LE PAROLE DI LASAGNI (FNP-CISL)

Come noto, a luglio arriverà l’aumento delle pensioni minime varato nella Legge di bilancio 2023, che sarà più cospicuo per gli over 75. Oltretutto verranno versati anche gli arretrati spettanti dal 1° gennaio scorso. Tuttavia, il Segretario generale della Fnp-Cisl Emilia Centrale Adelmo Lasagni evidenzia che “è come se non esistesse l’inflazione per i pensionati al minimo che hanno meno di 75 anni. Oltre a questa evidente ingiustizia, ci sembra troppo ottimistica la previsione del tasso d’inflazione per il 2024. Se oggi siamo intorno al 7-8%, come possiamo ragionevolmente sperare che tra un anno scenda sotto il 3%? Inoltre, restano escluse dalla perequazione anche le prestazioni assistenziali quali assegno di pensione sociale e pensione per invalidità civile. Ricordiamo che la mancata rivalutazione delle pensioni al valore effettivo dell’inflazione equivale a una vera e propria tassa patrimoniale a scapito dei pensionati”.



DURIGON SULLE NOVITÀ PENSIONI PER LE AZIENDE

Non solo Quota 103 prorogabile e Quota 41 a tutti entro fine Legislatura, quanto rivelato dei piani del Governo sulla riforma pensioni 2023-2024 dal sottosegretario al Lavoro Claudio Durigon investe anche importanti settori delle aziende. Come ha spiegato il n.2 della Ministra Calderone al Previndai Media Player questa mattina, «Abbiamo intenzione di intervenire, magari dando la possibilità alle aziende di coprire le discontinuità previdenziali dei propri lavoratori. Oggi la possibilità che un datore di lavoro possa farlo direttamente, senza passare per il versamento al lavoratore dipendente, non c’è. Vogliamo capire come agevolare anche una simile possibilità».



Il superamento della riforma pensioni Fornero è sempre il tema ultimo ma per farlo occorreranno ancora diversi mesi: «questo è un Governo di legislatura, avremo modo e tempo di portare a casa questa riforma, contiamo di fare passi in avanti già in questa Finanziaria ma credo che nel giro di pochi anni potremo avere una riforma strutturale. già con questa legge di Bilancio inizieremo a dare delle risposte a chi andrà in pensione più avanti, perché creare pensioni deboli, se non povere, potrebbe essere un dramma per il nostro Paese», conclude Durigon all’evento del Fondo dirigenti industriali. (agg. di Niccolò Magnani)



IL RISCHIO DI PENSIONI BASSE NEL PUBBLICO

Giuseppe Bonadonna, Presidente del SIM-Sindacato Italiano Militari Carabinieri, ha detto, come riporta firstonline.info, che “i dipendenti pubblici non sono al riparo dal rischio di avere una pensione inadeguata alla fine della loro carriera, spesso molto distante dall’ultimo stipendio percepito. Nel settore pubblico, inoltre, la consapevolezza previdenziale è meno diffusa rispetto al settore privato. Anche, particolari categorie di dipendenti pubblici non contrattualizzate, come i Carabinieri, stanno mostrando un crescente interesse per la previdenza complementare, anche se con qualche difficoltà”. Sergio Corbello, Presidente di Assoprevidenza, da parte sua ha spiegato che “non tutte le categorie di lavoratori pubblici hanno caratteristiche che si attaglino a risolvere il problema della ‘seconda pensione’ aderendo in forma collettiva ai fondi pensione aperti; ma per quante possono farlo, com’è il caso dei Carabinieri e delle Forze Armate in generale o dei Magistrati questa soluzione appare ottimale e senz’altro da incoraggiare”.

LE PAROLE DI RONZULLI

Licia Ronzulli spiega che “da luglio gli italiani toccheranno con mano e dentro al portafoglio la concretezza delle misure varate dal governo nella legge di Bilancio. Scatterà, infatti, la prima tranche dell’aumento delle pensioni minime deciso in Manovra, che al momento prevede un aumento fino a 36 euro al mese, poco per una sinistra sempre più lontana dal mondo reale, ma non certo per chi di questi soldi ha disperato bisogno, come una boccata d’ossigeno”. La Presidente dei senatori di Forza Italia, come riporta Ansa, spiega che “chi oggi guadagna 560 euro, potrà di fatto contare quasi su una mensilità in più. Oltre a questo aumento, saranno inoltre pagati gli arretrati dei nuovi adeguamenti, che integreranno, e non di poco, l’assegno versato agli anziani. Questo è solo il primo passo, ma un segnale importante verso un aumento graduale che entro la fine della legislatura porterà le pensioni minime a 1.000 euro per le categorie più bisognose, nel segno di un programma di governo al quale Forza Italia ha dato un contributo determinante”.

RIFORMA PENSIONI, LE PAROLE DI TRIDICO

In un articolo pubblicato sul Fatto Quotidiano, Pasquale Tridico spiega che in tema di riforma delle pensioni “bisognerebbe trovare quella flessibilità tipica del modello contributivo, basata su una uscita anticipata e sostenibile, magari riducendo come sostengono alcuni, per ogni anno di anticipo, il rateo pensionistico, oppure consentendo, ed è la mia proposta, una pensione in due tempi, ovvero: dai 63 anni si può uscire e viene pagata la quota contributiva e a 67 anni viene rilasciata anche la quota retributiva. Questo meccanismo è in parte simile alla cosiddetta opzione donna, che quest’anno è stata peggiorata inutilmente, introducendo criteri ulteriori di poco senso, che hanno lasciato circa 20mila donne fuori da un prepensionamento sostenibile da un punto di vista finanziario”.

LA FLESSIBILITÀ IN DUE TEMPI

L’ex Presidente dell’Inps sottolinea anche che “il sistema della pensione in due tempi è sostenibile perché rilascia inizialmente la quota contributiva non gravando sul bilancio pubblico, a fronte di una anticipazione di età, ma al contrario di opzione donna, al raggiungimento dell’età di 67 anni ricostruisce una pensione intera, evitando il problema di una pensione bassa. Inoltre, in questo periodo tra 63 e 67 anni, si potrebbe introdurre uno schema di lavoro part-time facoltativo per i lavoratori che vi accedono, e quindi un pensionamento graduale con riduzione di orario di lavoro e nessuna perdita di reddito. Questo modello potrebbe essere anche incentivato dall’assunzione di giovani in azienda, all’interno di uno schema a staffetta generazionale, come esiste in altri Paesi a invecchiamento veloce come il Giappone”.

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