RIFORMA PENSIONI 2024, LE PAROLE DI CALZA

È nota la posizione critica della Cgil nei confronti del Governo, anche per quel che riguarda la riforma delle pensioni. Manuela Calza, componente della Segreteria nazionale della Federazione lavoratori della conoscenza, che aderisce al sindacato guidato da Maurizio Landini, ha recentemente spiegato a Tecnica della Scuola che i problemi principali sul fronte previdenziale sono due. Da un lato il fatto che si è scelto di penalizzare chi è già in quiescenza tramite il blocco parziale delle rivalutazioni, che quindi limita la protezione del potere d’acquisto delle pensioni insita nel meccanismo dell’indicizzazione. Dall’altro, le continue penalizzazioni e restrizioni previste per chi vuole utilizzare il pensionamento anticipato.



RIFORMA PENSIONI 2024, LA RICHIESTA SULL’APE SOCIAL

La sindacalista ha quindi evidenziato la necessità, su questo secondo fronte, in una riforma delle pensioni 2024 di prevedere un allargamento della platea dei beneficiari dell’Ape social, comprendendo anche i lavoratori della scuola secondaria. Tra l’altro, anche i docenti della scuola primaria non risultano tra i potenziali beneficiari di questa finestra di uscita anticipata dal lavoro. Al momento, quindi, solamente chi lavora nella scuola dell’infanzia può ambire all’anticipo previsto a 63 anni e 5 mesi. Considerando le recenti richieste dell’Anief (una finestra di anticipo pensionistico a 62 anni per i lavoratori della scuola) c’è da dire che le richieste da parte dei sindacati di questo comparto non mancano. Resta da capire se potranno essere accolte. Nel caso bisognerà anche prevedere nuove assunzioni per non restare senza docenti nelle scuole.



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