RIFORMA PENSIONI 2025, LE IPOTESI VERSO LA MANOVRA
Tra non molto, una volta approvato anche dal Parlamento il Piano strutturale di bilancio, il Governo potrà mettersi al lavoro sulla Legge di bilancio. In tema di riforma pensioni 2025, secondo quanto riporta Il Corriere della Sera, l’Esecutivo cercherà di aumentare l’importo delle minime e, in assenza dell’introduzione di Quota 41, potrebbe scegliere di prorogare Quota 103, rimodulando le finestre di uscita in modo che comportino un’attesa più lunga per i pensionandi, così diminuendo i costi della misura. Inoltre, appare ormai scontato, viste anche le dichiarazioni del ministro del Lavoro Marina Calderone sul tema, un intervento che incentivi l’adesione alla previdenza complementare, magari con un semestre di silenzio-assenso.
RIFORMA PENSIONI 2025, L’ANALISI DI DE NICOLA
Intanto, in un articolo pubblicato su Affari & Finanza, inserto economico di Repubblica, Alessandro De Nicola evidenzia che pur essendo quella della previdenza un tema centrale della manovra, si sta assistendo a un “minuetto”, che dovrebbe essere evitato pensando a misure di medio termine. In particolare, ripristinando l’uguaglianza tra cittadini, in modo che non ci siano anche disparità di genere negli anticipi pensionistici. Inoltre, bisognerebbe incoraggiare l’occupazione, compresa quella di chi è più avanti negli anni. Infine, andrebbe incoraggiata la previdenza integrativa. Per De Nicola, quindi, nella riforma pensioni 2025 bisognerebbe affrontare i temi legati alla previdenza senza ripartire ogni volta dalla promessa di introdurre Quota 41 nel nostro sistema pensionistico.
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