RIFORMA PENSIONI, L’ACCORDO BNL-SINDACATI

Come ricorda Il Sole 24 Ore, Bnl Bnp Paribas ha siglato un accordo con i sindacati Fabi, First, Fisac, Uilca e Unisin che porterà a “una riorganizzazione che, secondo il calcolo sindacale, porterà a 908 uscite (quasi il 10% dei circa 10mila addetti) e 776 assunzioni: questo significa che circa l’85% delle persone che escono verranno sostituite, con particolare attenzione alla rete commerciale dove il rapporto sarà uno a uno”. Per aiutare chi è vicino alla pensione e vuole uscire, “la banca e i sindacati hanno inserito la più ampia rosa possibile di strumenti, sia legislativi che contrattuali e una serie di incentivi. Come per esempio per chi matura i requisiti entro il 30 giugno 2025 e uscirà con anticipata, quota 103, quota 104 e Opzione donna”.



LA SPERIMENTAZIONE DELLA STAFFETTA GENERAZIONALE

Per chi “potrà andare in pensione tra luglio 2025 e il 31 dicembre del 2026 ci sarà la possibilità di aderire al Fondo di solidarietà, che viene riattivato dopo molti anni. Per chi matura l’età pensionabile dal 2027 è stato inoltre previsto il riscatto della laurea per agganciare il pensionamento o il Fondo di solidarietà”. Sarà inoltre sperimentata, non appena ci saranno i decreti interministeriali, la nuova staffetta generazionale che prevede “una riduzione oraria per chi esce – ma diminuzione meno che proporzionale della busta paga – e nuove assunzioni. Prevista anche una contribuzione complementare aggiuntiva al fondo pensione per le ore non lavorate per evitare qualunque effetto negativo sulla previdenza”. Nell’intesa è stato inoltre prevista che la previdenza complementare a carico dell’azienda sale al 4,50% da giugno 2025”.



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