Il governo e i sindacati si incontreranno finalmente, ancora una volta, per decidere che connotati dare a questa legge strutturale sulle pensioni che servirà a ridefinire il sistema previdenziale del futuro. Si tratta di un incontro importante che vedrà la partecipazione dei sindacati CGIL, CISL, UIL e UGL, tutti convocati per un incontro del prossimo 30 maggio a palazzo Chigi. Cosa bolle in pentola? Emergerà qualcosa in merito alla riforma pensioni 2023?
Riforma pensioni 2023: cosa aspettarsi dall’incontro del 30 maggio
Il governo Meloni finalmente discuterà su un tavolo di lavoro con i sindacati e non è la prima volta che ciò accade: a partire da febbraio scorso infatti gli incontri sono stati tre e tantissime altre le aspettative da parte dei sindacati. Ma l’incontro del 30 maggio prossimo sarà importante essenzialmente per due motivi: il primo è che Pasquale Tridico, attuale presidente dell’INPS, è stato destituito dalla sua carica che avrebbe invece dovuto lasciare nel 2024. Questo fa presagire una sorta di accelerazione sulla bozza della riforma pensioni 2023, anche perché Pasquale Tridico fino a questo momento, ha proposto l’unica idea in grado di essere resa attuativa senza penalizzare nessuno, né le casse statali e tanto meno il portafoglio dei singoli lavoratori.
Ma il secondo elemento che rende sicuramente molto importante il prossimo incontro del 30 maggio è il fatto che questo avviene a termine delle istituzioni di una commissione speciale di osservazione per l’attuazione di una eventuale bozza di riforma del sistema previdenziale. La commissione speciale era stata istituita ormai quasi due mesi fa dal Ministero del lavoro, e aveva il compito di scattare una fotografia sulla compagine socio economica dei lavoratori italiani.
Riforma pensioni 2023: Landini, Sbarra, Bombardieri e Capone a Palazzo Chigi
Quali sarebbero stati quindi i vantaggi nell’applicare una quota 41 uniQUOTversale? Quali invece quelli di creare una nuova misura ponte come quota 103? Anche se il governo ha annunciato di voler superare la riforma Fornero, attraverso una riforma delle pensioni strutturale, immediatamente il ministro Marina Calderone ha mostrato di non poter rendere attuativa immediatamente la bozza sulle pensioni. Da quel momento in poi si è cominciato a pensare ad una misura ponte che poteva essere una quota 103 prorogata. Quanto alla prima proposta di quota 41 universale, questa è stata anzitutto molto criticata perché avrebbe penalizzato i giovani, secondariamente non comprendeva l’introduzione di un ammortizzatore sociale e, anzi, Opzione donna è stata fortemente depotenziata e l’ape sociale non è stata prorogata.
I tavoli di discussione vedranno faccia a faccia Maurizio Landini, Luigi Sbarra, Pierpaolo Bombardieri e Paolo Capone i rappresentanti rispettivamente dei sindacati CGIL, CISL e UIL e UGL a partire dalle ore 15:45 all’interno della sala verde di palazzo Chigi.
Se l’incontro dovesse portare buoni frutti, sarà molto probabile che il governo possa presentare una bozza di riforma pensioni 2023 da rifinire attraverso il lavoro della commissione nei prossimi mesi per poi introdurlo all’interno della Nadef di settembre. Alternativamente, il governo potrebbe anche cercare un tavolo di confronto per annunciare il nome che sostituirà Pasquale Tridico come Presidente dell’INPS.