LE PAROLE DI LANDINI E BOMBARDIERI
Come ricorda Il Fatto Quotidiano, Cgil e Uil terranno una manifestazione a Roma il 20 aprile sui temi della sanità, della sicurezza e del fisco e 4 ore di sciopero l’11 aprile per la sicurezza sul lavoro. Il Segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri, ha ricordato che “i lavoratori dipendenti e i pensionati si sono stancati di pagare da soli per lo stato sociale di questo Paese. Fate pagare chi non paga le tasse”. Il Segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, dal canto suo ha spiegato che al Governo “continuano a pensare che i lavoratori dipendenti e i pensionati continuano a essere la mucca da mungere e che continuano a pagare senza dire nulla. Hanno fatto cassa sul reddito di cittadinanza, sulla rivalutazione delle pensioni e che per andare in pensione dovrai avere 70 anni. E sulle banche? Non gli hanno fatto pagare un euro e il 2023 è stato l’anno dei profitti piò alti di sempre con 28 miliardi di utili”.
BALDINO CONTRO BRUNETTA
In un post su Facebook, come riporta Adnkronos, Vittoria Baldino va all’attacco di Renato Brunetta, scrivendo: “Se sei un pensionato non puoi ricoprire incarichi pubblici retribuiti. Se sei un pensionato e ti chiami Renato Brunetta, il Governo approva una norma ad hoc per consentirti di cumulare la tua pensione di parlamentare e docente, a quella di presidente del Cnel. Il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro, organo costituzionale famoso per la sua inutilità dimostrata negli anni e per essere di promessa abolizione da parte di ogni governo. Fino all’avvento di Giorgia Meloni, che lo sta utilizzando per disporne a capo il pensionato Brunetta e buttare nel cestino il salario minimo legale, perché ritenuto come da posizione arcinota dello stesso Brunetta inutile e addirittura nocivo per gli stipendi ‘anche più bassi’”.La deputata del Movimento 5 Stelle ricorda anche che “per giustificare la norma ad hoc che consentirà a Brunetta di cumulare pensioni e retribuzione, gli è stato attribuito addirittura un posto all’interno della cabina di regia del Pnrr”.
LE PAROLE DI SCUTELLÀ
Elisa Scutellà spiega di aver accolto le istanze di alcuni ex lavoratori dei servizi pubblici di trasporto per via di errori nel calcolo della loro pensione e di aver pertanto rivolto un’interrogazione alla ministra del Lavoro Marina Calderone per porre “l’attenzione sulle tante segnalazioni secondo le quali nel calcolo della pensione degli ex lavoratori addetti ai pubblici servizi di trasporto, invece di utilizzare l’aliquota del 2,5% per i contributi versati fino al 1995, come previsto dalle norme vigenti, sarebbe stata applicata l’aliquota del 2% con un evidente pregiudizio economico. Ho pertanto sollecitato la ministra Calderone ad intraprendere azioni volte a verificare la correttezza delle aliquote applicate e ad assicurare che, ove riscontrati errori, vengano apportate le necessarie rettifiche, con il riconoscimento degli arretrati dovuti ai pensionati interessati”. Come riporta ecodellojonio.it, la richiesta della deputata del Movimento 5 Stelle è che venga riconosciuto a questi pensionati “quanto meritano e quanto previsto per legge affinché venga onorato il lavoro prestato in tanti anni al servizio della comunità”.
LA NOTA DELLA COSTITUENTE POPOLARE – UDC RECANATI
La Costituente Popolare – Udc Recanati, come riporta ilcittadinodirecanati.it, ha voluto esporre con una nota tre aspetti programmatici riguardanti gli anzi. “La prima risposta non può che essere quella di far sì che la società si ringiovanisca: senza giovani non c’è più lavoro, non ci saranno soggetti che versano contributi per le pensioni e pagano tasse, con la conseguenza che tutto il sistema socio-assistenziale salta. Lo Stato spende più di 400 miliardi all’anno per pensioni, sociale e sanità. Quindi più giovani, più figli per avere una società capace di accogliere e sostenere gli anziani nel periodo di maggiore fragilità”. Questo uno dei punti riguardanti la politica nazionale, mentre a livello locale, “il Comune dovrebbe ripensare la città considerando come i quartieri, le vie e tutta la circolazione stradale debba essere messa in sicurezza per consentire all’anziano, soprattutto se in condizioni di disabilità, di circolare agevolmente”.
RIFORMA PENSIONI, I RITARDI DELL’INPS
In un articolo pubblicato sul Mattino vengono ricordati i ritardi che devono scontare i dipendenti pubblici che vanno in pensione per poter ricevere l’importo del Tfs/Tfr anticipato dall’Inps, considerando che per ottenere un anticipo tramite banca convenzionata occorre pagare degli interessi che superano il 3% a differenza dell’1% chiesto dall’Istituto nazionale di previdenza sociale. Cui però vanno aggiunte delle spese amministrative per un altro 0,5%, senza trascurare il fatto che è esclusa la possibilità di estinguere anticipatamente il finanziamento erogato. Tuttavia, i tempi di lavorazione delle pratiche sforano quasi sempre i sei mesi previsti, arrivando anche fino all’anno. Questo per via della carenza di personale.
L’INTERVENTO DEL CIV
Il quotidiano partenopeo ricorda che sul tema è intervenuto a gennaio anche il Consiglio di indirizzo e vigilanza dell’Inps, che “ha chiesto agli organi di gestione dell’istituto di previdenza di elaborare tempestivamente un progetto specifico per ridurre i tempi di erogazione dei trattamenti di fine servizio e di fine rapporto, delle anticipazioni e dei versamenti ai fondi di previdenza negoziale”. L’Inps entro il 2026 “è chiamata ad assumere nel complesso diecimila funzionari. Il piano dei fabbisogni di personale dell’Inps, approvato il 31 gennaio scorso, anticipa a quest’anno un bando per occupare mille posizioni in seno all’istituto”. Alla fine del 2023 “le domande di anticipo approvate dall’Inps risultavano essere circa diecimila, di cui solo una su cinque liquidata. L’importo medio richiesto si attesta sui 66mila euro”.
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