RIFORMA PENSIONI, IL TRASFERIMENTO ALL’ESTERO NON ATTIRA PIÙ

In un articolo su Libero viene ricordato che diversi pensionati stanno abbandonando l’idea di trasferirsi all’estero, anzi alcuni “stanno rientrando dal Portogallo, dopo la decisione del governo locale di sospendere le agevolazioni fiscali. Ma il nostos non è solo dalla Lusitania. No, agli arrivi degli aeroporti ci sono pensionati provenienti da Grecia, Tunisia, Romania, Bulgaria e Cipro. Il grande sogno, numeri alla mano è finito. Come evidenziano i dati Inps del 2023 sui pensionati che hanno deciso di trasferirsi sulle coste dell’Algarve, gli assegni erogati sono calati a circa 3.100. E, a quanto pare, nel corso dello scorso anno c’è stata una contrazione del 30 per cento”. I motivi di questa tendenza sono diversi.



LE RAGIONI DEL NUOVO TREND

Il quotidiano milanese ne elenca alcuni: “Intascare un assegno pieno spesso non basta a coprire le spese per vivere all’estero. I costi degli affitti sono lievitati, ma anche quelli delle assicurazioni sanitarie. Poi c’è anche da tenere conto della qualità del sistema sanitario del Paese in cui si sposta la residenza”. Tuttavia, viaggi.nanopress.it in un articolo evidenzia che c’è una nazione in cui i pensionati possono vivere da nababbi: la Tunisia. “In questa nazione potremo godere di un’esenzione completa sull’80% della nostra pensione lorda. Il restante 20% verrà tassato con un’aliquota del 5%. Insomma su una pensione lorda di 1000 euro (cifre che usiamo per comodità di calcolo) solo 200 euro saranno tassati al 5%. Sulla pensione dell’esempio, di 1000 euro, si pagheranno solo 10 euro di tasse”.



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