RIFORMA PENSIONI, LA DENUNCIA DI PORTA
Fabio Porta denuncia che ormai sistematicamente “l’Inps pubblica un’importante circolare sulle pensioni che teoricamente potrebbe interessare anche gli italiani all’estero, ma si dimentica di menzionare i nostri connazionali, i loro diritti e come usufruirne”. Il deputato del Pd eletto all’estero spiega infatti che nella circolare che fornisce le istruzioni sull’accesso al Quota 103, “è successo di nuovo”. Quota 103, infatti, “potrebbe essere richiesta dagli italiani all’estero i quali pertanto vorrebbero capire cosa prevedono le norme e le regole per poterne usufruire”, ma nella circolare dell’Inps “non si riesce a trovare, neanche con il telescopio, un singolo riferimento alla sua applicabilità agli italiani all’estero, al perfezionamento dell’eventuale diritto, alle modalità di domanda”.
GLI ITALIANI ALL’ESTERO DIMENTICATI
Porta ricorda che “i nostri connazionali avrebbero diritto a essere informati sul meccanismo di cumulo con i periodi esteri di assicurazione, su come debba essere gestita all’estero la regola dell’incumulabilità della pensione anticipata flessibile con i redditi da lavoro dipendente e autonomo, ad eccezione di quelli derivanti da lavoro autonomo occasionale nel limite di 5.000 euro lordi, sulla cessazione del divieto di cumulo, sulla decorrenza della pensione, su come dimostrare di non superare all’estero l’importo massimo mensile corrispondente a cinque volte il trattamento minimo stabilito per ciascun anno, etc, etc”. Alla fine, “si scoraggiano i nostri connazionali dal richiedere un pro-rata di pensione che magari gli spetta anticipatamente e anche il lavoro dei patronati che dovrebbero interpretare (e magari contestare) il lavoro dell’Inps. L’ìgnavia rischia di diventare quindi la negazione di un diritto”.
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