LA POSIZIONE DI FORZA ITALIA
Il Consiglio nazionale di Forza Italia ha approvato un documento in cui si legge: “Siamo persone responsabili e capaci di realismo, ci rendiamo conto che il nostro paese è gradato da un debito pubblico altissimo e che il rapporto deficit-Pil è più elevato di quanto l’Europa ci consenta, quindi sappiamo che le risorse disponibili sono poche. Ma quelle risorse vanno concentrate assolutamente nella riduzione del cuneo fiscale, nella rivalutazione delle pensioni minime, nella detassazione delle tredicesime, nella sanità e in altre categorie mirate. Si tratta di mantenere un buon rapporto con l’Europa anche per negoziare l’esclusione dal rapporto deficit/Pil di spese straordinarie come quelle per la ricostruzione post-Covid e quelle legate alla guerra in Ucraina. I nostri obiettivi di legislatura rimangono immutati: aumento delle pensioni minime a 1.000 euro, progressivo taglio alle tasse fino a realizzare la flat-tax, detassazione delle nuove assunzioni e dei contratti di apprendistato”.
PENSIONI SCUOLA, COSA SUCCEDE PRIMA DELLA MANOVRA 2023
Il cantiere tra sindacati e Governo per la messa in piedi della prossima riforma pensioni 2023-2024 non coinvolgerà direttamente tutti i dipendenti del mondo scuola che si trovano allo sgoccioli ormai con la richiesta ufficiale della domanda di pensione. Lo scrive oggi il “Sole 24 ore” citando fondi dirette del Ministero di Marina Calderone.
«Il cantiere previdenziale aperto per la manovra non avrà effetto sul personale scolastico: domande entro il 23 ottobre con le vecchie regole», si legge sul quotidiano economico che informa come per gli insegnanti in pensione si potrà continuare ad usufruire delle attuali regole di Opzione Donna e “vecchia” Quota 103, oltre alle consuete Ape Social e Quota 101-102 in base ai requisiti definiti sugli anni 2021-2022. (agg. di Niccolò Magnani)
LA RICHIESTA DELLA UILP
Oggi, nella giornata della festa dei nonni e degli anziani, Carmelo Barbagallo evidenzia che “un bel regalo che il Governo potrebbe fare alle persone anziane per la Festa dei nonni è il solenne impegno di non procedere con un ulteriore taglio della rivalutazione delle pensioni. Sicuramente sarebbe un gesto più apprezzato delle solite belle parole che si dicono in queste occasioni”. Il Segretario generale della Uil Pensionati spiega che “i pensionati di questo Paese sono stufi delle sviolinate e delle false promesse. Vogliono misure concrete che permettano loro di vivere bene e di continuare a essere l’ammortizzatore sociale di questo Paese. Vogliono un potere d’acquisto degno di questo nome. Vogliono curarsi senza dover ricorrere alla sanità privata. Vogliono avere il diritto di vivere dignitosamente anche se sono Non Autosufficienti. Vogliono continuare ad aiutare a livello economico e materiale i propri figli e nipoti. Vogliono risposte, è arrivato il momento di dargliele. Per le belle parole c’è sempre tempo”.
LE PAROLE DI LANDINI E SBARRA
Il Segretario generale della Cgil Maurizio Landini, intervistato da Repubblica, torna a criticare il Governo ricordando che “ha fatto dodici condoni, che pensa di arrivare alla flat tax, che sventola pannicelli caldi mentre a pagare per tutti sono i soliti: lavoratori e pensionati”. A margine della festa nazionale di Forza Italia, invece, il Segretario generale della Cisl Luigi Sbarra evidenzia che per il suo sindacato “diventa centrale prorogare e rendere strutturale il taglio contributivo nella prospettiva di consolidare le buste paga dei lavoratori dipendenti. Bisogna poi assicurare la piena indicizzazione delle pensioni, detassare le tredicesime per lavoratori dipendenti e pensionati, azzerare la tassazione sui frutti della contrattazione di secondo livello”. Infine, Claudio Testuzza, su Sanita 24, ricorda che in genere tutti i periodi di assenza dal lavoro legati alla maternità “sono utili per maturare il diritto alla pensione e per aumentarne l’importo”, a volte tramite contribuzione figurativa.
RIFORMA PENSIONI, IL DECRETO ANTICIPI IN ARRIVO
Nella Nadef viene spiegato che “gli spazi finanziari che si rendono disponibili sono pari a 3,2 miliardi nel 2023, 15,7 miliardi nel 2024 e 4,6 miliardi nel 2025″ e, come spiega Il Sole 24 Ore, il Governo è già al lavoro per mettere a punto “un ‘decreto anticipi’ da 3,2 miliardi per finanziare nelle prossime settimane un antipasto del conguaglio delle pensioni all’inflazione, un primo stanziamento per i rinnovi contrattuali nella Pubblica amministrazione e nuovi fondi per gestire l’emergenza migranti”. “Per i pensionati, l’idea è quella di riconoscere prima di fine anno il conguaglio che serve ad allineare le pensioni 2023 all’inflazione effettiva registrata l’anno prima, e arrivata all’8,1% contro il 7,3% calcolato quando si è misurata la rivalutazione”, aggiunge il quotidiano di Confindustria.
LE PAROLE DI TREU
Tuttavia, per il 2024 si prospetta un nuovo intervento di riduzione delle indicizzazione per le pensioni di importo più elevato. Ma Roberto Treu, Segretario generale dello Spi-Cgil del Friuli-Venezia Giulia, come riporta collettiva.it, manda un messaggio chiaro in merito: “Non subiremo in silenzio una manovra in cui il Governo intende ancora una volta fare cassa sui pensionati, come confermano l’ipotesi di un ulteriore taglio alle rivalutazioni e l’assenza di qualsiasi traccia di riduzione della pressione fiscale sui redditi da pensione”. Il sindacalista ricorda che i tagli alla rivalutazione hanno un effetto permanente e che “pensionati e lavoratori dipendenti sono le categorie che stanno pagando il prezzo più alto alla crisi, alla corsa dell’inflazione”.
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