RIFORMA PENSIONI, LA MANIFESTAZIONE USB

Nell’annunciare la manifestazione nazionale del 24 giugno, l’Usb spiega che “sulle decisioni fondamentali di politica economica, fiscale, di legislazione del lavoro, pensionistica e industriale”, Cgil, Cisl e Uil “hanno assunto sempre e comunque un ruolo di totale subalternità, senza mai opporre una seria resistenza ma piuttosto preoccupandosi di far ingoiare ai lavoratori i bocconi amari”. Rispetto al Governo Meloni, il sindacato di base evidenzia che “c’è un esplicito accoglimento di tutte le richieste del mondo dell’impresa privata in termini di flessibilità e ricattabilità del lavoro, privatizzazione dei servizi (con una accelerazione pesantissima sulla sanità) e contenimento di redditi e pensioni, puntando in quest’ultimo caso ad allargare la fascia dell’esercito dei precari e dei senza reddito per poter contare su milioni di lavoratori sottopagati”.



LA SPESA PREVIDENZIALE IN AUMENTO

Intanto il Segretario generale della Confsal, Angelo Raffaele Margiotta, dopo l’incontro tra Governo e i sindacati ha dichiarato: “Prendiamo atto positivamente dell’ampio ventaglio di proposte presentate al tavolo che riguardano le principali questioni del lavoro: salute e sicurezza sul lavoro, fisco, pensioni, salari, inflazione, PNRR; temi che hanno sempre visto la Confsal assiduamente e propositivamente impegnata”. Il Ministero dell’Economia e delle Finanze, invece, ha fatto sapere che a maggio il saldo del settore statale si è chiuso, in via provvisoria, con un fabbisogno di 16 miliardi di euro, contro gli 11,7 di un anno fa. A pesare è stato anche l’aumento della spesa previdenziale dovuto alla rivalutazione delle pensioni.



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