornero è giudicata eccessiva e andrebbe ridimensionata probabilmente portandola nuovamente a 65 anni oppure a 64 così come hanno proposto alcuni rappresentanti sindacali.



Il presidente Pasquale Tridico però ha cercato di andare incontro sia alle esigenze dello Stato che, verosimilmente nei prossimi anni avrà un problema serio legato alla spesa pubblica sul sistema previdenziale, e sia ai lavoratori che non possono scegliere tra un assegno dignitoso andando in pensione troppo tardi oppure salvaguardare la propria salute scegliendo di andare in pensione prima con notevoli e rinunce. La sua proposta infatti prevede un taglio all’assegno mensile nel periodo di anticipo sulla exit lavorativa fino al raggiungimento dei 67 anni di età, da quel momento in poi, cioè da quando si porta a maturazione il requisito per l’accesso alla Riforma Fornero, si potrebbe tornare a percepire l’assegno pieno, così come sarebbe stato calcolato se si fosse andati in pensione con la legge Fornero.



Riforma pensioni 2023: il vantaggio della pensione a due velocità

La proposta dunque obbliga il lavoratore ad alcuni sacrifici, ma soltanto per un periodo determinato. Infatti con la scadenza di quota 103 e Opzione Donna oltre che l’Ape sociale, l’Italia non avrà nessun tipo di ammortizzatore.

La proposta Tridico invece ha dentro di sé proprio questi ammortizzatori sociali e la sua approvazione e introduzione in una bozza di legge strutturale sulle pensioni, potrebbe costituire il contraltare per un sistema previdenziale che attualmente è assolutamente privo di ogni misura di welfare.



Anche se l’ex ministro che lavora Andrea Orlando sotto il governo Draghi non era ancora in grado di recepire la proposta di Pasquale Tridico, questa sì articolava in maniera da sembrare quasi risolutiva per la stesura di una legge strutturale sulle pensioni che ancora oggi fatica ad arrivare.
Nella mente del presidente dell’Inps, che sarà sostituito a breve, il lavoratore potrebbe andare in pensione anticipata all’età di 63 anni e percepire dunque soltanto una parte dell’assegno pensionistico Fino all’età di 67 anni, quando cioè avrebbe poi raggiunto il requisito della pensione con la legge Fornero.

In attesa dunque che il governo meloni elabori la bozza per la nuova riforma pensioni 2023 che molto probabilmente verrà introdotta nella nave di settembre o addirittura nel test 2024, questa resta l’unica proposta in grado di sostituire una qualsiasi misura Ponte come quota 103, quota 102 o quota 100.9