RIFORMA PENSIONI, LE PAROLE DI PROIETTI

Si avvicina il nuovo incontro tra Governo e sindacati sulla riforma delle pensioni in programma l’8 febbraio e Domenico Proietti, intervistato da Today, evidenzia che Opzione donna deve tornare alla versione precedente la Legge di bilancio 2023 perché “è una misura che penalizza del 30% l’assegno, se poi si alza da 58 a 60 anni il requisito dell’età è davvero una cosa priva di senso. Noi stiamo chiedendo con forza di tornare alla versione originale. Su questo argomento non c’è da trovare un punto d’incontro, il Governo deve semplicemente ristabilire i criteri precedenti”. Per il Segretario confederale della Uil, il fatto che dalla maggioranza si dica che mancano le coperture per un provvedimento del genere “è un alibi”.



L’ATTESA PER L’INCONTRO DELL’8 FEBBRAIO

Infatti, sottolinea Proietti, “dobbiamo ricordare che Opzione donna è calcolata tutta con il sistema contributivo, quindi nel lungo periodo allo Stato non costa niente perché sono esattamente i contributi versati dal lavoratore. È una misura che si paga da sola”. Quanto alla promessa di Silvio Berlusconi di portare tutte le pensioni a un importo di almeno 1.000 euro al mese, il sindacalista spiega di augurarsi “che questo avvenga, ma per il momento alla prima riunione il Governo non ha preso impegni. Adesso abbiamo un’altra riunione l’8 febbraio e ci aspettiamo dal Governo risposte molto precise”. Vedremo quali indicazioni arriveranno, in primo luogo su Opzione donna visto che il tema del confronto è specificatamente riguardante le donne e i giovani, i soggetti più penalizzati dal sistema pensionistico attuale.



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