RIFORMA PENSIONI 2024, IL NODO RISORSE

In attesa che anche ai pensionati venga erogata la quattordicesima (la riceveranno i titolari di assegni più bassi e over 64), crescono gli interrogativi sulle misure di riforma delle pensioni 2024 che potranno essere varate per il prossimo anno. La situazione dei conti pubblici, infatti, non è delle migliori e la priorità del Governo, in vista della Legge di bilancio, è quella di prorogare il taglio del cuneo fiscale per i redditi medio-basso. Per farlo occorrono circa 20 miliardi di euro e al momento sembrerebbero mancare circa 7. Il viceministro dell’Economia Maurizio Leo ha già spiegato che le risorse derivanti dal concordato preventivo saranno destinate alla riduzione della pressione fiscale e dunque queste entrate extra risultano già impegnate.



IL RISCHIO DI SCONTRI NEL GOVERNO SULLA RIFORMA PENSIONI

Anche la proroga delle attuali misure previdenziali, da Quota 103 a Opzione donna, ha un costo seppur minimo che non può essere trascurato. Se poi si arrivasse alla Quota 41, anche se con ricalcolo contributivo dell’assegno, potenzialmente la platea dei beneficiari potrebbe essere più ampia di quella dell’attuale Quota 103 e di conseguenza andrebbero garantite coperture di entità maggiore. La partita non si annuncia per niente facile e sarà importante vedere come verrà affrontata dai partiti che fanno parte della maggioranza. Per esempio, Forza Italia continua a insistere sull’aumento delle minime e se decidesse di ripetere quello che sta facendo in questi giorni sul Superbonus, ovvero contestare la posizione del Mef, potrebbero esserci non pochi problemi anche a livello politico.



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