L’ANALISI DI ELISA LUPO
In un post pubblicato su Econopoly, blog del sito del Sole 24 Ore, Elisa Lupo spiega che “l’introduzione di misure temporanee poste in atto successivamente alla riforma Fornero rischia di neutralizzare l’impatto positivo di quest’ultima sulla tenuta del sistema previdenziale” ed è anche per questo che non è stato possibile inserire la Quota 41 indicata come obiettivo dal Governo nel Def recentemente approvato. “Tra l’altro, la popolazione italiana continua ad invecchiare, diminuiscono le nascite e nel 2022 si è registrato per la prima volta un numero di pensioni erogate leggermente superiore a quello degli stipendi”, aggiunge la consulente del lavoro, secondo cui “la sfida che attende il Paese sul fronte pensioni è dunque complessa e richiede un approccio mirato con soluzioni non temporanee, visto che queste ultime non risolvono il problema e sembrano avere il solo effetto di generare incertezza nei cittadini sul momento in cui potranno accedere a pensione”.
LE PAROLE DI BONACCINI
In un’intervista a The Post Internazionale, Stefano Bonaccini, Governatore dell’Emilia-Romagna, ha detto che “la destra ha saputo unirsi e mascherare le proprie divisioni in campagna elettorale, ma alla prova di governo il bluff non regge più. Parlare alla pancia della gente può far prendere voti, ma poi non permette di ottenere risultati. Che si parli di pensioni, accise sulla benzina o profughi, sta accadendo il contrario di quanto avevano sbandierato. Prima o poi la paghi”. L’esponente del Partito democratico ha evidenziato che “più che i sondaggi, guardo la realtà e vedo una destra che viene meno a ogni promessa fatta”, “basti pensare al taglio delle tasse, rimasto solo sulla carta, agli sbarchi dei migranti, che si moltiplicano, all’incapacità di contare di più in Europa su ogni dossier rilevante”. Riguardo il suo partito, Bonaccini ha spiegato “che è il momento di costruire una piattaforma programmatica alternativa a quella della destra, sui problemi reali degli italiani”.
LO SCONTRO TRA GOVERNO E INPS SULLA RIFORMA PENSIONI FORNERO
Gli interventi continui negli ultimi giorni del Presidente Inps Pasquale Tridico sulla riforma pensioni e non solo non stanno piacendo al Governo, in particolare al sottosegretario al Lavoro Claudio Durigon che già in passato aveva contestato le tesi del n.1 Inps su Quota 100. Non sono stati graditi gli attacchi contro il sistema stesso delle Quote fatto da Tridico nell’ultima intervista a “La Stampa”, provocando la netta risposta dell’esponente leghista nel Governo Meloni.
«Ho letto l’intervista del presidente dell’Inps, che dovrebbe gestire e non fare politica, in cui dice che andrebbe mantenuta la legge Fornero»: Durigon attacca Tridico insomma dopo che il Presidente Inps aveva spiegato, «quota 102, 102 o 103? Le quote non sono la soluzione. Le quote irrigidiscono ancora di più il sistema e appesantiscono i conti». La promessa del Governo è invece puntare come riforma pensioni dei prossimi anni sulla strutturazione di una Quota41 rivisitata: «Di certo, non lasceremo la legge Fornero, come dice Tridico. Capisco che è già in campagna elettorale per le europee ma manca ancora un anno…», è la frecciata scagliata da Durigon in direzione Inps (dove il Presidente è in scadenza e presto andrà sostituito). (agg. di Niccolò Magnani)
IL CHIARIMENTO INPS SUL CONTRATTO DI ESPANSIONE
Nel Decreto lavoro dovrebbe essere contenuta una proroga del contratto di espansione e l’Inps, come spiega Il Sole 24 ore, ha appena stabilito che “le assunzioni che il datore di lavoro deve fare in attuazione del contratto di espansione possono godere delle agevolazioni esistenti anche se esse sono obbligatoriamente previste dal contratto ed è in corso la cassa integrazione”. Dunque, per le imprese che attivano un contratto di espansione c’è la possibilità di godere di incentivi sulle assunzioni oggetto del contratto stesso. Secondo l’Inps, infatti, “l’obbligo di assunzione, contenuto nel contratto di espansione e sottoscritto in sede ministeriale, non integra la fattispecie di ‘obbligo preesistente’” che, in base alla legge, non dà diritto agli incentivi sulle assunzioni. “Il contratto di espansione intende realizzare un ricambio della forza lavoro aziendale nel rispetto degli accordi assunti con le organizzazioni sindacali e tali assunzioni, secondo l’Inps, non possono essere considerate al pari di un obbligo legale”.
RIFORMA PENSIONI, L’INIZIATIVA DELL’USB PENSIONATI
Il 22 aprile a Ponte, in provincia di Benevento, l’Usb Pensionati terrà un’assemblea dibattito-pubblico in cui si parlerà di riforma delle pensioni, ricordando anche i punti programmatici della piattaforma del sindacato di base, tra cui l’innalzamento delle minime a 1.000 euro al mese e un revisione dei coefficienti di calcolo per la determinazione delle pensioni, del sistema di rivalutazione degli assegni e delle pensioni di reversibilità. L’Usb ricorda anche che finora i Governi che si sono succedutisi negli ultimi trent’anni “hanno conformato le decisioni alla riduzione della spesa e non al conseguimento dell’obiettivo di una vita dignitosa per tutti coloro che, dopo anni di sacrifici lavorativi, hanno potuto finalmente raggiungere la pensione”.
LA CAMPAGNA NAZIONALE
L’Usb, quindi, “senza la pretesa di esaurire la complessità della materia, intende avviare la campagna nazionale dal tema ‘Costruiamo il futuro ed aprire un dibattito sulle pensioni e sul sistema pensionistico, sulla condizione dell’anziano e della sanità, provando a formulare un racconto di classe diverso sulle prospettive e sulle necessarie azioni da intraprendere per garantire il pieno rispetto del dettato costituzionale, per ribaltare le imperanti logiche del mercato anche nello stato sociale”. L’obiettivo è cercare “la migliore azione da porre in essere per dare la giusta rilevanza a chi è già in pensione ed a coloro che una pensione rischiano di non raggiungerla mai, atteso che il calcolo pensionistico e le pensioni, si fondano su un sistema a capitalizzazione dove quello che conta sono i contributi versati o non versati durante il percorso lavorativo”.
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