RIFORMA PENSIONI 2024, LE SCELTE SULLA SPESA

Il Governo ha appena approvato un decreto legge per ridurre le liste d’attesa per visite ed esami e intende rivedere il tetto di spesa per il personale sanitario, con l’obiettivo non solo di innalzare, ma di superarlo, magari con l’introduzione di un diverso parametro. Il risultato finale dovrebbe essere un aumento della spesa sanitaria, anche se la materia, come noto, sconta la concorrenza di competenza con le Regioni. Aumentare questa voce di bilancio potrebbe comportare una riduzione di altre poste o una minor disponibilità di risorse per altre spese, tra cui quella per la riforma pensioni, per la quale non mancano non solo richieste di misure all’insegna della flessibilità, ma anche aumenti inderogabili.



RIFROMA PENSIONI E I CONTI PRIMA DELLA MANOVRA

Il riferimento è alla necessità di adeguare gli assegni pensionistici all’inflazione. Dunque per il Governo diventa ancora più complicato cercare di far quadrare i conti e questo potrebbe comportare la necessità di rinunciare a una vera riforma pensioni e quindi alla proroga di alcuni provvedimenti di anticipo pensionistico o al varo di nuove Quote, come quella che consentirebbe di andare in quiescenza dopo il versamento di 41 anni di contributi indipendentemente dall’età. Senza dimenticare che vi è anche la possibilità di rendere ancora più penalizzante il blocco parziale delle rivalutazioni o di non aumentare ulteriormente le minime, anche se solamente per i pensionati sopra una certa soglia anagrafica. Nella maggioranza, quindi, bisognerà procedere a un’indicazione delle priorità prima che si arrivi al momento di stendere la manovra.



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