LE ISTRUZIONI INPS
L’Inps nei giorni scorsi, come riporta lavorofacile.it, “ha fornito le istruzioni per la presentazione, entro il 1° maggio 2024, delle domande di riconoscimento dello svolgimento di lavori particolarmente faticosi e pesanti, con riferimento ai soggetti che perfezionano i prescritti requisiti nell’anno 2025. La domanda in argomento può essere presentata anche dai lavoratori dipendenti del settore privato che hanno svolto lavori particolarmente faticosi e pesanti e che raggiungono il diritto alla pensione con il cumulo della contribuzione versata in una delle gestioni speciali dei lavoratori autonomi, secondo le regole previste per dette gestioni speciali. La presentazione della domanda di riconoscimento del beneficio oltre il termine del 1° maggio 2024 comporta, in caso di accertamento positivo dei requisiti, il differimento della decorrenza del trattamento pensionistico anticipato pari a: un mese, per un ritardo della presentazione inferiore o pari a un mese; due mesi, per un ritardo della presentazione superiore a un mese e inferiore a tre mesi; tre mesi, per un ritardo della presentazione pari o superiore a tre mesi”.
IL COSTO DEL RISCATTO
Come ricorda Repubblica, l’aumento dell’inflazione porta a un costo più alto per il riscatto della laurea a fini pensionistici. Il quotidiano romano spiega, per esempio, che per artigiani e commercianti c’è stato un incremento superiore ai cinque punti percentuali. “Diverso, e molto più pesante, è il calcolo del riscatto contributivo ordinario, che si ottiene applicando l’aliquota contributiva alla retribuzione degli ultimi dodici mesi. Sul portale dedicato dell’Inps si trova un esempio numerico: nell’ipotesi di riscattare quattro anni di laurea dal 2002 al 2006 nel Fondo pensioni lavoratori dipendenti con domanda presentata il 31 gennaio 2021 e con una retribuzione lorda degli ultimi 12 mesi meno remoti di 32.170,00 euro, l’importo da pagare sarebbe di 42.464,40 euro (32.170,00×33% =10.616,10 x 4 anni = 42.464,40). Secondo lo stesso Istituto, a seconda dei casi, il vantaggio del calcolo agevolato può raggiungere il 70%”.
L’AUMENTO DELLE ADDIZIONALI INDICE SUGLI ASSEGNI
Come riporta Il Giorno, oltre 90mila persone si sono rivolte agli sportelli sociali dello Spi Cgil Lombardia lo scorso anno. Federica Trapletti, della segreteria regionale dello Sindacato pensionati italiani, evidenzia che “con lo sportello sociale e la calcolatrice dei diritti, lo Spi continua ad essere un riferimento nel territorio per tutte quelle persone che non conoscono i loro diritti o non sanno come districarsi nelle pratiche burocratiche anche alla luce del fatto che le istituzioni adottano sempre di più sistemi informatici che di fatto escludono le persone più fragili”. Tuttavia, ci sono situazioni, come quelle ricordate da napolitoday.it, che non aiutano i pensionati. Infatti, se a marzo diversi pensionati riceveranno un assegno più alto, ciò potrebbe non succedere nel capoluogo partenopeo, dove sono state aumentate le addizionali locali, con “un passaggio dallo 0,9 all’1 per cento delle aliquote”.
RIFORMA PENSIONI, I DATI SUI FONDI
In un articolo pubblicato sull’Huffington Post, Adriano Bonafede spiega che “a un quarto di secolo dall’introduzione dei Fondi pensione “negoziali” (detti anche di categoria, o chiusi), che avrebbero dovuto dare ai dipendenti una ‘pensione di scorta’ compensando la necessaria progressiva riduzione del primo pilastro della pensione pubblica, il bilancio è largamente deficitario”. Questo perché “i lavoratori dipendenti iscritti, su oltre 25 milioni, sono solo il 36% ma soltanto il 25% ha realmente effettuato versamenti nell’ultimo anno rilevato, il 2022: il ritmo medio di crescita degli iscritti è quindi di poco più dell’1% all’anno: di questo passo ci vorranno altri 75 anni perché tutti i dipendenti possano avere una pensione integrativa”.
IL CHIARIMENTO INPS PER I LAVORATORI MARITTIMI
Intanto, come riporta pensionioggi.it, l’Inps ha chiarito che “solo un’espressa previsione di legge o la contrattazione collettiva può individuare le voci retributive utili per il calcolo degli eventi di malattia insorti entro il 31 dicembre 2023 per i lavoratori marittimi”. Di fatto, “ai fini del calcolo della prestazione devono essere considerate anche le voci retributive riconducibili, oltre che alla contrattazione collettiva nazionale di settore, alla contrattazione aziendale, o ai contratti di lavoro individuali, in quanto elementi strutturali del ‘salario’”. Invece, “per gli eventi insorti dal 1° gennaio 2024 l’indennità giornaliera è calcolata sulla base della retribuzione media globale giornaliera percepita dall’assicurato nel mese immediatamente precedente a quello in cui si è verificato l’evento di malattia.
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