RIFORMA PENSIONI, L’ANALISI DI PROIETTI

Secondo Domenico Proietti, “le prospettate misure di intervento sulle pensioni minime non sono sufficienti a dare risposte concrete ai lavoratori e alle lavoratrici. Inoltre, una misura parziale e limitata rischia di essere sperequativa per chi è comunque in condizioni di povertà ma non sarà interessato da questa misura”. Il Segretario confederale della Uil, in buona sostanza, boccia le scelte post-Def del Governo in materia di riforma delle pensioni, ricordando che il suo sindacato “chiede un intervento complessivo sulle pensioni in essere che sappia dare risposte concrete a tutte le pensionate ed i pensionati, gli strumenti ci sono e vanno potenziati. Pensiamo in primis alla 14 mensilità una misura che valorizza gli anni contribuzione e che riconosce un beneficio in proporzione al reddito, questa misura rafforzata e va estesa la platea dei percettori”.



LA RICHIESTA SU OPZIONE DONNA

Proietti, intervistato da pensionipertutti.it, aggiunge che occorre “agire da subito anche per i giovani e i futuri pensionati, che a causa della precarietà di questi anni rischiano di avere prestazioni pensionistiche inadeguate. Per questo chiediamo ed abbiamo chiesto a tutti i governi che il tema di un meccanismo che assicuri pensioni future adeguate, parallelamente, ad una revisione dei criteri necessari per l’accesso alla pensione anticipata nel sistema contributivo”, “misure che devono essere accompagnate da interventi volti a tutelare le lavoratrici per eliminare tutte le penalità che riguardano le donne, a valorizzare il lavoro di cura ai fini previdenziali, a riconoscere un anno di anticipo d’accesso alla pensione per ogni figlio e ripristinando Opzione Donna nella versione originale”.



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