IL PROBLEMA DELLA LIQUIDAZIONE DEL TFR/TFS STATALI

Quello dei ritardi con cui viene erogata la liquidazione ai dipendenti pubblici è un problema che si trascina da anni e che non è stato ancora risolto nonostante una sentenza della Corte Costituzionale in materia. Tant’è che, come riporta newsicilia.it, Giacomo Giuliano, Segretario generale della Fnp-Cisl di Catania, spiega che “ancora una volta ai nostri sportelli sono pervenute segnalazioni in merito al mancato pagamento delle prestazioni relative alla liquidazione dei trattamenti di fine servizio per i pubblici dipendenti”. Il sindacalista ricorda che “secondo la normativa, l’Inps dovrebbe procedere al pagamento entro 12 mesi dalla cessazione dal servizio per raggiunti limiti ed entro 24 mesi dalla cessazione dal servizio per dimissioni e licenziamento”. Dunque, “al fine di sollecitare l’istituto ad adempiere al pagamento abbiamo predisposto una specifica diffida, da inoltrare a cura del pensionato, via raccomandata A/R o via PEC, alla sede Inps territorialmente competente”.



STOP DA LUGLIO ALL’ASSEGNO PENSIONI DALL’ESTERO: LE MOTIVAZIONI

Se da un lato la riforma pensioni di Quota 41 rischia di allontanarsi anche dal prossimo Def in arrivo per il Governo Meloni (qui sotto tutti i dettagli, ndr), un altro “stop” ma meno “deludente” arriva sul fronte previdenziale dall’assegno pensionistico dall’estero, come già anticipato nel precedente paragrafo. Le motivazioni addotte dall’INPS per tale importante novità dal luglio 2024 sono molto nette: «L’istituto ha deciso di abolire l’assegno per ovviare a ritardi, disservizi dei locali servizi postali oppure evenienze, quali lo smarrimento o il danneggiamento».



La scelta dell’INPS è stata però anche inserita nel tentativo di ridurre il rischio di erogazione di prestazioni considerate indebite: come spiega il comunicato INPS e Citibank (per i i pensionati residenti in Europa), per tutti coloro che non abbiano inviato nei termini le comunicazioni necessarie, potranno contattare il Servizio Citibank di assistenza attraverso l’indirizzo mail inps.pensionati@citi.com oppure chiamando il numero +39 02 6943 0693 o i numeri telefonici gratuiti dedicati indicati nel sito della Banca per ciascun Paese interessato. (Agg. di Niccolò Magnani)

LE SCELTE VERSO IL DEF

Il Governo la prossima settimana dovrebbe approvare il Documento di economia e finanza e, secondo quanto riporta Repubblica, non ci dovrebbero essere “interventi importanti su fisco, famiglia, pensioni. Riforme neanche l’ombra. Altro che flat tax, quoziente famigliareflessibilità in uscita o Quota 41”. Intanto, secondo quanto riporta Il Sole 24 Ore, si stanno susseguendo audizioni presso la Commissione Bicamerale di controllo sugli enti di previdenza nell’ambito di un’indagine conoscitiva sulla previdenza complementare, durante le quali vengono avanzate proposte per cercare di agevolare fiscalmente l’accesso alla previdenza integrativa. “Al di là della diversa natura delle proposte e delle diverse esigenze indicate, il messaggio al Governo, che arriva sostanzialmente anche dal mondo delle professioni (da Confprofessioni ad Assoprofessioni e Colap) e dal Consiglio nazionale degli attuari è chiaro: dare priorità al rilancio della previdenza complementare, anche nell’ottica di favorire la crescita dell’economia”.



LA SCELTA DELL’INPS

Dal momento che la regolarità dei pagamenti eseguiti a mezzo assegno spesso è compromessa da ritardi nella consegna oppure da evenienze, quali lo smarrimento o il danneggiamento, l’Inps, come riporta Teleborsa, sta eliminando gradualmente il pagamento delle pensioni all’estero tramite questa modalità. In particolare, “ha già fornito indicazioni di carattere operativo finalizzate all’abolizione del pagamento a mezzo assegno nei riguardi dei pensionati residenti in Austria, Belgio, Tunisia e Australia”. I pensionati residenti in Europa riceveranno un modulo da parte di Citibank per poter fornire i dati bancari utili all’accredito futuro della pensione che andrà compilato e restituito entro il 15 giugno, allegando la copia di un documento d’identità valido e un documento prodotto dall’istituto bancario estero nel quale siano chiaramente indicate le coordinate bancarie utili all’accredito. Diversamente, il pagamento della rata di luglio 2024 sarà disposto in contanti a sportello presso Western Union.

RIFORMA PENSIONI, LE PAROLE DI ELSA FORNERO

Intervistata dalla Stampa, Elsa Fornero è tornata a parlare della riforma delle pensioni che porta il suo nome, evidenziando che “non è certamente una riforma perfetta. Ma era il massimo che potevamo fare nelle poche settimane che abbiamo avuto a disposizione prima che la situazione del Paese precipitasse”. Ha, quindi, aggiunto: “Non avevamo alternative allora e ne abbiamo poche anche oggi. Tanto è vero che chi prende i voti con la promessa di ‘superare la Fornero’ poi si deve accontentare di piccole modifiche”. L’ex ministra del Lavoro ha anche raccontato che il clima d’odio alimentato nei suoi confronti per quella legge non è scemato con gli anni, dato che “ancora oggi, negli eventi pubblici, ci sono due bravissimi agenti che mi fanno da scorta”.

L’EMENDAMENTO AL DECRETO PNRR

Intanto, secondo quanto riporta fanpage.it, in un emendamento al decreto Pnrr presentato alla Camera da FdI è prevista una sorta di “sanatoria” per le imprese agricole che non hanno provveduto ad adempiere l’obbligo di presentare all’Inps le denunce aziendali, un documento attestante le attività che vengono svolte e le modalità con cui si svolgono, in modo che si possano calcolare correttamente i contributi previdenziali dovuti. Di fatto si darà tempo fino al 31 dicembre di quest’anno per mettersi in regola evitando di pagare le relative sanzioni. “Non solo, per chi aderisce alla sanatoria, lo Stato rinuncia anche a recuperare tutti gli eventuali contributi non versati nel corso degli anni, in cui i dati aziende agricole sono rimasti nascosti all’Inps“.

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