LE PAROLE DI LANDINI

In vista della manifestazione nazionale in programma a Roma sabato 20 aprile, il Segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, intervistato dal Fatto Quotidiano evidenzia che insieme alla Uil “stiamo sostenendo le richieste unitarie avanzate al Governo in materia di difesa e rafforzamento della sanità e dell’istruzione pubblica, sicurezza nei luoghi di lavoro, riforma fiscale, incremento dei salari e delle pensioni, riforma della previdenza, superamento della precarietà. Nel corso di quest’ultimo anno il governo ha messo in campo politiche che vanno in tutt’altra direzione rifiutando la trattativa”. Rispetto ai referendum abrogativi di cui la Cgil si è fatta promotrice, Landini ricorda che “per noi il lavoro è un bene comune. Sono le lavoratrici e i lavoratori che producono ricchezza in un Paese. La Cgil dalle sue origini ha sempre avuto l’obiettivo della trasformazione della società. Basterebbe ricordare la funzione che ha avuto il sindacato, ad esempio, nella conquista del Servizio sanitario nazionale come nella democratizzazione delle scuole. Oggi, mentre quelle conquiste sono messe sotto attacco, non possiamo far finta di niente”.



LA SPESA SULLE PENSIONI E LE PREVISIONI SUI PROSSIMI ANNI

In attesa di una nuova riforma pensioni che possa “scardinare” l’attuale Legge Fornero, il Def “light” diffuso dal Governo dà comunque contesa di che tipo di spesa potrà protrarsi nei prossimi anni sul fronte degli “anticipi” pensionistici: come spiega Rogari oggi sul “Sole 24 ore”, tra Quota 100-102-103 e in generale con le tante deroghe alla Fornero, si avrà un incremento quasi ininterrotto, «dell’incidenza della spesa per prestazioni sociali in denaro sul Pil».



Nei prossimi tre anni, valutano le stime del MEF, le uscite per le prestazioni sociali proseguirà al ritmo anni del 2,5%, con un balzo al 2,9% per le singole pensioni: il tutto con tassi di variazioni non trascurabili, chiarisce il Def, «dalla rivalutazione delle pensioni ai prezzi, dal numero di pensioni di nuova liquidazione, dai tassi di cessazione e dalla ricostituzione delle pensioni in essere». Secondo il focus inserito nel Documento di Economia e Finanza dal 2029 in avanti il peso della spesa previdenziale sul Pil «tenderà ad accentuarsi significativamente con un picco del 17% nel 2040». Serve insomma trovare al più presto contromisure per poter seguire un andamento di crescita demografica molto bassa con contemporaneamente una popolazione con sempre più pensionati attivi. (agg. di Niccolò Magnani)



LE PAROLE DI SBARRA

Commentando il Documento di economia e finanza, Luigi Sbarra, interpellato dal Sole 24 Ore, evidenzia che “si sta sul filo di un Patto di stabilità che non concede quasi nulla in debito. Di fatto il Governo rinvia le scelte a quando ci sarà un quadro più dettagliato dei conti”. Il Segretario generale della Cisl ritiene “positivo che si voglia rendere strutturale la riduzione del cuneo fiscale, ma bisogna rendere strutturale quella leva e rafforzare anche i fondi per la sanità, l’istruzione, il sociale e la previdenza, aprire fin da subito un confronto per il taglio dell’Irpef per i lavoratori dipendenti e i pensionati”. Per Sbarra, “bisogna far ripartire il confronto sulla riforma della previdenza e rinnovare tutti i contratti pubblici. Serve un patto sociale tra Governo, sindacati e imprese che sblocchi riforme e investimenti capaci di dare all’Italia un nuovo modello di sviluppo partecipativo, competitivo, inclusivo e sostenibile”.

IL RUOLO DEI GIOVANI PENSIONATI

Domani mattina a Castelfranco Veneto si terrà un convegno organizzato dall’Anap, Associazione Anziani e Pensionati di Confartigianato Imprese Marca Trevigiana, dal titolo “I giovani anziani. Nonni e nipoti, una relazione oltre il tempo”. Come riporta nordest24.it, “l’aumento della longevità e l’innalzamento dell’età pensionabile hanno profonde ripercussioni sull’economia” (non a caso aumento l’occupazione degli over 50), senza dimenticare che sempre più spesso le aziende, oltre ai giovani, chiamano tra i loro collaboratori i pensionati per via della loro esperienza. Intanto Il Resto del Carlino dà conto di una vicenda triste per alcuni pensionati, visto che sono stati truffati da un 62enne, che aveva lavorato con gli istituti previdenziali  e, con la promessa di far aumentare l’assegno pensionistico delle sue vittime, si faceva versare molto denaro. L’uomo dovrà ora affrontare un processo che inizierà solamente a novembre.

RIFORMA PENSIONI, I CONTI DOPO IL DEF

Dopo l’approvazione del Documento di economia e finanza da parte del Governo, un Def piuttosto “anomalo” visto che contiene solo il quadro tendenziale e non quello programmatico, è diventato sempre più chiaro, come emerso da diversi commenti, che non ci saranno misure di riforma delle pensioni nella prossima Legge di bilancio. Qualcuno si è anche spinto a ipotizzare che ci sarà un’ulteriore stretta sulle forme di flessibilità attuali che già sono state oggetto di “inasprimento” nella manovra dello scorso anno. Nel Def si legge, infatti, come ricorda Italia Oggi, che la crescita delle spesa pensionistica potrà essere “solo parzialmente compensata dall’innalzamento dei requisiti minimi di accesso al pensionamento”.

IL RISCHIO DI UN’ATTESA DI DIECI ANNI

In buona sostanza occorrerà “abbandonare il sistema di quote varie emerso negli ultimi anni per tornare all’impostazione della Legge Fornero, vista come un incubo da gran parte della politica italiana”. Il quotidiano economico si spinge a “pensare che non ci sarà spazio per ulteriori interventi legati a pensionamenti anticipati nei prossimi anni. Questo almeno fino al 2044; dopo, infatti, si assisterà a una diminuzione graduale che porterà il rapporto tra spesa e Pil al 16% nel 2050 e al 13,9% nel 2070. Una rapida riduzione ‘determinata dall’applicazione generalizzata del calcolo contributivo che si accompagna all’inversione di tendenza del rapporto fra numero di pensioni e numero di occupati’. Per vent’anni il margine sarà molto stretto, poi chissà”. Certo è che dieci anni di attesa sarebbero davvero tanti.

— — — —

Abbiamo bisogno del tuo contributo per continuare a fornirti una informazione di qualità e indipendente.

SOSTIENICI. DONA ORA CLICCANDO QUI