RIFORMA PENSIONI, LE PAROLE DI PACIFICO
Le ultime simulazioni relative all’età cui i lavoratori nati negli anni Settanta rischiano di andare in pensione in futuro se vogliono massimizzare il monte contributivo (almeno a 72 anni e mezzo) portano Marcello Pacifico a ribadire l’importanza di prevedere delle finestre di pensionamento specifiche per il comparto della scuola, in quanto per un insegnante restare al lavoro così a lungo rischia di essere insostenibile. Per il Presidente nazionale dell’Anief, il lavoro nelle scuole deve essere riconosciuto come usurante e bisogna fare in modo che sia riconosciuta la possibilità di riscattare gratuitamente la laurea ai fini pensionistici. Il sindacalista torna poi a ribadire la necessità di prevedere il pensionamento a 62 anni per chi lavora nella scuola.
RIFORMA PENSIONI 2024, IL POSSIBILE INTERVENTO SULLE FINESTRE MOBILI
Vedremo quale sarà la risposta a questa ennesima richiesta dell’Anief. Intanto va ricordato che per agevolare i pensionandi potrebbe essere già importante rimodulare o addirittura abolire le finestre mobili, che attualmente impediscono a chi ha raggiunto i requisiti per la pensione di poter ottenere l’erogazione effettiva dell’assegno prima di un certo numero di mesi, che possono anche essere piuttosto consistenti se si pensa che nel caso di Opzione donna l’attesa è almeno di 12 mesi, che possono diventare 18 per le lavoratrici autonome. Ovviamente un intervento di questo tipo comporterebbe degli oneri per lo Stato, ma renderebbe anche più appetibile il riscorso alle forme di anticipo pensionistico, che in taluni casi (come Quota 103) comportano anche delle penalizzazioni sull’importo dell’assegno.
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