LE PAROLE DI BAGNAI
Come riporta Ansa, Alberto Bagnai, Presidente della Bicamerale per il controllo degli Enti previdenziali, ritiene che sia “opportuna una riflessione, sulla reale praticabilità – pur nella complessità del quadro complessivo della finanza pubblica – di soluzioni che, in linea con le scelte governative di politica industriale, favoriscano gli investimenti diretti in infrastrutture sociali e nell’apparato produttivo italiano, attraverso una selezione trasparente delle realtà da sostenere e l’introduzione di meccanismi di protezione dei rendimenti alla scadenza del progetto. Soluzioni in grado di attrarre le Casse professionali e i fondi di previdenza complementare verso investimenti diretti, di lungo periodo, in infrastrutture e piccole-medie aziende, con il ricorso alle formule ormai tradizionali della finanza alternativa (private equity, private debt), con l’obiettivo di favorire il potenziamento dell’apparato produttivo, la crescita della dimensione media delle imprese, preservando il risparmio previdenziale”.
LE NOVITÀ INPS SULLA RIFORMA PENSIONI QUOTA 103
Nell’ultimo messaggio INPS n. 1107/2024 vengono date nuove informazioni circa la riforma pensioni di Quota 103: sono contenuti i chiarimenti per spiegare come mai sia slittato l’incentivo sul posticipo del pensionamento per i lavoratori dipendenti che maturano tutti i requisiti della Quota 103, ovvero 62 anni di età e 42 anni di contributi nel 2024.
Lo slittamento è di 7 mesi per la decorrenza dell’incentivo al posticipo del pensionamento per chi decide di rimanere in servizio: l’INPS spiega che per i dipendenti del settore pubblico l’attesa dovrà essere di 9 mesi complessivi per la maturazione dei requisiti. Il motivo di tale slittamento è dovuto all’allungamento delle “finestre mobili” contenuti nella Legge di Bilancio 2024. In sostanza, chi matura i requisiti della riforma pensioni Quota 103 tra il 1° gennaio 2024 ed il 31 dicembre 2024 dovrà ora attendere 7 mesi (9 per i dipendenti Pa) per la maturazione dei requisiti effettivi: qui nel messaggio INPS tutti i dettagli e gli eventuali chiarimenti. (agg. di Niccolò Magnani)
I NUOVI SGRAVI FISCALI ALLO STUDIO
Come noto, questo mese diversi pensionati hanno visto aumentare il loro assegno grazie agli effetti della riforma fiscale che ha ridotto le aliquote Irpef. Uno sgravio che al momento scadrà a fine anno, ma che potrebbe essere rinnovato e persino incrementato. Infatti, come ricorda money.it, il viceministro all’Economia Maurizio Leo vorrebbe portare, l’anno prossimo, a 55.000 euro, dagli attuali 50.000, il tetto del secondo scaglione e potrebbe essere anche abbassata dal 35% al 33-34% l’aliquota che viene applicata. In questo modo si determinerebbe un aumento dei redditi, e delle pensioni, del cosiddetto ceto medio. L’operazione potrebbe tradursi in un incremento che potrebbe anche arrivare ai 100 euro al mese, ma solamente per quanti guadagnano tra i 50.000 e i 55.000 euro. Fino ai 28.000 euro, invece, non ci sarebbero variazioni, mentre da 30.000 ai 50.000 euro l’aumento potrebbe variare tra i 40 e i 440 euro l’anno. Si tratta, tuttavia, di ipotesi. Anche perché un’operazione di riduzione delle imposte dovrebbe trovare in ogni caso una copertura finanziaria non indifferente.
LA BUONA NOTIZIA PER GLI EX FRONTALIERI SVIZZERI
Come ricorda comozero.it, dal 2026 circa 235mila ex frontalieri italiani riceveranno la tredicesima mensilità della pensione erogata dalla Svizzera. Infatti, anche loro godranno della misura che è stata approvata tramite un referendum popolare che si è tenuto all’inizio del mese di marzo. Come spiegato da tvsvizzera.it, la tredicesima sarà pari a un dodicesimo della pensione annua e ne godranno anche ex lavoratori e lavoratrici straniere che in passato hanno svolto parte della loro attività professionale in Svizzera. “In cifre questo si traduce in vitalizi più pesanti dell’8,3%, per una spesa, a carico della cassa di compensazione svizzera, maggiorata inizialmente di circa 4,1 miliardi di franchi. Attualmente la rendita mensile massima dell’AVS è pari a 2.450 franchi (2546 euro) e per le coppie sposate è di 3.675 franchi (3-819 euro). Quella minima è invece di 1.225 franchi (1.273 euro)”. Da non dimenticare che un terzo dei pensionati a carico dell’Assicurazione vecchiaia e superstiti svizzera risiede all’estero.
RIFORMA PENSIONI, LA COMUNICAZIONE DELL’INPS
Come riporta Italia Oggi, l’Inps ha dato “via libera alle richieste dell’incentivo al posticipo del prepensionamento per i dipendenti che rinunciano alla pensione anticipata flessibile, c.d. Quota 103”. Infatti, “a Quota 103 si applica l’incentivo c.d. del posticipo di pensionamento, disciplinato dal dm 21 marzo 2023”. In pratica, “il lavoratore che se ne avvale, non richiede quota 103 ottenendo in cambio, in busta paga, l’importo della quota di contributi che, ogni mese, gli sono trattenuti dal datore di lavoro e versati all’Inps per la pensione. Pertanto, il lavoratore continua a lavorare, ma non paga più contributi in busta paga (in genere il 9,19%) che diventano aumento di retribuzione, ovviamente al netto delle tasse”.
LE FINESTRE VALGONO ANCHE PER IL BONUS MARONI
Va ricordato, però, che essendo Quota 103 “soggetta alle finestre”, lo è anche il bonus. Per usufruire di quello che è stato denominato “bonus Maroni”, “occorre farne domanda all’Inps attraverso i consueti canali: direttamente dal sito internet, accedendo tramite SPID, CNS o CIE; tramite patronati; contattando il Contact Center Integrato al numero verde 803164 (da rete fissa) o al numero 06164164 (da rete mobile)”. Intanto il Quotidiano Nazionale evidenzia che la pensione di aprile non conterrà aumenti dovuti alle nuove aliquote Irpef annunciati dall’Inps a gennaio, perché questi sono stati in realtà versati nella maggioranza dei casi già a marzo. Dunque sarà bene verificare i cedolini prima di pensare di essere stati vittime di un errore da parte dell’Inps.
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