RIFORMA PENSIONI, LA NOVITÀ PER I MARITTIMI

Novità importanti per i lavoratori marittimi, anche per quanti sono già in pensione con il sistema retributivo pieno o misto. Infatti, come ricorda pensionioggi.it, l’Inps, con la circolare n. 66/2023, si adegua alla sentenza della Corte Costituzione n. 224/2022, neutralizzando “i prolungamenti maturati nell’ultimo quinquennio di contribuzione se abbattono la misura della rendita previdenziale”, sempre che “non siano necessari ai fini del perfezionamento del diritto a pensione”. Per quanto riguarda la pensioni già liquidate, questo principio si applica “nei limiti della prescrizione quinquennale, ma in tal caso gli interessati dovranno produrre apposita domanda all’Inps”. Dunque, c’è chi potrebbe aver diritto a una pensione più alta.



LA DOMANDA DA PRESENTARE

C’è da tenere presente che “la riliquidazione dei trattamenti già in essere non avverrà d’ufficio, ma gli interessati dovranno produrre all’Inps apposita domanda. La riliquidazione, in tal caso, opererà nei limiti della prescrizione quinquennale salvo sia intervenuta una sentenza passata in giudicato con esito negativo per l’interessato. I nuovi trattamenti, invece, saranno liquidati con le nuove regole; quelli sui quali è in corso un contenzioso amministrativo e giudiziario potranno essere riesaminati in autotutela, determinando conseguentemente la cessazione della materia del contendere”. Saranno le strutture territoriali dell’Inps in presenza di ricorsi amministrativi in materia non ancora definiti a dover “verificare se sussistono i presupposti per il riesame in autotutela”.



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