RIFORMA PENSIONI 2024, L’IMPATTO DELL’IA
L’intelligenza artificiale è spesso associata alla minaccia che comporta per alcuni posti di lavoro. Tuttavia, secondo i dati dell’Osservatorio Artificial Intelligence del Politecnico di Milano, potrà anche contribuire a cercare di mantenere più sostenibile il sistema pensionistico con un aumento della produttività, anche se probabilmente non abbastanza, visto che si stima che serviranno 5,6 milioni di lavoratori aggiuntivi per non vedere i conti della previdenza andare in forte squilibrio e l’Intelligenza artificiale ne lascerà comunque scoperti circa 2 milioni. C’è, quindi, anche chi propone di introdurre una tassa sui robot e l’automazione con il fine di finanziare il sistema pensionistico in modo che non collassi.
RIFORMA PENSIONI 2024, LA RICHIESTA DELL’ANIEF
Intanto l’Anief, tramite il suo Presidente nazionale Marcello Pacifico, torna a chiedere che per il personale scolastico venga introdotta una specifica finestra pensionistica a partire dai 61 anni. Una deroga ai requisiti standard che sarebbe dovuto in virtù del rischio burnout cui sono sopposto gli insegnanti, cui dovrebbe anche essere riconosciuto il riscatto gratuito a fini pensionistici degli anni spesa per la propria formazione, utile appunto nell’esercizio della professione. L’Anief è pronta a chiedere anche l’intervento del ministro dell’Istruzione Valditara per far sì che vi sia il riconoscimento di andare in pensione a 61 anni per gli insegnanti, come avviene per i militari e gli appartenenti alle forze dell’ordine. Vedremo se il Ministro risponderà alla sollecitazione del sindacato autonomo.
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