RIFORMA PENSIONI 2024, GLI INFORTUNI TRA GLI OVER 65

In Italia cresce l’occupazione, soprattutto per i lavoratori over-50, ma aumenta anche il numero degli infortuni sul lavoro. E, dalle analisi di Vega – Osservatorio sicurezza e ambiente, tra gli over 65 vi è la più alta incidenza di infortuni (55) per milione di occupati. Insomma, lavoratori che qualche anno fa sarebbero potuti anche essere in pensione sembrano essere quelli più esposti a infortuni. Si tratta di dati che dovrebbero contribuire a spingere per l’adozione di una flessibilità pensionistica, soprattutto per quelle attività dove è più facile essere esposti a infortuni. In questo senso va però ricordato che attualmente, e almeno fino alla fine dell’anno, è possibile far ricorso all’Ape social.



RIFORMA PENSIONI 2024, L’APE SOCIAL POCO ATTRATTIVA

Tra l’altro c’è tempo fino al 15 luglio 2024 per presentare domanda per la certificazione dei requisiti necessaria a richiedere la prestazione che consente di lasciare il lavoro a 63 anni e 5 mesi con particolare riguardo, per esempio, ai lavoratori edili, per i quali sono richiesti 32 anni di contribuzione contro i 36 standard per l’Ape social. Va però detto che per questa tipologia di lavoratori mettere insieme 32 anni di contributi non è semplice, visti i periodi di inattività frequenti tra la chiusura di un cantiere e l’apertura di uno nuovo, senza dimenticare che l’Ape social ha comunque degli “svantaggi”, come per esempio la mancata rivalutazione e l’assenza di una tredicesima fino a quando non si arriva ai requisiti standard per la classica pensione. Forse qualche modifica all’Ape social per il 2025 si potrebbe anche ipotizzare.



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